Sgombrata e colta da malore,Casa Pound: Raggi trovi una soluzione
(G.p)La signora Laura, sgombrata il 29 settembre dall'immobile sito in via del Colosseo 73 dove viveva insieme ad un'altra trentina di persone tra cui anche una disabile al 55% pagando regolarmente una indennità di occupazione al comune ha accusato un malore ed è finita in ospedale a causa di uno scompenso cardiaco. La signora Laura inoltre è diabetica ed ha seri problemi di deambulazione per cui Casa Pound chiede al sindaco di Roma Virginia Raggi che venga trovata, in tempi rapidi, una soluzione per la signora Laura, come ci racconta, con un interessante articolo, il Giornale d'Italia, quotidiano on line diretto dal collega Francesco Storace.
CasaPound continua a monitorare le condizioni delle famiglie sgomberate il 29 settembre dall’immobile di via del Colosseo 73, dove vivevano da oltre 30 anni persone disagiate, tra cui una disabile al 55%, che pagavano un’indennità di occupazione a Roma Capitale.
Tra gli inquilini che hanno dovuto abbandonare l’edificio c’è la signora Laura, nonostante le precarie condizione di salute, che giovedì mattina ha accusato un malore ed è finita in ospedale per uno scompenso cardiaco.
A darne notizia è stata CasaPound Italia, che sta assistendo le famiglie nella battaglia per ottenere dal Comune una sistemazione alternativa.
“Laura è malata da molti anni, è diabetica e ha problemi di deambulazione”, ha ricostruito Cpi.
Purtroppo, si legge ancora nel comunicato, “lo sgombero brutale con tanto di arresti che ha dovuto subire nei giorni scorsi e la lunga e inutile attesa di molte ore davanti al Campidoglio nella vana speranza che le venisse offerta una sistemazione anche temporanea sono stati solo l’ennesima prova a cui un’amministrazione che non ha rispetto dei romani l’ha costretta: Laura, che in questi anni ha versato al Comune un’indennità di occupazione, aveva già dovuto far fronte a un primo tentativo di sgombero, al trasferimento in una sorta di campo rom a chilometri di distanza da qualunque servizio, alla falsa promessa di un alloggio”.
Dunque l’emergenza abitativa torna alla ribalta delle cronache. L’altro ieri, infatti, i militanti di CasaPound hanno manifestato in piazza del Campidoglio con tricolori e bandiere con la tartaruga frecciata alla mano. Inequivocabile il messaggio scritto su uno striscione: “Sgomberi e violenza contro gli italiani: la vecchia Roma di Virginia Raggi” e una gigantografia della Raggi che riporta una “promessa” fatta dal sindaco durante la campagna elettorale: “Non faremo sgomberi coatti e aiuteremo gli occupanti a trovare una ricollocazione”.
L’assessore alla Comunità solidale Laura Baldassare, dal canto suo, ha smentito le richieste di CasaPound ribadendo che “per la terza volta” gli occupanti avevano rifutato le soluzioni abitative proposte dal Campidoglio.
Si tratta, secondo la ricostruzione del movimento di destra, di un residence fuori dal Grande raccordo anulare “diventato un campo nomadi abusivo”. La seconda proposta, invece, avrebbe diviso un altro nucleo: la moglie e i figli in casa famiglia, mentre in marito sarebbe stato ospitato presso una struttura della Caritas.
“Giovedì - aggiunge CasaPound - Laura avrebbe voluto essere con l’altra famiglia sgomberata a protestare davanti a Palazzo Senatorio e a chiedere di incontrare il sindaco, ma si è sentita male: quando già era in ospedale, ricoverata al Fatebenefratelli per uno scompenso cardiaco, Laura ha dovuto subire l’ultima beffa, o meglio, l’ennesimo insulto dal Campidoglio, con l’assessore Baldassarre che ha impunemente sostenuto di aver offerto tre soluzioni alle famiglie, da loro tutte rifiutate. Viene davvero da chiedersi a che punto possa arrivare il cinismo di questa amministrazione. Raggi non ha più tempo: trovi una soluzione per le famiglie ora e la smetta di giocare con la vita dei romani”.
CasaPound continua a monitorare le condizioni delle famiglie sgomberate il 29 settembre dall’immobile di via del Colosseo 73, dove vivevano da oltre 30 anni persone disagiate, tra cui una disabile al 55%, che pagavano un’indennità di occupazione a Roma Capitale.
Tra gli inquilini che hanno dovuto abbandonare l’edificio c’è la signora Laura, nonostante le precarie condizione di salute, che giovedì mattina ha accusato un malore ed è finita in ospedale per uno scompenso cardiaco.
A darne notizia è stata CasaPound Italia, che sta assistendo le famiglie nella battaglia per ottenere dal Comune una sistemazione alternativa.
“Laura è malata da molti anni, è diabetica e ha problemi di deambulazione”, ha ricostruito Cpi.
Purtroppo, si legge ancora nel comunicato, “lo sgombero brutale con tanto di arresti che ha dovuto subire nei giorni scorsi e la lunga e inutile attesa di molte ore davanti al Campidoglio nella vana speranza che le venisse offerta una sistemazione anche temporanea sono stati solo l’ennesima prova a cui un’amministrazione che non ha rispetto dei romani l’ha costretta: Laura, che in questi anni ha versato al Comune un’indennità di occupazione, aveva già dovuto far fronte a un primo tentativo di sgombero, al trasferimento in una sorta di campo rom a chilometri di distanza da qualunque servizio, alla falsa promessa di un alloggio”.
Dunque l’emergenza abitativa torna alla ribalta delle cronache. L’altro ieri, infatti, i militanti di CasaPound hanno manifestato in piazza del Campidoglio con tricolori e bandiere con la tartaruga frecciata alla mano. Inequivocabile il messaggio scritto su uno striscione: “Sgomberi e violenza contro gli italiani: la vecchia Roma di Virginia Raggi” e una gigantografia della Raggi che riporta una “promessa” fatta dal sindaco durante la campagna elettorale: “Non faremo sgomberi coatti e aiuteremo gli occupanti a trovare una ricollocazione”.
L’assessore alla Comunità solidale Laura Baldassare, dal canto suo, ha smentito le richieste di CasaPound ribadendo che “per la terza volta” gli occupanti avevano rifutato le soluzioni abitative proposte dal Campidoglio.
Si tratta, secondo la ricostruzione del movimento di destra, di un residence fuori dal Grande raccordo anulare “diventato un campo nomadi abusivo”. La seconda proposta, invece, avrebbe diviso un altro nucleo: la moglie e i figli in casa famiglia, mentre in marito sarebbe stato ospitato presso una struttura della Caritas.
“Giovedì - aggiunge CasaPound - Laura avrebbe voluto essere con l’altra famiglia sgomberata a protestare davanti a Palazzo Senatorio e a chiedere di incontrare il sindaco, ma si è sentita male: quando già era in ospedale, ricoverata al Fatebenefratelli per uno scompenso cardiaco, Laura ha dovuto subire l’ultima beffa, o meglio, l’ennesimo insulto dal Campidoglio, con l’assessore Baldassarre che ha impunemente sostenuto di aver offerto tre soluzioni alle famiglie, da loro tutte rifiutate. Viene davvero da chiedersi a che punto possa arrivare il cinismo di questa amministrazione. Raggi non ha più tempo: trovi una soluzione per le famiglie ora e la smetta di giocare con la vita dei romani”.
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