Sarno cancella Mussolini:questa è la città di Amendola. Forza Nuova dice no
Ottanta anni dopo, l'attuale sindaco Giuseppe Canfora, espressione del Partito Democratico è pronto a cancellare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La decisione del primo cittadino, sostenuta anche dalla giunta, è arrivata nel giorno del ricordo di Giovanni Amendola, a 90 anni dalla tragica morte dello statista per mano fascista.
La cancellazione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, spiega il primo cittadino, è legata al fatto che egli fu il mandante dell'assassinio di Giovanni Amendola.
Nell'aula del consiglio comunale c'è un quadro di Giovanni Amendola (originario di Sarno) e non possiamo, conclude Canfora, essere la città di Amendola ed avere come cittadino onorario il suo omicida.
Una decisione, quello della revoca della cittadinanza al duce, elogiata da alcuni, tra cui gli esponenti della locala sezione dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia e da altri contestata, come Amilcare Mancusi ed il movimento politico Forza Nuova.
L'ex sindaco Amilcare Mancusi che per 10 anni ha governato la cittadina della provincia di Salerno con una alleanza di centro destra,
ha ricordato come la cittadinanza onoraria sia un fatto storico, di memoria della città di Sarno. E' storia, nel bene e nel male e nessuna decisione può cancellarla.
Anche Forza Nuova, con una nota, diffusa alla stampa, ha affermato la propria contrarietà alla decisione presa dal sindaco di Sarno.Nota che pubblichiamo per intero
Il vezzo pandemico di alcune amministrazioni ammantate di ideologismo becero e di rancore storico ha raggiunta anche la tranquillissima Sarno. Fermo restando che a tutto oggi non esistono prove certe contro Mussolini per quanto attiene alle responsabilità nel “caso Amendola”, consideriamo fuori luogo la scelta amministrativa di rimuovere la cittadinanza onoraria al Duce.
A nessun sindaco, in settant’anni , è mai balenato in testa di impaludarsi in simili questioni, avendo avuto tutti il buon senso di tenere ben separata la sfera amministrativa da quella “ideologica” .
Per Canfora e compagnia cantante, vale, invece, il contrario, evitando di addurre valide ed attuali motivazioni, ma ingraziandosi alle solite irriducili pletore di antifascisti, inutili ectoplasmi in una realtà da cui si estraniano e si rendono avulsi. L’ennesima occasione persa per governare il territorio nell’interesse di tutti, senza fisime e sterili accanimenti da fazione.
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