Daniela Santanchè contro Berlusconi: "Forza Italia è ancora ambigua. Ma la colpa è tutta sua"
(G.p)Giorgia Meloni, dalle colonne de il Tempo, storico quotidiano Romano ha lamentato che in Forza Italia esiste un po' di ambiguità sul fronte del no. Sull'ambiguità politica di Forza Italia, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre il collega Antonio Rapisarda ha intervistato in esclusiva per il Tempo la deputata Daniela Santanchè. Intervista che riportiamo, per intero, volentieri.
Giorgia Meloni, dalle nostre colonne, ha lamentato che in Forza Italia c'è un pò di ambiguità sul fronte del no.
Daniela Santanchè, indovini a chi si riferiva...
«Mmm, non lo so. A Berlusconi?»
A dire il vero a Stefano Parisi...
«Ah ecco. Penso che è vero che all’interno di Forza Italia ci sia un po’ di ambiguità, non si può negare. Ma l’ambiguità nasce e durerà fino a quando il presidente Berlusconi non deciderà di mettere la sua faccia e di dare la sua posizione netta e chiara. Questa ambiguità c’è perché non si sente la sua voce...»
Sembra un auspicio.
«Assolutamente. Non credo, comunque, che il responsabile di tutto ciò sia Stefano Parisi. Il responsabile è Berlusconi: è lui che ha deciso su Parisi. Su questo, dunque, non sono d’accordo con la Meloni».
A proposito del Cavaliere: crede anche lei che stia nicchiando sulla contesa referendaria?
«Dopo tutto quello che ha subito e dopo il delicato intervento su questo punto dobbiamo essere sempre con lui. Capisco anche tutto quello che gli è stato fatto dalla magistratura, cacciato addirittura fuori dal Senato. Dico anche che comprendo se lui dovesse decidere di non partecipare a questa campagna referendaria non lo potrò criticare. Chiedo soltanto che lo dica. Del resto ogni sua scelta è legittima, col suo percorso».
Per lei invece il 4 dicembre sarà la «Renxit». Qualcuno direbbe: state personalizzando il referendum...
«Io lo personalizzo, è vero, ma non perché l’ho deciso io. Lo ha stabilito il premier...»
Secondo l’ingegner De Benedetti dietro la scelta di Stefano Parisi ci sarebbe proprio la volontà di un accordo del Cavaliere col Pd dopo il referendum...
«Basta saperlo. Io sarei felice perché il centrodestra avrebbe un’autostrada. Certo, non governeremo più la Lombardia, il Veneto e la Liguria e ripartiremo da zero. Ma almeno si farebbe chiarezza. Una parte di noi andrebbe a fare gli accordi con Renzi, l’altra a costruire un centrodestra in grado di dare risposte agli italiani».
Berlusconi con chi starebbe?
«Impossibile stabilirlo. Dipende dal Berlusconi di giornata».
Lei ha detto «siamo tutti marionette di Berlusconi». Chissà come la prenderanno Salvini e Meloni.
«Sì, l’ho detto, siamo degli strumenti. Ma questo non c’entra con gli alleati: loro devono andare assolutamente avanti. Spero che siano coscienti che per vincere dobbiamo stare insieme».
«Mmm, non lo so. A Berlusconi?»
A dire il vero a Stefano Parisi...
«Ah ecco. Penso che è vero che all’interno di Forza Italia ci sia un po’ di ambiguità, non si può negare. Ma l’ambiguità nasce e durerà fino a quando il presidente Berlusconi non deciderà di mettere la sua faccia e di dare la sua posizione netta e chiara. Questa ambiguità c’è perché non si sente la sua voce...»
Sembra un auspicio.
«Assolutamente. Non credo, comunque, che il responsabile di tutto ciò sia Stefano Parisi. Il responsabile è Berlusconi: è lui che ha deciso su Parisi. Su questo, dunque, non sono d’accordo con la Meloni».
A proposito del Cavaliere: crede anche lei che stia nicchiando sulla contesa referendaria?
«Dopo tutto quello che ha subito e dopo il delicato intervento su questo punto dobbiamo essere sempre con lui. Capisco anche tutto quello che gli è stato fatto dalla magistratura, cacciato addirittura fuori dal Senato. Dico anche che comprendo se lui dovesse decidere di non partecipare a questa campagna referendaria non lo potrò criticare. Chiedo soltanto che lo dica. Del resto ogni sua scelta è legittima, col suo percorso».
Per lei invece il 4 dicembre sarà la «Renxit». Qualcuno direbbe: state personalizzando il referendum...
«Io lo personalizzo, è vero, ma non perché l’ho deciso io. Lo ha stabilito il premier...»
Secondo l’ingegner De Benedetti dietro la scelta di Stefano Parisi ci sarebbe proprio la volontà di un accordo del Cavaliere col Pd dopo il referendum...
«Basta saperlo. Io sarei felice perché il centrodestra avrebbe un’autostrada. Certo, non governeremo più la Lombardia, il Veneto e la Liguria e ripartiremo da zero. Ma almeno si farebbe chiarezza. Una parte di noi andrebbe a fare gli accordi con Renzi, l’altra a costruire un centrodestra in grado di dare risposte agli italiani».
Berlusconi con chi starebbe?
«Impossibile stabilirlo. Dipende dal Berlusconi di giornata».
Lei ha detto «siamo tutti marionette di Berlusconi». Chissà come la prenderanno Salvini e Meloni.
«Sì, l’ho detto, siamo degli strumenti. Ma questo non c’entra con gli alleati: loro devono andare assolutamente avanti. Spero che siano coscienti che per vincere dobbiamo stare insieme».
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