Sono trascorsi quattordici anni da quella sera maledetta, quando due ore di svago diventarono 60 ore di terrore e di morte per le oltre 900 persone che affollavano il teatro moscovita della Dubrovka, affollato per la prima del musical di successo Nord-Ost. Era il 23 ottobre 2002: un commando di terroristi ceceni, armato di kalashnikov e accompagnato da uno stuolo di donne kamikaze (le famigerate vedove nere) imbottite di tritolo, fece irruzione sul palco, nel bel mezzo dello spettacolo. La richiesta che echeggiò nelle sale, e nelle stanze del potere, fu chiara: via i russi dalla Cecenia. Ma al di là della esplicita richiesta, l’obiettivo dei terroristi era quello, canonico, di ogni azione di questo genere: di dimostrare la vulnerabilità della sicurezza russa. I telefonini degli spettatori divennero il tramite del commando con il mondo esterno: se gli Spetsnaz, le truppe d’assalto russe che nel frattempo si erano appostate all’esterno della Dubrovka, avessero tentato l’assalto, i terroristi avrebbero fucilato dieci ostaggi per ogni componente del commando ucciso o ferito.LEGGI TUTTO 26 ottobre: 2002: Mosca, carneficina nel teatro occupato dai ceceni
Nessun commento: