Storace:con veti e tatticismi il centro destra non va da nessuna parte
(G.p)Il collega Antonio Rapisarda, dalle colonne de Il Tempo, storico quotidiano romano, intervista Francesco Storace, leader de la Destra e vice presidente del consiglio regionale del Lazio sulle drammatiche condizioni in cui versa la città di Roma, a guida cinque stelle sulla diaspora del centro destra, uscito pesantemente sconfitto alle ultime elezioni amministrative e sui troppi tentativi di ricomposizione del centro destra con diverse convention previste nel prossimo fine settimana.
Immagino che i rimpianti per ciò che avrebbe potuto e dovuto fare il centrodestra a Roma siano tanti. E adesso?
«Non c’è dubbio. Anche se il centrodestra ha perso non solo a Roma, ma a Milano, Torino e Napoli. A Roma si sono sommati anche i veti: a me, ad esempio, è stato reso impossibile sostenere il candidato Meloni che avrei portato molto volentieri, solo che lei non ha voluto. Adesso il centrodestra si deve ricompattare perché può tornare a vincere, ma per farlo devono finire i veti: è chiaro, come prima condizione, che deve cessare l’atteggiamento borioso di superiorità. Seconda condizione sono i contenuti: ha ragione Salvini, Europa o no è un discrimine di non poco conto. Terza questione: il centrodestra cosa vuol fare della diaspora che l’ha dilaniato? Quarto punto riguarda ciò che deve accadere a destra: io sono ancora per una destra unita e il nostro congresso servirà a rilanciare questo messaggio».
La ricomposizione sarà oggetto di diverse convention questo fine settimana...
«Sono in attesa di conoscere cosa farà questo fine settimana il senatore Razzi... Visto che tutti stanno mettendo in scena questa commedia, dove ognuno agisce in funzione dell’altro, dove ognuno fa la gara sull’altro. Tutto questo è sbagliato e col mio G iornale d’Italia continuo a raccontare una storia che non mi piace: un centrodestra che continua a marciare diviso».
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