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Terremoto Amatrice, Storace: mi torna alla mente un'esperienza simile vissuta da governatore. Cosa evitare ora.


(G.p)Francesco Storace, leader de la Destra, vice presidente del Consiglio regionale  già governatore del Lazio intervistato dalla collega Lucia Bigazzi per Intelligo news ricorda il terremoto con cui fece i conti nel 2000 da governatore del Lazio, sottolineando analogie e differenze, evidenziando l'efficienza della macchina dei soccorsi ed indicando le priorità, dall'alto della sua esperienza di politico navigato, le priorità su cui intervenire.
Intervista che proponiamo per intero
 



Ricorda un precedente seppure di minore intensità rispetto al terremoto che ha devastato Amatrice, con cui fece i conti nel 2000 da governatore del Lazio:Francesco Storace, leader de La Destra, nella conversazione con Intelligonews ripercorre quell'esperienza ma si concentra sull'oggi sottolineando l’efficienza della macchina dei soccorsi, in particolare l’Elisoccorso regionale, e indicando le priorità su cui intervenire.


Cosa si sente di dire di fronte alla tragedia del sisma ad Amatrice anche in base alla sua esperienza di presidente di Regione?


"Ho vissuto una vicenda minore rispetto a quella attuale quando mi insediai, nel 2000, con il terremoto nella valle dell’Aniene: non ci furono vittime ma ci furono danni alle cose e ricostruimmo tutto abbastanza rapidamente e per fortuna senza malintenzionati. E’ evidente che oggi parliamo di dimensioni molto più ampie, soprattutto per il sacrificio di vite umane. Mi pare che la macchina dei soccorsi si stia muovendo con efficienza, almeno nelle prime notizie".



Il governatore del Lazio Zingaretti è sul posto per verificare di persona lo stato delle cose e coordinare la macchina degli interventi. Lì però c’è anche la questione dell’ospedale locale al centro di polemiche da tempo per la paventata chiusura. Di fronte a situazioni come l’attuale, che valutazione vuole proporre? Cosa insegna questa storia?



"Ho sentito stamani. La vicenda dell’ospedale, se si può usare l’espressione e lo dico trenta volte sottolineandolo, tocca una ferita aperta anche per me. Io mi sono battuto per anni per far sì che non venisse cancellata quella struttura; è chiaro che non può far fronte ai terremoti, è una struttura che sta a 60 chilometri dall’ospedale più vicino. Ha rappresentato per decenni un presidio fondamentale e ha fatto bene il sindaco Pirozzi a difenderlo ogni volta. Poi è evidente che di fronte a una tragedia come quella di stanotte non basta nemmeno l’ospedale di Rieti, tanto è vero che i feriti più gravi sono stati trasferiti a Roma. E’ stata straordinariamente efficiente – e questo va assolutamente messo in evidenza – la macchina dell’elisoccorso regionale: gli elicotteri hanno viaggiato a ritmo forsennato per salvare vite umane. Veramente bravi".


Se lei oggi fosse presidente della Regione come si muoverebbe e secondo lei cosa c’è da fare?



"Farei quello che sta facendo Zingaretti, con sobrietà, stando sul posto. Ma è chiaro che non c’è spazio per discorsi polemici. Controllerei che la macchina successiva, cioè quella degli interventi, mettendo ai margini qualunque tentativo di speculazione ma questo attiene al dopo, non al durante". 

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