Lamezia, CasaPound: “Del tutto estranei a incendio, ora il PD si scusi”
(G.p) Nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 agosto, nel quartiere Nicastro di Lamezia Terme il portone d'ingresso della sede del circolo del Partito Democratico fu incendiato. Il brutto episodio di violenza politica fu denunciato dalla coordinatrice del circolo Giovanna Viola, che non esitò a definirlo un atto di chiara matrice fascista che testimonia l'odio profuso da parte di una minoranza nei confronti di un partito libero e democratico. Sui gradini del portone, prima dell'incendio, furono posizionati dei sacchi neri, con il logo di Casa Pound con il simbolo dell'euro a voler simboleggiare il guadagno nascosto dietro il business dell'accoglienza.
Per l'incendio del portone della sede del Partito Democratico, la polizia ha denunciato 4 persone, non legate a nessun partito politico, che hanno commesso il gesto perché in stato di ebbrezza.
Mimmo Gianturco, consigliere comunale di Lamezia Terme, responsabile regionale di Casa Pound, alla luce della denuncia ai responsabili dell'incendio del portone della sede del Pd pretende le scuse dai dirigenti locali del partito di Matteo Renzi, come ci racconta, con un interessante articolo, il sito Cn 24 news.
Come era già palese per chiunque fosse in buona fede CasaPound non è coinvolta con il tentativo di incendio ai danni della sede lametina del Pd. I nostri militanti hanno solamente compiuto un'azione politica legittima e simbolica, depositando dei sacchi neri, con dentro palloncini e carta e con sopra il simbolo dell’euro a voler simboleggiare il guadagno nascosto dietro il business dell'accoglienza”.
Sono queste le dichiarazioni di Mimmo Gianturco, responsabile di CasaPound Calabria, dopo aver appreso che la polizia di Lamezia ha denunciato per l’accaduto quattro persone a vario titolo accusate di danneggiamento a mezzo incendio e abbandono di rifiuti.
“Non siamo di certo dei visionari – spiega ancora Gianturco - accostando il Pd al business dell'accoglienza, come del resto dimostrano inchieste giudiziari come ad esempio la ben nota 'Mafia Capitale'. CasaPound – incalza - si è sempre distinta per la sua ferma e corretta condotta politica, sia a livello locale che nazionale. Al contrario, più volte siamo stati protagonisti di vili attacchi alle nostre sedi o a nostri militanti da parte di persone facenti parte di un'area politica e culturale contigua e connivente con quella del Pd”.
“Inoltre - continua - mi preme sottolineare come il Pd lametino abbia gettato fango su di noi affermando che CasaPound ricorre alla violenza per trovare legittimazione nella città. Lo stesso deputato Barbanti ha parlato di un clima d'odio e di esasperazione che sarebbe posto in essere da CasaPound. Al contrario, è proprio l'additare un gruppo come CasaPound, composto da giovani, padri e madri di famiglia e che opera da anni alla luce del sole sul territorio, senza una minima prova a generare e alimentare odio politico”.
“È più che evidente – prosegue il responsabile lametino - come a dare fastidio a queste persone siano le forti simpatie delle quali CasaPound gode a Lamezia, con un consenso popolare in costante aumento soprattutto da parte di persone che in passato si rispecchiavano in una sinistra ormai sempre più lontana dai bisogni dei cittadini, anti-italiana, favorevole all'invasione immigratoria in corso. I responsabili del Partito Democratico, - conclude - se avessero un minimo di umiltà, dovrebbero chiedere scusa. Temiamo però che ne siano sprovveduti".
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