Portobuffolè: il caso Forza Nuova, con 45 voti eletti 3 consiglieri, 1 con 0 preferenze
(G.p) Simone Bottega, candidato alla carica di consigliere comunale di Portobuffolè, paesino di 800 abitanti della provincia di Treviso, nelle liste di Forza Nuova è stata eletto consigliere pur non avendo conquistato alcuna preferenza.
La storia di Simone Bottega, consigliere comunale eletto senza manco un voto di preferenza, ci viene raccontata dal collega Davide Lessi con un interessante articolo pubblicato su la Stampa di Torino.
Articolo che proponiamo ai nostri lettori per intero.
Non lo vota nessuno, ma viene eletto lo stesso
SOLO DUE LISTE IN CAMPO
Il perché è presto detto. Forza Nuova è stata l’unica lista a presentarsi come alternativa a quella civica del sindaco uscente. Come da facili previsioni, Andrea Susana, appoggiato dalla Lega Nord è stato ri-confermato primo cittadino con 324 voti, pari a quasi l’88% dei voti validi, ovvero 7 seggi. Ma 45 cittadini (il 12%) hanno votato a favore del movimento politico di estrema destra. Che così è entrato in un consiglio comunale della Marca Trevigiana con ben tre consiglieri, tra cui Simone Bottega, il candidato “senza voti”.
DURA LEX, SED LEX
La legge per i Comuni sotto i 15mila abitanti - è il caso di Portobuffolé -, prevede che alla lista vincente vadano i due terzi dei seggi, mentre il terzo rimanente sia suddiviso tra le liste di minoranza, senza soglie di sbarramento nell’assegnazione dei seggi. In pratica Forza Nuova sapeva di finire in consiglio ancora prima delle votazioni di domenica. Una manovra ben studiata a tavolino dalla branca trevigiana del movimento politico.
PER UN PUGNO DI VOTI
Nessuno dei candidati nella lista di Forza Nuova è residente a Portobuffolé. Il più vicino sta a Oderzo e risponde al nome di Giorgio Peccarisi, il candidato-sindaco 22enne. Alla notizia dell’ingresso in Comune ha commentato sulla pagina facebook di Forza Nuova Treviso:
«Ora dobbiamo dimostrare di dare un’alternativa politica credibile alla città. Mi impegnerò, insieme a Simone e Matteo, a costruire un’opposizione costruttiva, che non sia di solo intralcio al sindaco ma che invece porti a risultati concreti». Quarantacinque voti e tre consiglieri, è anche questa la democrazia.
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