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Lanciano, Casapound col centrodestra al ballottaggio. Barone: "Noi fascisti? No, siamo patrioti"


(G.p)Continua, senza sosta e senza tregua, la polemica politica scatenata dal Partito democratico e dalla locale sezione dell'Anpi circa l'approdo in caso di vittoria del candidato sindaco centrista Errico D'Amico in consiglio comunale di un esponente di Casa Pound.
Il quotidiano Il Centro intervista Nico Barone, esponente di primo piano di Casa Pound, il più votato alle ultime comunali. Intervista che riportiamo per intero.


Nico Barone, allora voi di Casapound siete fascisti o no?

«Io mi definisco patriota e basta. Se faccio politica per la mia città o per la mia gente sono un patriota. Non dobbiamo rievocare nulla. Facciamo politica per Lanciano e per la nostra gente. Non vogliamo fare marce né marcette. Ci siamo messi in discussione andando tra la gente e partecipando al voto: abbiamo avuto un consenso che ci permetterebbe di avere un seggio in consiglio comunale. Questo lo dice la legge elettorale in uno stato democratico. Si sta sputando in faccia a liberi elettori che ci hanno votato».


L’alleanza con D’Amico dove la porterà?


«Con D’Amico c’è condivisione sul programma e non sulle poltrone. Pupillo prima del voto del 2011 aveva fatto accordi sottobanco per le cariche. No invece parliamo di riorganizzazione della macchina amministrativa, di abolizione delle indennità di carica, e che nelle società partecipate devono esserci le assunzioni tramite concorso».

Secondo lei, perché gli elettori hanno votato Casapound?


«La gente vede in noi la risposta alla gestione disastrosa della città. Ci siamo opposti agli sfratti, abbiamo più di cento famiglie alle quali diamo da mangiare, uno sportello legale per lavoratori, diamo ripetizioni di scuola gratis a chi altrimenti non potrebbe permettersele».

Ma insomma, Barone, siete fascisti?

«Perché non chiede è Pupillo se si riconosce in un’America dove fino a 40 anni fa c’era segregazione razziale? Pupillo fomenta odio tra persone che lui dovrebbe rappresentare. E per questo non può essere il sindaco di tutti».

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