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Donna Assunta Almirante: sono degli ignoranti, Giorgio salvò tanti ebrei


(G.p)Il 22 maggio è ricorso l'anniversario della scomparsa di Giorgio Almirante, storico leader del Movimento Sociale Italiano e Giorgia Meloni candidata a sindaco di Roma alle prossime elezioni comunali, previste per domenica 5 giugno, nel corso di una manifestazione elettorale ha promesso che se eletta sindaco, dedicherà a Giorgio Almirante una via della città eterna, facendo tornare d'attualità, dopo alcuni anni, la proposta di una strada per il leader missino.
Proposta che ha scatenato le polemiche da parte della sinistra radicale e della comunità ebraica. Il collega Manuel Fondato, dalle colonne de il Tempo, storico quotidiano romano, intervista Donna Assunta Almirante.
Signora Almirante, otto anni dopo è tornata d’attualità la proposta di una strada per suo marito.

«È ammirevole la proposta di Giorgia Meloni, spero solo che questa volta si riesca a fare dal momento che anche Alemanno l’aveva lanciata senza riuscire a mantenere l’impegno. Spero che Giorgia, che mi sembra molto decisa, riesca ad andare fino in fondo».

Anche in questo caso le reazioni contrarie sono state immediate.


«Pacifici ha detto che su quel giornale, la "Difesa della Razza", hanno scritto molte persone che da fascisti sono diventate di sinistra. Non vedo perché ci può essere apprezzamento per loro e non per Giorgio. Lui ha una storia politica democratica lunga molti anni. Lui stesso ha riconosciuto di aver scritto articoli in età giovanile dai quali successivamente si è distaccato. Bisogna avere rispetto per chi, come Almirante, ha lavorato per il bene del paese, commettendo errori gioventù, dei quali si è pentito per poi dimostrare con la sua correttezza, onestà, capacità, di meritare un posto nella storia».

Quali furono i rapporti di suo marito con l’ebraismo?

«Mio marito salvò la vita a un suo amico ebreo e alla sua famiglia, che ricambiarono quando Giorgio, nel dopoguerra, fu costretto alla clandestinità. Un’altra nostra amica ebrea ha pagato di tasca sua per piantare un ulivo dedicato a lui sul monte di Gerusalemme. Non capisco francamente tutto questo astio da parte della comunità, ma sono convinta che non tutti la pensino come Pacifici. Secondo me sono problematiche superate anche all’interno della comunità essendo passati tanti anni. Tengo comunque a dire che abbiamo il massimo rispetto per la tragedia che ha subito il popolo ebraico, che comunque è stato perseguitato anche dai comunisti in Russia. È giusto che i giovani conoscano quelle tragiche vicende ma bisogna andare oltre rancori e divisioni».

Alemanno propose anche una via a Berlinguer e una a Craxi. Lei è favorevole?

«Assolutamente sì. A quei tempi io parlai con Alemanno proponendo un dibattito politico e storico anche insieme alla comunità ebraica, carte alla mano, per dimostrare che Almirante non ha nulla a che fare con lo sterminio del popolo ebraico. Questo dibattito venne meno per l’indisponibilità della Comunità ebraica. Ripeto, a suo tempo ci potevano essere delle ragioni storiche per determinate contrapposizioni, ora penso che sia venuto il momento di andare oltre l’odio. Dobbiamo dialogare tutti insieme senza arroccarsi ognuno sulle proprie posizioni».

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