Donna Assunta Almirante: Marchini? Ma come fa la destra a sostenere questo signore?
(G.p) Il collega Antonio Rapisarda, dalle colonne de Il Tempo, storico quotidiano romano, intervista Donna Assunta Almirante sulle prossime elezioni comunali a Roma, dove Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Gianni Alemanno, forse anche Francesco Storace sosterranno l'imprenditore Alfio Marchini, nipote di partigiano e non la leader di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale Giorgia Meloni.
Una brutta febbre ha tenuto lontano Donna Assunta Almirante per qualche giorno dalle notizie e dal caos del centrodestra a Roma. La prima domanda la fa proprio lei: «Sia gentile, che cosa è successo?». Non sarà l’unica. Donna
Assunta, l’ultima novità è che Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Gianni Alemanno, forse anche Francesco Storace sosterranno Alfio Marchini, nipote di partigiano e costruttore col cuore a sinistra.
«Lo scopro da lei. Avevo letto al volo, senza rendermi conto, sa con la febbre a 39. Beh, Marchini mi sembra che sia orientato al centro».
Già...
«Non so come la destra possa sostenere questo signore. Se loro non hanno da sostenere nessuno della destra e questa è una persona che vale e che può essere utile per la gente che non desidera più i partiti... Sa, c’è una baldoria in giro che non si capisce più nulla. Non c’è più un punto di riferimento: mai come in questo momento c’è stato un calo dei valori della politica».
Una candidatura a destra però c’è, quella di Giorgia Meloni. Perché non la sostengono?
«Evidentemente non sono d’accordo con la Meloni. Fino a ieri, però, lo erano. Fino a ieri Storace era legato a Giorgia. Questo cambiamento non riesco a capire perché avvenga. Non so darmene nemmeno io una ragione. Lei che idea si è fatto?»
Beh, Storace – ad esempio – lamenta il fatto di non essere stato interpellato dalla Meloni.
«Non può essere sufficiente questo! Se non l’ha cercato poteva essere lui a cercare lei. Qual è la ragione per la quale persone dello stesso partito non si rintracciano e non si mettono d’accordo? Mi sembra una cosa strana da parte di Storace che vuole che la Meloni lo convochi e gli chieda sostegno e fratellanza. Avranno cambiato idea anche questi? Si coricano in una maniera e si alzano in un’altra?».
Lo chiede a me?
«Mi spiace dirlo ma significa che alle prossime elezioni non seguiremo Storace, se la pensa in questa maniera. Sono io che lo chiedo a lui».
Lei sosterrà Giorgia Meloni?
«Ma certo. Perché non dovrei? Io questa gente che passa da un letto all’altro non la stimo proprio. Fino a ieri sono stati fratelli di partito con la Meloni».
Silvio Berlusconi non nasce «fratello» di Meloni.
«Berlusconi come metro suo convoca e distrugge la volontà degli altri. Ha questa abilità che già in passato aveva dimostrato. Mi meraviglio degli altri. Ci può essere la stima per un altro candidato ma da qui a...»
Le dò un altro elemento. Capolista di Forza Italia sarà Alessandra Mussolini. Mussolini per Marchini, che effetto le fa?
«Indipendentemente dal cognome che porta, mi fa meraviglia per la linea politica che ha avuto fino a ieri. Significa che non si può fare affidamento su nessuno».
Che appello fa alla destra romana?
«Devono mettersi d’accordo. Divisi si faranno la lotta».
Davanti a una comunità così divisa che cosa avrebbe fatto Giorgio Almirante?
«Era una persona seria, sarebbe stato lui a sceglierli. Ognuno oggi si sente padrone di essere qualcuno, ma le capacità sono un po’ diverse dalla nomina. E dall’autonomina».
Una brutta febbre ha tenuto lontano Donna Assunta Almirante per qualche giorno dalle notizie e dal caos del centrodestra a Roma. La prima domanda la fa proprio lei: «Sia gentile, che cosa è successo?». Non sarà l’unica. Donna
Assunta, l’ultima novità è che Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Gianni Alemanno, forse anche Francesco Storace sosterranno Alfio Marchini, nipote di partigiano e costruttore col cuore a sinistra.
«Lo scopro da lei. Avevo letto al volo, senza rendermi conto, sa con la febbre a 39. Beh, Marchini mi sembra che sia orientato al centro».
Già...
«Non so come la destra possa sostenere questo signore. Se loro non hanno da sostenere nessuno della destra e questa è una persona che vale e che può essere utile per la gente che non desidera più i partiti... Sa, c’è una baldoria in giro che non si capisce più nulla. Non c’è più un punto di riferimento: mai come in questo momento c’è stato un calo dei valori della politica».
Una candidatura a destra però c’è, quella di Giorgia Meloni. Perché non la sostengono?
«Evidentemente non sono d’accordo con la Meloni. Fino a ieri, però, lo erano. Fino a ieri Storace era legato a Giorgia. Questo cambiamento non riesco a capire perché avvenga. Non so darmene nemmeno io una ragione. Lei che idea si è fatto?»
Beh, Storace – ad esempio – lamenta il fatto di non essere stato interpellato dalla Meloni.
«Non può essere sufficiente questo! Se non l’ha cercato poteva essere lui a cercare lei. Qual è la ragione per la quale persone dello stesso partito non si rintracciano e non si mettono d’accordo? Mi sembra una cosa strana da parte di Storace che vuole che la Meloni lo convochi e gli chieda sostegno e fratellanza. Avranno cambiato idea anche questi? Si coricano in una maniera e si alzano in un’altra?».
Lo chiede a me?
«Mi spiace dirlo ma significa che alle prossime elezioni non seguiremo Storace, se la pensa in questa maniera. Sono io che lo chiedo a lui».
Lei sosterrà Giorgia Meloni?
«Ma certo. Perché non dovrei? Io questa gente che passa da un letto all’altro non la stimo proprio. Fino a ieri sono stati fratelli di partito con la Meloni».
Silvio Berlusconi non nasce «fratello» di Meloni.
«Berlusconi come metro suo convoca e distrugge la volontà degli altri. Ha questa abilità che già in passato aveva dimostrato. Mi meraviglio degli altri. Ci può essere la stima per un altro candidato ma da qui a...»
Le dò un altro elemento. Capolista di Forza Italia sarà Alessandra Mussolini. Mussolini per Marchini, che effetto le fa?
«Indipendentemente dal cognome che porta, mi fa meraviglia per la linea politica che ha avuto fino a ieri. Significa che non si può fare affidamento su nessuno».
Che appello fa alla destra romana?
«Devono mettersi d’accordo. Divisi si faranno la lotta».
Davanti a una comunità così divisa che cosa avrebbe fatto Giorgio Almirante?
«Era una persona seria, sarebbe stato lui a sceglierli. Ognuno oggi si sente padrone di essere qualcuno, ma le capacità sono un po’ diverse dalla nomina. E dall’autonomina».
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