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Nasce il think tank europeo di Gabriele Adinolfi


di Gabriele Adinolfi
EurHope è nata e presto imparerà a marciare.
Preannunciata a Parigi sabato 12 marzo all’hotel Etats-Unis Opéra, ha avuto il suo battesimo all’Europarlamento di Bruxelles martedì 15 e verrà ora presentata in società a Milano, mercoledì prossimo, il 23 marzo.
Registrate le presenze a Bruxelles da nove nazioni, a Milano riceveremo relatori da sei.
Cos’ è? Più propriamente un Think Tank (ovvero un Tank del pensiero) che un Centro Studi, EurHope si concepisce comunque come qualcosa di diverso.
INNANZITUTTO è un crocevia europeo per le forze nazionalrivoluzionarie, nazionaliste, etnoregionaliste, populiste che si propone di realizzare al contempo un laboratorio, uno spirito di corpo, una scuola quadri e un centro strategico nella visione dell’Imperium.
Tutto questo non si farà con le semplici analisi, le conferenze, gli incontri e le riviste, ma con una comune formazione ideale e tecnica e con delle esperienze europee condivise con quello che mi piace definire spirito lanzichenecco
PARALLELAMENTE questo centro strategico s’impegnerà per la creazione di reti e per la realizzazione di sinergie concrete che consentano alle forze vive di farsi rispettare nell’era della post-democrazia.
Alcuni degli obiettivi di questa spinta sociale e di lobby popolare sono le ambizioni di avere un ruolo di pungolo ne:
- L’organizzazione socioeconomica dei ceti produttivi.
- Il coordinamento dei ceti vivi e conflittivi.
- La rappresentazione delle categorie sociali nello sviluppo di un’alternativa corporativa che si manifesti nelle trattative dirette aggirando le pastoie della delega e dell’intermediazione.
Su tutti e tre questi obiettivi abbiamo già iniziato ad agire. Al primo stiamo dedicando la struttura Lambda, al terzo l’azione nei cosiddetti stake holders.
In quanto al secondo punto, pensiamo agli agricoltori (e perché non ai pescatori e agli allevatori?) che sono in subbuglio ovunque, sistematicamente silenziati ma che non sono coordinati neppure nelle varie regioni della stessa nazione. Realizzare un coordinamento tra questi ceti in Francia, Grecia, Spagna, Italia non sarebbe pochissimo ed è uno degli obiettivi che non disdegniamo.
ATTUALMENTE siamo alla griglia di partenza ma, per un’abitudine maturata da tempo, la gestazione che ne ha preceduto l’avvio è già a buon punto e su ognuno degli obiettivi enunciati in tutti gli ambiti siamo in moto e con prospettive autentiche.
EVIDENTEMENTE, per attraversare le fasi di strutturazione e di rodaggio, durante alcuni mesi il lavoro si farà soprattutto sotto traccia. Peraltro i tempi di reazione muteranno a seconda del Paese per delle ragioni che dipendono sia dalle specifiche situazioni locali sia dal momento di attivazione del progetto e, quindi, di assimilazione dei suoi criteri e della sua mentalità.
Nelle ultime settimane, in ogni caso, abbiamo progredito in tutte le direzioni e strutturato almeno in embrione tutti i settori.
In Francia, ad esempio, stiamo abbozzando una logica organizzativa che ricalca l’italiana ma la cosa più importante è che sia per Lambda che per gli Stake Holders abbiamo approntato un primo coordinamento inter-nazionale e che lo stesso vale per l’aspetto più classico del Think Tank.
Ora si tratta di procedere a passi cadenzati, privilegiando il sostanziale sull’apparente e ponendoci come fine soprattutto la sinergia e l’orchestra.
In altre parole si tratta di una rivoluzione culturale che, il diffuso uso improprio del termine non confonda, non è intellettuale che in minima parte.
Una rivoluzione culturale che si compie nelle cose, negli atti, nell’impegno, nel sudore e nella dedizione.
E che ci porterà, se ne saremo in grado, a raggiungere il più ambizioso dei traguardi: diventare quello che siamo, o quantomeno quello che sosteniamo di essere.

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