Mario Consoli ricorda il camerata Giacomo De Sario
(G.p) Mario Consoli, direttore della rivistaL'Uomo libero ricorda l'amico e il camerata Giacomo De Sario, importante esponente del neofascismo extraparlamentare italiano negli anni sessanta e sessanta, brillante giornalista, abile oratore, acuto analista politico.
L'11 marzo 2016, nella sua abitazione di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, si è spento Giacomo De Sario, importante esponente del neofascismo extraparlamentare italiano negli anni Sessanta e Settanta.
Nato nel 1927 da famiglia pugliese, poco più che ventenne svolse esperienze politiche di rilievo negli ambienti giovanili socialdemocratici e pubblicò la rivista VIRGOLA.
Successivamente maturò posizioni socialiste nazionali e si avvicinò agli ambienti neofascisti.
Nel 1963 aderì alla corrente RINNOVAMENTO del MSI capeggiata da Giorgio Almirante e divenne dirigente nazionale della GIOVANE ITALIA.
In quel periodo collaborò ai giornali NOI OGGI e LA PIAZZA D'ITALIA.
Nel 1964 uscì dal MSI e fondò il Movimento politico ORDINE UMANO, aprendo una sede a Roma. Nell'aprile di quell'anno uscì il primo numero del giornale ORDINE UMANO che continuerà le pubblicazioni fino al 1967, anno in cui De Sario dette vita al Movimento politico COSTITUENTE NAZIONALE RIVOLUZIONARIA, CNR, e nel 1969 fondò il periodico FORZA UOMO che uscirà fino al 1972.
Dal 1969 diresse anche L'OSSERVATORE ITALIANO e nel 1972 pubblicò il giornale ERRE.
La CNR aprì sedi a Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Brindisi, Cagliari e Varese e si fece promotrice di decine di manifestazioni contro il sistema dei partiti, contro la “spartizione di Yalta” e a favore di un'unità d'azione tra i movimenti politici extraparlamentari neofascisti.
Momenti culminanti di questa attività furono la manifestazione svolta al Teatro Dal Verme di Milano e i Convegni unitari tenutisi a Varese e Roma.
Il successo che coronò queste iniziative provocò una pesante repressione culminata da un processo per “ricostituzione del disciolto partito fascista” e dalla chiusura delle sedi.
Il processo, iniziato nel Tribunale di Varese, rinviato alla Corte Costituzionale, si concluse a Milano con una sostanziale assoluzione. Ma nel frattempo De Sario, costretto all'inattività, sospese le pubblicazioni dei suoi giornali, privato di finanziamenti e di possibilità operative, si era “amaramente” ritirato dalle scene politiche.
Nel 1980 collaborò all'uscita dei primi due numeri della rivista L'UOMO LIBERO che esce ancora oggi e che ha portato avanti il percorso di impegno e testimonianza iniziato negli anni Sessanta da ORDINE UMANO, FORZA UOMO e CNR.
Brillante giornalista, acuto analista politico e affascinante oratore, Giacomo De Sario ebbe il merito di anticipare la critica al sistema dei partiti, già negli anni Sessanta, con temi e argomentazioni che divennero di grande attualità solo negli anni Novanta.
Sul piano della politica internazionale fu tra i primi a sottrarsi all'allora dominante e fuorviante “logica di Yalta” e a rivendicare la necessità di un ruolo indipendente e originale per l'Italia e l'Europa, fuori dai ricatti della guerra fredda e dai condizionamenti sovietico-americani.
Nel settore dell'approfondimento ideologico e dell'indagine storica dette un rinnovato impulso alla rivalutazione delle realizzazioni sociali del Fascismo e delle caratteristiche nazionali e popolari del pensiero mussoliniano.
L'11 marzo 2016, nella sua abitazione di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, si è spento Giacomo De Sario, importante esponente del neofascismo extraparlamentare italiano negli anni Sessanta e Settanta.
Nato nel 1927 da famiglia pugliese, poco più che ventenne svolse esperienze politiche di rilievo negli ambienti giovanili socialdemocratici e pubblicò la rivista VIRGOLA.
Successivamente maturò posizioni socialiste nazionali e si avvicinò agli ambienti neofascisti.
Nel 1963 aderì alla corrente RINNOVAMENTO del MSI capeggiata da Giorgio Almirante e divenne dirigente nazionale della GIOVANE ITALIA.
In quel periodo collaborò ai giornali NOI OGGI e LA PIAZZA D'ITALIA.
Nel 1964 uscì dal MSI e fondò il Movimento politico ORDINE UMANO, aprendo una sede a Roma. Nell'aprile di quell'anno uscì il primo numero del giornale ORDINE UMANO che continuerà le pubblicazioni fino al 1967, anno in cui De Sario dette vita al Movimento politico COSTITUENTE NAZIONALE RIVOLUZIONARIA, CNR, e nel 1969 fondò il periodico FORZA UOMO che uscirà fino al 1972.
Dal 1969 diresse anche L'OSSERVATORE ITALIANO e nel 1972 pubblicò il giornale ERRE.
La CNR aprì sedi a Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Brindisi, Cagliari e Varese e si fece promotrice di decine di manifestazioni contro il sistema dei partiti, contro la “spartizione di Yalta” e a favore di un'unità d'azione tra i movimenti politici extraparlamentari neofascisti.
Momenti culminanti di questa attività furono la manifestazione svolta al Teatro Dal Verme di Milano e i Convegni unitari tenutisi a Varese e Roma.
Il successo che coronò queste iniziative provocò una pesante repressione culminata da un processo per “ricostituzione del disciolto partito fascista” e dalla chiusura delle sedi.
Il processo, iniziato nel Tribunale di Varese, rinviato alla Corte Costituzionale, si concluse a Milano con una sostanziale assoluzione. Ma nel frattempo De Sario, costretto all'inattività, sospese le pubblicazioni dei suoi giornali, privato di finanziamenti e di possibilità operative, si era “amaramente” ritirato dalle scene politiche.
Nel 1980 collaborò all'uscita dei primi due numeri della rivista L'UOMO LIBERO che esce ancora oggi e che ha portato avanti il percorso di impegno e testimonianza iniziato negli anni Sessanta da ORDINE UMANO, FORZA UOMO e CNR.
Brillante giornalista, acuto analista politico e affascinante oratore, Giacomo De Sario ebbe il merito di anticipare la critica al sistema dei partiti, già negli anni Sessanta, con temi e argomentazioni che divennero di grande attualità solo negli anni Novanta.
Sul piano della politica internazionale fu tra i primi a sottrarsi all'allora dominante e fuorviante “logica di Yalta” e a rivendicare la necessità di un ruolo indipendente e originale per l'Italia e l'Europa, fuori dai ricatti della guerra fredda e dai condizionamenti sovietico-americani.
Nel settore dell'approfondimento ideologico e dell'indagine storica dette un rinnovato impulso alla rivalutazione delle realizzazioni sociali del Fascismo e delle caratteristiche nazionali e popolari del pensiero mussoliniano.
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