L'ultima di Bertolaso: "Mia moglie? Voterebbe Giachetti
(G.p) Nel complesso e complicato centro destra romano, in piena decomposizione, dove prevale la perversa logica del tutti contro tutti e dove Matteo Salvini e Giorgia Meloni capeggiano la guerriglia,l' ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, candidato ufficiale del centro destra, fortemente voluto dall'ex premier Berlusconi e sostenuto da Forza Italia ci mette del suo. Ogni volta che dichiara, commenta, esprime liberamente e democraticamente il suo pensiero è pari ad una calamità naturale. D'altronde le calamità naturali sono la sua specialità, dal punto di vista professionale. Il diluvio, di critiche, è assicurato.
(G.p)Anche oggi, nel corso della trasmissione di Radio 2 Un giorno da pecora, ne combina una delle sue, ammettendo in diretta radiofonica che manco la moglie potrebbe votarlo, in quanto, a detta del marito, voterebbe per il candidato del centro sinistra Giachetti. Il Tempo, storico quotidiano romano, dedica all'ultima gaffe di Guido Bertolaso un interessante articolo che pubblichiamo per intero.
In dialetto romano si direbbe "manco li parenti". Guido Bertolaso ne combina un'altra delle sue e ospite della trasmissione di Radio2 "Un giorno da pecora", giocando con quel pericolosissimo limite che separa la battuta dalla verità (vi ricordate le frasi sulla maternità di Giorgia Meloni?) ammette che nemmeno la moglie potrebbe votarlo.
"Mia moglie mi vota? - risponde ai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari - Bella domanda, lei sperava che avessi fatto qualcosa di diverso che candidarmi a sindaco. Ora si è adeguata e mi dà una mano. Non credo potrebbe votare Marchini. Ma potrebbe darsi che voti per Giachetti. Per quale motivo? Perché mia moglie ha tendenze di questo tipo, di sinistra. Sicuramente ha votato Rutelli in passato".
Ma l'ex capo della Protezione Civile non si ferma qui. Dopo aver ribadito che non intende ritirarsi ("Le difficoltà mi esaltano e in questo momento i sondaggi sono inattendibili"), fa una promessa: "Il Tevere va bonificato perché è una risorsa fondamentale per Roma. Può diventare balneabile entro il mio mandato, i cinque anni servono tutti, e farei il bagno come Mister ok".
Quindi parla degli eventuali accordi con Alfio Marchini: "Se uno vuole diventare sindaco e dare una mano a questa città ridotta in condizioni drammatiche, è bene guardarsi intorno ed in questo caso vedere se con Marchini sono possibili sinergie. Stiamo al momento parlando solo di ipotesi io con Marchini non ho ancora parlato, ma registro che mentre gli altri chiacchierano su percentuali di sondaggi ed equilibri di potere, Marchini è l'unico, oltre a me, a parlare dei problemi dei romani".
Un pensiero anche per Giorgia Meloni e per le sue frasi sul fascismo: "Nessuno dovrebbe mai rinnegare la propria storia. Lei ha detto di non essere mai stata fascista, sarà la storia a dirlo. Storace credo che lo abbia sempre detto e riconosciuto, da questo punto di vista è molto più genuino. Sono come gli ex comunisti che adesso non sono mai stati comunisti, fino a ieri cantavano Bandiera Rossa e oggi invece sono diventati tutti pseudo democristiani. Più o meno gli estremi coincidono, almeno nei tentativi di crearsi degli alibi e trovare delle giustificazioni al loro passato".
In dialetto romano si direbbe "manco li parenti". Guido Bertolaso ne combina un'altra delle sue e ospite della trasmissione di Radio2 "Un giorno da pecora", giocando con quel pericolosissimo limite che separa la battuta dalla verità (vi ricordate le frasi sulla maternità di Giorgia Meloni?) ammette che nemmeno la moglie potrebbe votarlo.
"Mia moglie mi vota? - risponde ai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari - Bella domanda, lei sperava che avessi fatto qualcosa di diverso che candidarmi a sindaco. Ora si è adeguata e mi dà una mano. Non credo potrebbe votare Marchini. Ma potrebbe darsi che voti per Giachetti. Per quale motivo? Perché mia moglie ha tendenze di questo tipo, di sinistra. Sicuramente ha votato Rutelli in passato".
Ma l'ex capo della Protezione Civile non si ferma qui. Dopo aver ribadito che non intende ritirarsi ("Le difficoltà mi esaltano e in questo momento i sondaggi sono inattendibili"), fa una promessa: "Il Tevere va bonificato perché è una risorsa fondamentale per Roma. Può diventare balneabile entro il mio mandato, i cinque anni servono tutti, e farei il bagno come Mister ok".
Quindi parla degli eventuali accordi con Alfio Marchini: "Se uno vuole diventare sindaco e dare una mano a questa città ridotta in condizioni drammatiche, è bene guardarsi intorno ed in questo caso vedere se con Marchini sono possibili sinergie. Stiamo al momento parlando solo di ipotesi io con Marchini non ho ancora parlato, ma registro che mentre gli altri chiacchierano su percentuali di sondaggi ed equilibri di potere, Marchini è l'unico, oltre a me, a parlare dei problemi dei romani".
Un pensiero anche per Giorgia Meloni e per le sue frasi sul fascismo: "Nessuno dovrebbe mai rinnegare la propria storia. Lei ha detto di non essere mai stata fascista, sarà la storia a dirlo. Storace credo che lo abbia sempre detto e riconosciuto, da questo punto di vista è molto più genuino. Sono come gli ex comunisti che adesso non sono mai stati comunisti, fino a ieri cantavano Bandiera Rossa e oggi invece sono diventati tutti pseudo democristiani. Più o meno gli estremi coincidono, almeno nei tentativi di crearsi degli alibi e trovare delle giustificazioni al loro passato".
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