La Meloni e il fascismo, Storace: “Giorgia, rispetto per la storia”
La risposta di Giorgia Meloni all'ex valletta del noto programma trash Telecafone non poteva non sollevare polemiche da parte del variegato popolo di destra, che chiede alla Meloni rispetto per una storia politica che in molti casi si è tramandata di padre in figlio.
Il quotidiano on line il secolo d'Italia, dedica alla polemica Meloni ed il fascismo un interessante articolo che pubblichiamo per intero.
“Nessuno chiede a Meloni di mettere oggi la camicia nera perché non avrebbe senso, ma un po’ di rispetto per una storia che si è vissuta, che si è tramandata di padre in figlio credo che sia una cosa che nessuno deve negare”. Lo ha detto il candidato sindaco de La Destra Francesco Storace commentando le parole di Giorgia Meloni sul fascismo a margine della presentazione del libro Donna Rachele, mia nonna, la moglie di Benito Mussolini” al Casino Nobile di Villa Torlonia. Per Storace lo ha fatto “per prendere i voti degli altri mettendo in discussione la propria cultura e la propria identità e credo sia sbagliato. Occorre spiegare agli altri perché siamo migliori di chi ha tradito le proprie idee”. “Se per non essere mai stati fascisti basta essere nati nel ’77 allora anche Marchini non è mai stato fascista”, ha concluso. “In questo libro parliamo di una donna che non ha mai dovuto negare di essere stata fascista”, dice Storace a proposito del libro scritto da Edda Negri Mussolini, e dalla giornalista Emma Moriconi. “Questa era la casa che voleva rendere una fattoria per l’amore per gli animali e perché non voleva fosse un museo”, ha aggiunto Storace riferendosi a Villa Torlonia già residenza di Mussolini negli anni del fascismo.
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