Il golpe contro il Cavaliere e quella strana telefonata Fini-Napolitano
(G.p) Quale mistero ancora non dichiarato si nasconde dietro la caduta del governo Berlusconi III, democraticamente eletto dal corpo elettorale italiano ed il susseguirsi di 3 governi, Monti, Letta e Renzi, mai eletti dal popolo? Cosa è accaduto realmente in Italia tra l'estate del 2010 e l'autunno del 2011.
L'ex deputato di Alleanza Nazionale prima, del Popolo delle Libertà poi, Amedeo Laboccetta, nel libro Almirante, Berlusconi, Fini, Tremonti, Napolitano. La Vita è un incontro, edito dalla casa editrice Controcorrente di Napoli, prova a dare risposte a queste difficili domande nel corso della presentazione al senato del suo ultimo libro.
L'ex deputato di Alleanza Nazionale prima, del Popolo delle Libertà poi, Amedeo Laboccetta, nel libro Almirante, Berlusconi, Fini, Tremonti, Napolitano. La Vita è un incontro, edito dalla casa editrice Controcorrente di Napoli, prova a dare risposte a queste difficili domande nel corso della presentazione al senato del suo ultimo libro.
Il quotidiano romano Il Tempo, nella sua versione on line, dedica un interessante articolo alla presentazione romana del libro di Amedeo Laboccetta.
Si torna a parlare del complotto internazionale ai danni di Silvio Berlusconi nell’estate del 2011. L’occasione è stata la presentazione al Senato dell’ultimo libro dell’ex parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta. Nel volume, intitolato «Almirante, Berlusconi, Fini, Tremonti, Napolitano - La vita è un incontro», Laboccetta dopo aver ripercorso le prime tappe della sua carriera politica racconta da testimone diretto cosa accadde in quei mesi, in particolare i contatti serrati tra prima e terza carica dello Stato, con Gianfranco Fini e Giorgio Napolitano attivissimi - a suo dire - nel tentativo di disarcionare di comune accordo Berlusconi dalla guida del governo.
A commentare alcuni passaggi del libro sono intervenuti diversi big di Forza Italia, come il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Al di là dei complotti e delle polemiche, ancora non si sa niente su quanto accaduto in quegli anni - ha spiegato Gasparri - mi riferisco, in particolare, ai contenuti delle intercettazioni telefoniche. In questo fiorire di rivelazioni di Wikileaks sarebbe bello sapere se davvero in quella fase Napolitano e Merkel abbiano parlato, come da più parti si sostiene, in termini ostili a Berlusconi...».
Gli fa eco Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, seduto a fianco dell’autore del libro-dossier: «Maurizio sei stato troppo buono... C’è stato un vero e proprio colpo di Stato. In proposito c’è anche ormai una vasta letteratura, italiana e internazionale: oltre 10 libri parlando di questo argomento e sono tutti d’accordo che ai danni di Berlusconi c’è stato un colpo di Stato».
Nel suo libro Laboccetta racconta in particolare un episodio, la telefonata tra Fini e Napolitano suibito dopo lo scontro del primo con Berlusconi, con l’ormai storico «Che fai, mi cacci?» pronunciato all’Auditorium della Conciliazione.
«Davanti ai miei occhi - scrive Laboccetta - chiamò il Quirinale per informarlo degli ultimi sviluppi del golpe. Attivò il vivavoce e parlò con Napolitano delle sue prossime mosse. "Caro Presidente- salutò Fini - come avrai visto abbiamo vissuto una giornata campale". "Più che campale - rispose Napolitano - direi una giornata storica". Era proprio la vice del presidente della Repubblica. Non riuscivo a crederci. Mi accasciai sulla sedia, come svuotato. "Ovviamente, caro Giorgio, continuo ad andare avanti senza tentennamenti". "Certamente. Fai bene - lo incitò Re Giorgio - ma fallo sempre con la tua ben nota scaltrezza". Ascoltai come incantato quella decina di secondi di conversazione in vivavoce, con lo sguardo perso nel vuoto. Avevo assistitito - in diretta - all’organizzazione di un golpe bianco organizzato dalla prima e dalla terza carica dello Stato».
Oltre a questo episodio, sono tanti altri frangenti di quelle giornate cruciali ad essere riportati nel libro di Laboccetta. Con ombre lanciate sull’allora plenipotenziario di Fini Italo Bocchino e, per fatti successivi, anche sull’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
A commentare alcuni passaggi del libro sono intervenuti diversi big di Forza Italia, come il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Al di là dei complotti e delle polemiche, ancora non si sa niente su quanto accaduto in quegli anni - ha spiegato Gasparri - mi riferisco, in particolare, ai contenuti delle intercettazioni telefoniche. In questo fiorire di rivelazioni di Wikileaks sarebbe bello sapere se davvero in quella fase Napolitano e Merkel abbiano parlato, come da più parti si sostiene, in termini ostili a Berlusconi...».
Gli fa eco Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, seduto a fianco dell’autore del libro-dossier: «Maurizio sei stato troppo buono... C’è stato un vero e proprio colpo di Stato. In proposito c’è anche ormai una vasta letteratura, italiana e internazionale: oltre 10 libri parlando di questo argomento e sono tutti d’accordo che ai danni di Berlusconi c’è stato un colpo di Stato».
Nel suo libro Laboccetta racconta in particolare un episodio, la telefonata tra Fini e Napolitano suibito dopo lo scontro del primo con Berlusconi, con l’ormai storico «Che fai, mi cacci?» pronunciato all’Auditorium della Conciliazione.
«Davanti ai miei occhi - scrive Laboccetta - chiamò il Quirinale per informarlo degli ultimi sviluppi del golpe. Attivò il vivavoce e parlò con Napolitano delle sue prossime mosse. "Caro Presidente- salutò Fini - come avrai visto abbiamo vissuto una giornata campale". "Più che campale - rispose Napolitano - direi una giornata storica". Era proprio la vice del presidente della Repubblica. Non riuscivo a crederci. Mi accasciai sulla sedia, come svuotato. "Ovviamente, caro Giorgio, continuo ad andare avanti senza tentennamenti". "Certamente. Fai bene - lo incitò Re Giorgio - ma fallo sempre con la tua ben nota scaltrezza". Ascoltai come incantato quella decina di secondi di conversazione in vivavoce, con lo sguardo perso nel vuoto. Avevo assistitito - in diretta - all’organizzazione di un golpe bianco organizzato dalla prima e dalla terza carica dello Stato».
Oltre a questo episodio, sono tanti altri frangenti di quelle giornate cruciali ad essere riportati nel libro di Laboccetta. Con ombre lanciate sull’allora plenipotenziario di Fini Italo Bocchino e, per fatti successivi, anche sull’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
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