Calabria, politico diventa ortodosso “per amore di Mussolini”: “Così posso fare messa in suo suffragio”
“Per amore del Duce ho fatto una scelta di vita. Comunque maturavo già da lungo il mio percorso esistenziale”. A parlare alQuotidiano del Sud è Enzo Vacalebre (al centro nella foto) leader di Alleanza Calabrese ed ex cattolico, perché da ieri è diventato ipodiacono della chiesa ortodossa italiana di cui è Patriarca ed Arcivescovo Sua Beatitudine Alessandro I.
Ovvero Alessandro Meluzzi, psichiatra torinese, ex deputato di Forza Italia, poi nell'Udeur e infine nei Verdi, che ha dato vita ad un'organizzazione non riconosciuta nella galassia ortodossa.
Il motivo del cambio di confessione: ora potrà officiare lui stesso la messa in suffragio di Benito Mussolini il prossimo 28 aprile, giorno in cui il dittatore è stato fucilato. Una celebrazione vietata dal vescovo di Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini. Ed è stata proprio questa “la goccia che ha fatto traboccare il vaso” e che ha convinto Vacalebre a lasciare il cattolicesimo, ammette parlando col giornale. “Adesso potrò essere io stesso ad officiare la funzione religiosa e a onorare la sua memoria”.
Vacalebre, che di secondo nome faBenito, aggiunge che “quella scelta dell’arcivescovo di piegarsi ai diktat del sindaco e di altri esponenti di sinistra negando la commemorazione ad un defunto mi ha imposto di non entrare più in una chiesa cattolica”. Ed ecco, quindi, che riscopre la sua vocazione latente da moltissimi anni: “Alla luce di tutto questo – spiega infatti l’esponente di Alleanza Calabrese – ho ripercorso tutta la mia vita a ritroso. Fin da bambino ero molto vicino all’ortodossia greca, paese nel quale sono stato 17 volte. Parlo sia l’ellenofo che il greco antico. Prima avevo solo una generica frequentazione con gli ortodossi, oggi è il mio ingresso ufficiale. Da ipodiacono posso diventare diacono e potrò celebrare la messa per lui”.
Vacalebre ha una sorta di venerazione perMussolini e, affida a facebook, nella pagina del suo movimento le speranze di poter commemorare il Duce: “Il 28 aprile ti onoreremo. Fosse l’ultima cosa che riesca a fare nella mia vita. Reggio Calabrianon è e non sarà mai né Morosini né Falcomatà (ex sindaco Pc poi Ds di Reggio Calabria, ndr). Il 28 aprile Reggio Calabria sarà di nuovo tutta per te”.E tornano alla mente i commenti degli esponenti della destra cittadina che l’anno scorso hanno attaccato il vescovo. Tra questi l’ex senatore Renato Meduri: “Il Duce comunque è qua – aveva detto -. Noi siamo con lui. Non abbiamo paura dei fantasmi. Non metterò più piede in una chiesa”. Adesso spetterà al nuovo ipodiacono convincerlo a entrare in una chiesa ortodossa.
( Fonte Il Fatto Quotidiano)
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