Bologna :i collettivi pronti ad accogliere Salvini
(G.p)Un vecchio proverbio dice : non c'è due senza tre. Dopo la contestazione al professore Angelo Panebianco, costretto ad interrompere le lezioni all'università a causa della contestazione degli antagonisti e l'improvvisato corteo antifascista in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, oggi potrebbe essere contestato dai militanti del Collettivo Universitario Antifascista Matteo Salvini, leader della Lega Nord che incontrerà il rettore dell'ateneo bolognese.
La collega Francesca Musacchio, dalle colonne de Il Tempo, storico quotidiano romano, con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero, ci descrive l'aria di contestazione che si respira all'università di Bologna, che ha avuto come prima vittima il professore Panebianco e che oggi potrebbe avere la seconda in Matteo Salvini.
L'università di Bologna ancora teatro di contestazioni e tensioni. Dopo i due giorni di iniziative contro il professor Angelo Panebianco, costretto ad interrompere le lezioni a causa dei blitz dei Collettivi ieri, sempre il Cua, ha improvvisato un mini corteo nel centro storico della città in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. E oggi il rischio è la replica delle tensioni in occasione della visita del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che incontrerà il rettore dell'ateneo bolognese.
Il gruppo di studenti, composto da un ventina di studenti, ieri pomeriggio è stato bloccato dalle forze dell'ordine per impedire l'accesso all'aula magna, dove alle 16.30 è iniziata la cerimonia. «Per un mondo senza frontiere, sabotiamo i saperi bellici», recitava lo striscione esposto dagli studenti che hanno anche scandito slogan contro «i baroni della guerra».
Una cerimonia blindata dalle forze dell'ordine, dunque, che dalla mattina hanno presidiato la facoltà di Scienza politiche dove Panebianco alle 9 ha iniziato la sua lezione, evitando giornalisti e fotografi schierati in cortile. Dopo le contestazioni subite la settimana scorsa, infatti, il docente è tornato in aula, ma gli studenti hanno continuato nelle proteste sistemando un proiettore all'interno della facoltà che ha mandato scene di guerra e brevi filmati che richiamavano le contestazioni dei giorni scorsi. Panebianco, infatti, è finito al centro degli attacchi dei Collettivi a causa dell'editoriale apparso sul Corriere della sera «Noi in Libia saremo mai pronti?» I blitz, durante i quali i Collettivi hanno fatto irruzione in aula con i bavaglia alla bocca e cartelli con le scritte «Bavaglio alla guerra», «Se Unibo va in guerra sabotiamo i saperi bellici», hanno scatenato la polemica. Oggi Matteo Salvini incontrerà il rettore Francesco Ubertini, nella sede della Business School dell'Alma Mater in via degli Scalini. Al centro dell'incontro anche le azioni di contestazione dei collettivi contro il professore di Scienze Politiche Angelo Panebianco. Per la visita di Salvini, il collettivo Hobo ha già annunciato una serie di iniziative: «Può starsene tranquillo a casa sua», ha scritto su Facebook il Collettivo che impedì la visita al campo nomadi di via Erbosa, assalendo l'auto del leader del Carroccio, quindi contestò il centrodestra in Piazza Maggiore, e ancora Salvini nel corso della sua ultima partecipazione ad un convegno di Confabitare al Pilastro. Immediata la replica della candidata a sindaco della Lega, Lucia Borgonzoni, che accompagnerà Salvini nel giro in città. «Questi ragazzi sono assurdi - ha commentato Borgonzoni - ogni volta che la Lega fa qualcosa si sentono provocati e mettono a ferro e fuoco la città». «Invece di tormentare il resto del mondo - ha concluso la consigliera comunale - si mettano a studiare, visto che i loro genitori spendono dei soldi per questo, altrimenti io sono per il foglio di via e per allontanarli da Bologna».
Nei giorni scorsi c'era stata la doppia contestazione al docente di Scienze politiche che è stato costretto ad interrompere le sue lezioni dopo il blitz degli attivisti. E ieri pomeriggio, dopo un presidio di circa un’ora all'incrocio tra via Farini e via Castiglione, il gruppetto di manifestanti è stato accompagnato dalle forze dell'ordine fino a piazza Minghetti. In precedenza erano stati accesi alcuni fumogeni ed erano stati diffusi in strada rumori di guerra. Prima dell'inizio della cerimonia gli stessi attivisti erano stati allontanati dall'ingresso dell'Aula magna di Santa Lucia dove avevano esposto lo striscione con la scritta «Per un mondo senza frontiere sabotiamo i saperi bellici».
Presenti alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico anche Pier Ferdinando Casini e Gianluca Galletti. «Panebianco per me è un maestro, che non può essere contestato: ne ho viste tante di inaugurazioni blindate, non ci impressioniamo di questo - ha detto il presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Casini - La tensione di oggi per chi è stato studente a Bologna è una cosa che non sconvolge più di tanto. Sono tempi che abbiamo già visto, pensavo che la lezione della storia avesse insegnato qualcosa - ha aggiunto - e cioè che non si senta il bisogno di un revival a scoppio ritardato. Mi sembra fuori luogo in una democrazia liberale in cui la libertà di insegnamento è un bene prezioso». Sulla stessa linea il ministro dell'Ambiente Galletti: «Oggi è una giornata importante per l'Università, ma è anche una risposta forte della città per rinnovare l'importanza dell'ateneo come luogo di cultura, non certo come luogo di scontro».
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