I buoni principi e i migliori Fini di Storace
Adoro la polemica, la puzza di sigaretta, i raptus alla Tafazzi. Poi, quando ti immergi nella rete, ti sembra di fare a cazzotti con chi ami. Alla fine sorridi.
Ora è di moda la parola sponsor. Di chi non ha scheletri nell'armadio, come il sottoscritto, bisogna comunque dubitare e ci si comincia ad interrogare. Quante fidanzate ha? E le sigarette, le fuma o no? Ci va a messa?, e di questi tempi non si capisce se il peccato sia andarci o disertare la funzione. Poi scopri che vogliono sapere chi ti sponsorizza elettoralmente. Non sono come Renzi, recentemente baciato da Cuffaro; o anche da Verdini; ne' come quelli che candidano a sindaco direttamente un signore di sinistra a nome del centrodestra che è pure imputato a processo e riesce a far arrabbiare leghisti di Salvini e terremotati dell'Aquila. No, la domanda e': ma è vero che Fini e' tuo sponsor? No, non indosso la sua maglietta, non mi da' soldi, non me ne chiede. Ha semplicemente detto che mi preferisce a Giachetti e compagnia; e sarebbe stato strano il contrario; non siamo nemmeno nel caso di un mio endorsement nei suoi confronti.
Fini non farà ne' l'assessore ai lavori pubblici ne' il presidente dell'Ama. Più semplicemente ha detto pubblicamente di trovare coerente la mia candidatura e non credo che sia un motivo per arrabbiarmi. Anzi, credo che sia normale. Quando fondai La Destra, fu proprio contro la politica impressa da Fini ad An. Arrivammo ad uno scontro durissimo: fummo avversari politici e se oggi spende parole positive verso di me, rivendico di aver avuto ragione.
Del resto, che Fini sia rientrato a parlare di politica lo testimonia un evento, dello scorso 10 febbraio, quando ha presentato al Senato, in un convegno, la sua proposta di organizzare comitati al referendum sulla riforma Boschi. Contro, non a favore. C'era Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d'Italia, immortalato in un "cinque" con l'ex leader di Alleanza nazionale; c'era Renato Brunetta, capogruppo di Berlusconi; Raffaele Fitto, e altri. Non è stata una "legittimazione"?
Mi sceglie e mi emoziona non poco il consenso di Assunta Almirante. Scrive bene di me Pietrangelo Buttafuoco. E per questo mi stupisce chi, volendo militare a destra, si fa invece infinocchiare sulla candidatura di Bertolaso. "Ha detto che voterebbe Giachetti, solo per un atto di amicizia, sono stati tanto tempo assieme", ha detto Giorgia Meloni sull'infelice battuta del candidato che deve sostenere momentaneamente. Sarebbe la stessa ragione per cui lei dovrebbe votare per me.
Spero che passi presto questo "conflitto" che nessuno capisce. E comunque andremo avanti, soprattutto per un motivo: se ad esprimere consenso verso una candidatura sono persone tra le più diverse fra loro; e anche a sinistra c'è chi ci ragiona - se potessi pubblicare certi sms...- vuole semplicemente dire che a destra si offre il riferimento che mancava. A questo popolo diamo appuntamento in Campidoglio: a partire dalla marcia che comincia domenica 6 marzo al Quirino.
Francesco Storace
(Fonte il Giornale d'Italia)
Ora è di moda la parola sponsor. Di chi non ha scheletri nell'armadio, come il sottoscritto, bisogna comunque dubitare e ci si comincia ad interrogare. Quante fidanzate ha? E le sigarette, le fuma o no? Ci va a messa?, e di questi tempi non si capisce se il peccato sia andarci o disertare la funzione. Poi scopri che vogliono sapere chi ti sponsorizza elettoralmente. Non sono come Renzi, recentemente baciato da Cuffaro; o anche da Verdini; ne' come quelli che candidano a sindaco direttamente un signore di sinistra a nome del centrodestra che è pure imputato a processo e riesce a far arrabbiare leghisti di Salvini e terremotati dell'Aquila. No, la domanda e': ma è vero che Fini e' tuo sponsor? No, non indosso la sua maglietta, non mi da' soldi, non me ne chiede. Ha semplicemente detto che mi preferisce a Giachetti e compagnia; e sarebbe stato strano il contrario; non siamo nemmeno nel caso di un mio endorsement nei suoi confronti.
Fini non farà ne' l'assessore ai lavori pubblici ne' il presidente dell'Ama. Più semplicemente ha detto pubblicamente di trovare coerente la mia candidatura e non credo che sia un motivo per arrabbiarmi. Anzi, credo che sia normale. Quando fondai La Destra, fu proprio contro la politica impressa da Fini ad An. Arrivammo ad uno scontro durissimo: fummo avversari politici e se oggi spende parole positive verso di me, rivendico di aver avuto ragione.
Del resto, che Fini sia rientrato a parlare di politica lo testimonia un evento, dello scorso 10 febbraio, quando ha presentato al Senato, in un convegno, la sua proposta di organizzare comitati al referendum sulla riforma Boschi. Contro, non a favore. C'era Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d'Italia, immortalato in un "cinque" con l'ex leader di Alleanza nazionale; c'era Renato Brunetta, capogruppo di Berlusconi; Raffaele Fitto, e altri. Non è stata una "legittimazione"?
Mi sceglie e mi emoziona non poco il consenso di Assunta Almirante. Scrive bene di me Pietrangelo Buttafuoco. E per questo mi stupisce chi, volendo militare a destra, si fa invece infinocchiare sulla candidatura di Bertolaso. "Ha detto che voterebbe Giachetti, solo per un atto di amicizia, sono stati tanto tempo assieme", ha detto Giorgia Meloni sull'infelice battuta del candidato che deve sostenere momentaneamente. Sarebbe la stessa ragione per cui lei dovrebbe votare per me.
Spero che passi presto questo "conflitto" che nessuno capisce. E comunque andremo avanti, soprattutto per un motivo: se ad esprimere consenso verso una candidatura sono persone tra le più diverse fra loro; e anche a sinistra c'è chi ci ragiona - se potessi pubblicare certi sms...- vuole semplicemente dire che a destra si offre il riferimento che mancava. A questo popolo diamo appuntamento in Campidoglio: a partire dalla marcia che comincia domenica 6 marzo al Quirino.
Francesco Storace
(Fonte il Giornale d'Italia)
Nessun commento: