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Buttafuoco :la candidatura di Francesco Storace a Roma è più di un semplice stare in gara, è un atto politico

di Pietrangelo Buttafuoco

La candidatura di Francesco Storace alle amministrative di Roma è più di un semplice stare in gara, è un atto politico. Mette la destra di fronte alle proprie responsabilità. Non si tratta di ravvivare i ludi cartacei ma di mettere in fila i fatti e poi ricominciare. L’ex presidente della regione Lazio è l’unico di tutta una classe dirigente che può consentirsi il lusso di presentarsi al cospetto del proprio popolo senza piatire ancora una volta un seggio per tramite di pezze d’appoggio. Ha governato una realtà complicata e, a differenza di tutti gli altri – nelle amministrazioni come nei ministeri – non ha generato catastrofi. Tutti, a destra, hanno fallito. E l’unico che, a oggi, può sperare di veder coagulare il mondo ex missino a suo favore è lui, giusto lui che non potrà certo fare da ripiego nella retroguardia di una testimonianza che resti al palo. Le opportunità sono altre. Dove non può arrivare un Berlusconi, e figurarsi una sola sezione di un solo quartiere, ci arriva sempre un metodo. Ed è la vecchia scuola Tatarella. La questione è semplice: la sinistra, a Roma, non può vincere. E la destra, a Roma, non può perdere. Traghettare la destra verso un progetto politico è compito tutto suo. E si chiama coalizione, non sezione.

Fonte Il Foglio 23 febbraio

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