Rabbia e allarme in Germania per le violenze di massa degli immigrati a Colonia
(gp) L'alter Ugo, il blog personale del fondatore di Fascinazione, quest'anno sarà dedicato principalmente a costruire un diario del terrorismo e della violenza politica su scala planetaria, con l'intenzione di dimostrare che l'Europa è uno scenario del tutto secondario. Comunque proprio oggi Ugo Maria tassinari cita come fatto del giorno l'allarme e la rabbia montante per i gravissimi fatti della notte di Capodanno a Colonia, dove un'orda di immigrati hanno usato violenza a più di un centinaio di donne, applicando un barbaro diritto di prede, come i marocchini in Ciociaria. Ecco il post
(umt) I fatti risalgono alla notte di Capodanno ma è solo con il passare dei giorni che si sono delineati nella loro gravità conquistando le prime pagine dei giornali di tutta Europa. Un migliaio di immigrati descritti genericamente come "di aspetto nordafricano o arabo" hanno festeggiato l'anno nuovo radunandosi nella zona della stazione di Colonia, ubriacandosi e praticando violenze di vario genere (rapine, palpeggiamenti, in almeno un caso accertato stupro) contro tutte le donne di passaggio (più di novanta le vittime che hanno sporto denuncia ma sicuramente un certo numero si sono sottratte a questo inutile rito), in una sorta di diritto di preda dentro un territorio occupato senza che le forze dell'ordine capissero e reagissero. Ancora la mattina del primo gennaio le prime dichiarazioni della polizia parlavano di una notte tranquilla. A complicare la cosa è il dato politico che Colonia si rappresenta come città modello dell'accoglienza, avendo eletto poche settimane sindaco la responsabile delle politiche dell'immigrazione, accoltellata alla vigilia del voto da uno xenofobo. Sul carattere organizzato delle violenze sessiste non ci sono gruppi: gli uomini agivano in squadrette di cinque, tampinando le vittime per centinaia di metri. Episodi simili si sono registrati anche a Stoccarda e Amburgo. Un aspetto contraddittorio va sistemato: se l'attacco alla libertà delle donne, caposaldo della civiltà occidentale, può essere ricondotto alla più recente agenda politica dell'islamismo radicale, resta il fatto dell'ubriachezza di massa, che non risponde propriamente a un rigoroso stile di vita musulmano. Ma abbiamo già avuto modo di notare elementi di contaminazione nei militanti cresciuti in Europa
(umt) I fatti risalgono alla notte di Capodanno ma è solo con il passare dei giorni che si sono delineati nella loro gravità conquistando le prime pagine dei giornali di tutta Europa. Un migliaio di immigrati descritti genericamente come "di aspetto nordafricano o arabo" hanno festeggiato l'anno nuovo radunandosi nella zona della stazione di Colonia, ubriacandosi e praticando violenze di vario genere (rapine, palpeggiamenti, in almeno un caso accertato stupro) contro tutte le donne di passaggio (più di novanta le vittime che hanno sporto denuncia ma sicuramente un certo numero si sono sottratte a questo inutile rito), in una sorta di diritto di preda dentro un territorio occupato senza che le forze dell'ordine capissero e reagissero. Ancora la mattina del primo gennaio le prime dichiarazioni della polizia parlavano di una notte tranquilla. A complicare la cosa è il dato politico che Colonia si rappresenta come città modello dell'accoglienza, avendo eletto poche settimane sindaco la responsabile delle politiche dell'immigrazione, accoltellata alla vigilia del voto da uno xenofobo. Sul carattere organizzato delle violenze sessiste non ci sono gruppi: gli uomini agivano in squadrette di cinque, tampinando le vittime per centinaia di metri. Episodi simili si sono registrati anche a Stoccarda e Amburgo. Un aspetto contraddittorio va sistemato: se l'attacco alla libertà delle donne, caposaldo della civiltà occidentale, può essere ricondotto alla più recente agenda politica dell'islamismo radicale, resta il fatto dell'ubriachezza di massa, che non risponde propriamente a un rigoroso stile di vita musulmano. Ma abbiamo già avuto modo di notare elementi di contaminazione nei militanti cresciuti in Europa
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