Pro Patria, Lattuada spiega il saluto romano in curva: uno scherzo tra ultras
Checco Lattuada, storico leader della "giovane destra" bustocca, non perde il vizio di "giocare con i santi". Era stato tra i protagonisti del "processo delle parodie", finito in un nulla di fatto dopo lunghi anni di grancassa mediatica. Stavolta ribalza alla ribalta per uno "scherzo da ultrà". Lo spiega in questa intervista a "il Giorno"
di MICHELE MEZZANZANICA
Busto Arsizio (Varese), 15 gennaio 2016 - Testa incappucciata e saluto romano. Bufera su Francesco «Checco» Lattuada dopo la foto postata su Facebook che lo ritrae allo stadio insieme ad altri ultras della Pro Patria con i passamontagna a coprire totalmente i volti mentre esibiscono il braccio teso. «Ma è una foto ironica, basta scambiare la farsa con la tragedia», sbotta il diretto interessato.
Lattuada, era proprio il caso di fare quella foto e diffonderla via Facebook?
«La Pro Patria era ultima in classifica, è arrivata pure la richiesta di penalizzazione di 20 punti: è stato un modo per sdrammatizzare, testimoniare che noi tifosi ci siamo nonostante tutto. Lo stadio è un luogo sorvegliato, ci sono gli steward e le forze dell’ordine, nessuno voleva travisarsi; il passamontagna è stato indossato per fare la foto e l’abbiamo subito tolto. Una goliardata».
Se era solo una goliardata, come mai ha tolto la foto da Facebook?
«Non l’ho tolta io, è stato lo stesso Facebook a rimuoverla».
Lei è anche consigliere comunale di maggioranza per il Pdl. Con queste «goliardate» non pensa di creare problemi all’amministrazione comunale di Busto Arsizio?
«Io sono di destra, la mia storia è nota. Ho iniziato a fare politica nel Fronte della gioventù, sono stato nell’Msi. Non rinnego nulla».
Qualche suo collega di coalizione non potrebbe essere imbarazzato da certe esternazioni?
«Fatti suoi. A me imbarazzano molto di più altre situazioni della politica odierna. C’è ben altro per cui indignarsi, piuttosto che una foto di 14 pirlotti, diciamo così, che ridono e scherzano. Guardiamoci bene intorno: davvero il problema è cosa fa nel tempo libero un consigliere comunale? In ogni caso nessuno mi ha mai creato problemi, il centrodestra è fatto di gente intelligente che sa valutare le persone per quello che dicono e quello che fanno, non per una foto fatta per ridere. Anzi, ho spesso ricevuto attestati di solidarietà».
In ogni caso, l’apologia di fascismo sarebbe un reato.
«Sono vietate le manifestazioni esteriori, in quella foto non c’è nulla che propagandi il partito fascista. Comunque, lo ripeto, si trattava di una foto fatta per ridere. Non trasformiamo la farsa in tragedia».
Lattuada, era proprio il caso di fare quella foto e diffonderla via Facebook?
«La Pro Patria era ultima in classifica, è arrivata pure la richiesta di penalizzazione di 20 punti: è stato un modo per sdrammatizzare, testimoniare che noi tifosi ci siamo nonostante tutto. Lo stadio è un luogo sorvegliato, ci sono gli steward e le forze dell’ordine, nessuno voleva travisarsi; il passamontagna è stato indossato per fare la foto e l’abbiamo subito tolto. Una goliardata».
Se era solo una goliardata, come mai ha tolto la foto da Facebook?
«Non l’ho tolta io, è stato lo stesso Facebook a rimuoverla».
Lei è anche consigliere comunale di maggioranza per il Pdl. Con queste «goliardate» non pensa di creare problemi all’amministrazione comunale di Busto Arsizio?
«Io sono di destra, la mia storia è nota. Ho iniziato a fare politica nel Fronte della gioventù, sono stato nell’Msi. Non rinnego nulla».
Qualche suo collega di coalizione non potrebbe essere imbarazzato da certe esternazioni?
«Fatti suoi. A me imbarazzano molto di più altre situazioni della politica odierna. C’è ben altro per cui indignarsi, piuttosto che una foto di 14 pirlotti, diciamo così, che ridono e scherzano. Guardiamoci bene intorno: davvero il problema è cosa fa nel tempo libero un consigliere comunale? In ogni caso nessuno mi ha mai creato problemi, il centrodestra è fatto di gente intelligente che sa valutare le persone per quello che dicono e quello che fanno, non per una foto fatta per ridere. Anzi, ho spesso ricevuto attestati di solidarietà».
In ogni caso, l’apologia di fascismo sarebbe un reato.
«Sono vietate le manifestazioni esteriori, in quella foto non c’è nulla che propagandi il partito fascista. Comunque, lo ripeto, si trattava di una foto fatta per ridere. Non trasformiamo la farsa in tragedia».
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