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Buttafuoco: la xenofobia è insaziabile

Alcune centinaia di persone, di religione musulmana si sono riunite nella Capitale,in piazza Santi Apostoli ed a Milano, in piazza San Babila, in segno di solidarietà nei confronti delle vittime degli attacchi terroristici di Parigi e per dire forte e chiaro il riuscito slogan non nel mio nome.
I musulmani presenti in piazza,  hanno assunto una posizione chiara e non negoziabile contro chi sostiene e promuove il terrorismo, precisando come il dovere di ogni buon musulmano sia quello di condannare la violenza ed il terrorismo.
Tutto questo potrebbe, secondo il giornalista e scrittore  Pietrangelo Buttafuoco, non bastare per gli odiatori di professione, vecchi e nuovi islamo-fobici, sostenitori dello scontro di civiltà.


Non sarà abbastanza al mercato xenofobo

I musulmani italiani hanno detto no, ieri, a Roma, Milano e non solo, ai mangia-morte dell'Isis. La condanna della violenza bestemmiatrice nella Capitale ha sconfitto la pioggia di piazza Santi Apostoli.  La folla- a cui si è unita la pattuglia dei politici e di italiani non islamici- ha testimoniato la propria adesione alla religione della Clemenza e della Misericordia.
Non è abbastanza, diranno coloro che- con il ghigno del calcolo elettorale- hanno atteso fino all'ultimo un incidente per rinfocolare con l'odio, l'equazione più richiesta, islam uguale terrorismo.
Gli islamici italiani, con un atto pubblico, hanno portato la loro solidarietà ai non musulmani di Parigi, del Malì e di ogni luogo, massacrati da chi, bestemmiando Dio, sporca già il Salam.
E' il saluto di benedizione rivolto agli uomini e al Creato e la cui tradizione è ben chiara ed è "pace".
Un atto pubblico e dunque un atto patriottico, se si pensa che molti musulmani, proprio alle ore 15-00 nell'orario fissato per la manifestazione romana si presentavano al commissariato di Polizia del quartiere Battistini chiedendo di auto-schedarsi. 
Un'azione spontanea questa del bussare all'uscio dello Stato, per confermarsi nella libertà di leali cittadini d'Italia, il cui ius-il cui diritto- è tutto oggi destinato oggi all'urgenza di fare fronte al terrorismo.
I musulmani italiani reclamano il diritto di combattere il fanatismo. E lo rivendicano doppiamente. Nel nome di Dio. Nel nome dell'umanità. Per gli innocenti a cui è strappata la vita e per salvare la religione universale di Maometto, da chi, uccidendo in nome di Dio, semina tra gli uomini la gramigna di Satana.
Non è abbastanza, ripeteranno ancora- al mercato dell'islamfobia gli odiatori. Il lupo della mala coscienza, cosi come opera, pensa.


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