Concutelli in una vecchia intervista a Piroso: certe azioni non servono. Ma per i giudici non è ravveduto
Dal 2011 al marzo 2013 ha ottenuto la sospensione della pena per gravi motivi di salute, dopo la concessione dei domiciliari nel 2009 per lo stesso motivo. È assistito dal suo “angelo custode” Emanuele Macchi, che fu uno dei capi dello spontaneismo armato. «È rimasto in cella per 24 anni filati, fino al 2001, quando gli fu concessa la semilibertà, permesso di uscire al mattino per andare a lavorare e rientro la sera. In prigione aveva imparato il mestiere di giardiniere, e s’era messo a curare le aiuole dei cimiteri romani, Verano e Prima Porta, finché nel 2008 fu sorpreso con qualche “canna” che - disse -gli serviva per uso terapeutico. Ma tanto bastò a revocare i permessi e “richiuderlo”, come dicono i detenuti, fino ai ripetuti ictus che hanno sancito l’incompatibilità del suo stato di salute con il carcere. E che ora hanno determinato la sospensione della pena» (Giovanni Bianconi) [Cds 20/4/2011].
Colgo l'occasione, nel ribadire lo sdegno per la sentenza forcaiola, per riproporvi la seconda parte di una bella intervista di Concutelli ad Antonello Piroso
(AGI) - Roma, 13 ott. - No alla liberta' per Pierluigi Concutelli, il terrorista nero, leader di Ordine Nuovo, condannato a tre ergastoli, tra cui quello per l'omicidio del magistrato Vittorio Occorsio. Nato a Roma nel 1944, Concutelli ha passato quasi meta' della sua vita in carcere, dal 1977 fino al 2011, anno in cui ha ottenuto il differimento della pena agli arresti domiciliari per motivi di salute, a seguito di una grave ischemia cerebrale. Soprannominato negli anni della lotta armata 'Il Comandante', Concutelli non ha mai rinnegato il suo passato da terrorista e ha raccontato la sua storia in un libro autobiografico, dal titolo 'Io, l'uomo nero. Una vita tra politica, violenza e galera'. E' in Sicilia che Concutelli, studente universitario, ha iniziato l'attivita' politica: a Palermo, nel 1966, frequentava gli ambienti della destra e in particolare quelli legati al Fronte nazionale, il movimento fondato da Junio Valerio Borghese. Il primo arresto nel 1969, poi la condanna a 14 mesi di reclusione per possesso di armi da guerra. Nel 1971 i contatti con Ordine Nuovo e, dal 1974, Concutelli decise di entrare in clandestinita': solo un anno dopo, inizio' la sua latitanza, a seguito di un mandato di cattura emesso dalla Procura di Palermo nei suoi confronti per il sequestro del banchiere Luigi Mariano. Candidato nel '75 alle comunali a Palermo nelle liste del Msi, Concutelli non fu eletto e decise di trasferirsi in Spagna, con Stefano Delle Chiaie, per unirsi ai franchisti: entrambi, nel 1986, vennero indagati per l'attentato in cui rimase ferito Bernardo Leighton, oppositore del regime di Pinochet in esilio in Italia, e poi assolti per insufficienza di prove. Tornato in Italia, Concutelli, in clandestinita', tento' di ricostruire l'organizzazione Ordine Nuovo e il 10 luglio 1976 uccise a Roma Vittorio Occorsio, titolare di inchieste sugli ambienti dell'estremismo di destra. Per questo delitto, venne arrestato il 13 febbraio 1977: le forze dell'ordine riuscirono a rintracciarlo nel suo 'covo' di via dei Foraggi, nel centro storico di Roma. Secondo gli inquirenti, nel mirino di Concutelli, c'era anche il magistrato Pier Luigi Vigna: l'attentato era stato programmato per il giorno successivo, nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Negli anni Ottanta l'ex leader di Ordine Nuovo fu protagonista, nel carcere di Novara, di altri due delitti: durante l'ora d'aria, nel 1981 uccise Ermanno Buzzi, militante neofascista condannato in primo grado per la strage di piazza della Loggia a Brescia. A questo omicidio, seguira', nel 1982, quello di Carmine Palladino, ex di Avanguardia Nazionale, arrestato nell'ambito delle indagini sulla strage di Bologna.
Nel 2002 Concutelli ha ottenuto la semiliberta', con la possibilita' di svolgere lavoro esterno al carcere. Sette anni dopo e' stato colpito da un'ischemia, con gravi conseguenze per la sua salute: dal 2011, dunque, e' sottoposto alla detenzione domiciliare, dove resta ancora oggi, dato il 'no' della Cassazione alla liberazione condizionale, nonostante i suoi 71 anni d'eta' e le condizioni di salute.
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