In memoria dell'avvocato Cosimo Costanzo Maio, sodale di Generoso Simeone
(Gp)L'associazione "Generoso Simeone" abbruna le proprie bandiere per la scomparsa improvvisa del proprio amico e associato avvocato Cosimo Costanzo Maio.
Già stretto collaboratore di Generoso Simeone nelle avventure del periodico Segnali che nelle attività politiche nel Comune di Castelpoto. Sin dall'inizio collabora costantemente con l'associazione dimostrando con l'azione la fedeltà agli uomini e all'idea.
Marina Simeone, figlia di Generoso dalle colonne de Il Sannio Quotidiano, in un articolo pubblicato dal collega Antonio Caporaso descrive la figura dell'avvocato Cosimo Costanzo Maio, il suo amore per Castelpoto, piccolo comune della provincia sannita, il suo sincero e cameratesco rapporto con Generoso e con la sua famiglia. Articolo che vi proponiamo nella sua interezza.
La morte di Cosimo Costanzo Maio ha segnato l’intero paese
In questo triste giorno tralasciare la gamma di sentimenti che affollano la mente e abbattono lo spirito e far scorrere la penna sul foglio è un dovere. Un dovere ricordare un uomo Cosimo Costanzo Maio che si è distinto nella nostra comunità, che si è speso per essa, donandole gli anni più floridi e le migliori energie.
Muore senza aver portato a termine quanto si prefiggeva ed entra nel novero di quelle vite prematuramente spezzate, piegate non dal tempo né dallo spirito, piuttosto dai colpi della vita.
Professionista di una serietà e preparazione spesso e volentieri derisa e non considerata come sarebbe stato giusto fare; generoso con gli amici e duro ma leale con l’avversario, era spinto non da narcisismo e smania di potere ma sempre da senso di giustizia. Ha aggredito la vita con una forza non comune, conquistando a fatica ogni meta, cadendo spesse volte e rialzandosi poi con fierezza.
Amico sincero di mio padre Generoso Simeone ne ha sostenuto la famiglia quando lui è venuto a mancare e lo ha fatto dal primo all’ultimo giorno non per opportunismo di sorta ma per tener fede a quel raro sentimento di lealtà, che solo pochi spiriti nobili sanno provare.
Gli devo molto per essere stato amico sincero di mio padre e nostro, per avermi insegnato a leggere i rudimenti della noiosa ma essenziale giurisprudenza, per avermi fatto vedere senza lenti difensive il substrato di un paese. Gli devo molto e ricorderò nel mio operato i suoi preziosi consigli, le sue ferree considerazioni sul destino di Castelpoto, frutto di un amore che è bruciato nel petto al punto da consumarne le carni.
Quando il cuore cessa di battere sembra, per un attimo, a chi rimane a guardare, che tutto è stato vano, che la vita non ti restituisce mai quanto ti toglie e solo il tempo dissipa le nubi e libera l’orizzonte, mostrando l’eternità degli esempi nella continuità.
In una delle ultime conversazioni Costanzo mi disse di non temere la morte, perché essa rappresentava solo un passaggio verso una dimensione altra nella quale si sarebbe incontrato con i suoi amici, quelli delle battaglie più belle, forse perdenti ma indimenticabili. Mi piace pensare oggi a questa immagine e vederli lì, insieme a riposare le membra stanche per le troppe ferite, sorridenti a vegliare su di noi che anche per loro continueremo a combattere.
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