Dopo l'assalto a CasaPound Di Stefano attacca De Magistris: non porgeremo l'altra guancia
Si è svolta stamattina la manifestazione di solidarietà al commerciante ferito da una bomba carta nel corso del'assalto alla sezione Berta del 1 ottobre scorso da parte di circa 50 appartenenti ai centri sociali napoletani. Nutrito il parterre dei promotori dell'iniziativa, un ampio cartello di esponenti del centrodestra ma in cui spicca anche un dirigente democratico: Gianluca Cantalamessa, coordinatore provinciale di Noi con Salvini, Andrea Santoro, consigliere comunale del Nuovo Centro Destra, Marco Nonno, vicepresidente del consiglio comunale di Napoli, Marcello Taglialatela, parlamentare di Fratelli d’Italia, Fabio Chiosi, presidente della municipalità Chiaia-Posillipo, Luigi Rispoli, presidente cittadino di FdI Napoli, Saverio Cilenti, del Partito Democratico, Domenico Palmieri consigliere comunale del Nuovo Centro Destra e numerose associazioni civiche
Ad accogliere i diversi rappresentanti delle istituzioni cittadine, con la leader storica del gruppo napoletano, Emanuela Florino, Simone Di Stefano, presidente di Sovranità e vicepresidente di CasaPound Italia (nella foto al suo fianco Gianluca Cantalamessa, l'esponente salviniano che sarà il prossimo candidato leghista come sindaco di Napoli). Qui il video del breve intervento del leader di CasaPound:
"I ragazzi di CasaPound continuano a fare proprio queste cose nel quartiere e in tutta la città di Napoli, nonostante gli attacchi vigliacchi, che avvengono in tutta Italia; ma non siamo un movimento che porge l'altra guancia, non ci stiamo ad essere cacciati dalle strade e ad essere esclusi dalla scena politica, perché noi ci siamo e ci resteremo. L'amministrazione, nella persona del Sindaco, ha dato troppo credito a questi personaggi dei centri sociali; De Magistris abbraccia questi poveri ragazzi dei centri sociali che sono venuti a tirare delle bombe all'interno di una sezione politica avversaria, li sostiene in qualche maniera, e in qualche maniera li ha anche giustificati. Un sindaco che si riduce a farsi accompagnare da simili personaggi o a giustificare determinate situazioni, probabilmente è un sindaco che maschera l'inadeguatezza del personaggio nell'amministrare una città come Napoli"."La pericolosità di quando un sindaco si accompagna ai violenti e giustifica le bombe - conclude Di Stefano - nascondendosi dietro la tessera dell'ANPI; un comportamento del genere non è accettabile, la violenza politica, le bombe carta, i manici di piccone, è un qualcosa che non si deve vedere, soprattutto in una nazione che ha bisogno di coesione e non di lotte aspre tra le strade; ma noi non porgiamo l'altra guancia: questa sezione esiste da anni, questa è una sezione del popolo napoletano, e rimarrà qua per sempre, se lo mettessero bene in testa"
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