Gorizia, tensioni tra Casapound e un corteo antifascista
(Gp) Nel tardo pomeriggio di sabato 19 settembre, alla presenza di oltre un centinaio di persone, è stata inaugurata la sede di Casa Pound a Gorizia. All'evento ha partecipato anche Gianluca Iannone, presidente di Casa Pound Italia.
I soliti esperti di ordine pubblico, da giorni preannunciavano un pomeriggio di alta tensione in città, con probabili scontri tra opposte fazioni. Per fortuna cosi non è stato.
Casa Pound ha inaugurato la propria sede di Gorizia, la terza nel Friuli tranquillamente, come pacificamente si è svolto il corteo antifascista organizzato dal variegato mondo della sinistra goriziana, partito dalla stazione ferroviaria e arrivato a piazza Municipio a poche decine di metri dalla sede di Casa Pound. Tutto è filato liscio, o quasi. Alle ore 18-30 due giovani, probabilmente provenienti dalla festa di Casa pound in via Mazzini, sono riusciti senza dare nell’occhio ad avvicinarsi a piazza Municipio, cuore della manifestazione degli antifascisti: a far scattare la reazione di questi ultimi, la provocazione dei due ragazzi, che hanno pensato bene di scattarsi un selfie dinanzi agli antagonisti. Da qui i tafferugli: uno dei due ragazzi è stato bloccato dalle forze dell’ordine e sottratto all’inferocita reazione dei più esagitati tra gli antifascisti, che poi si sono scontrati con le stesse forze dell’ordine ma nessuno è stato fermato.
Il collega Christian Seu, giornalista de il Piccolo, edizione di Gorizia, ci descrive questo particolare sabato goriziano.
Gorizia, tensioni tra Casapound e un corteo antifascista
Il movimento apre una sede e scatena la reazione dei manifestanti. Spintoni, sputi, lancio di petardi verso il cordone di Polizia che ha effettuato qualche carica di alleggerimento
Poche serrande abbassate, rispetto allo scorso maggio. Ma il centro di Gorizia – e in particolare l’area di piazza Municipio – ha vissuto pure sabato un pomeriggio ad alta tensione, con misure di sicurezza eccezionali: camionette di Polizia e Guardia di Finanza a sbarrare l’accesso in via Mazzini, via de Gasperi e via Barzellini, transenne disposte a nido d’ape nelle stesse arterie stradali e un dispiegamento di forze imponente (140 uomini tra Carabinieri e Polizia, con rinforzi anche dalla ex Celere di Padova).
Da una parte l’inaugurazione della sede di Casapound, che ha preso domicilio in via Mazzini; dall’altra, la manifestazione organizzata dall’Osservatorio antifascista (alla quale ha partecipato anche Rifondazione comunista, che ha in più occasioni cercato di sedare gli animi dei più esagitati) per protestare contro l’apertura del presidio permanente del movimento di destra, con il corteo che aveva come punto d’arrivo piazza Municipio, a cinquanta metri di distanza dalla sede di Cp.La tensione
Alla prova dei fatti, tutto è filato liscio. O quasi. Alle 18.30 si è temuto il peggio, quando due giovani – probabilmente provenienti dalla festa di Casapound in via Mazzini, sono riusciti senza dare nell’occhio ad avvicinarsi a piazza Municipio, cuore della manifestazione degli antifascisti: a far scattare la reazione di questi ultimi, la provocazione dei due ragazzi, che hanno pensato bene di scattarsi un selfie dinanzi agli antagonisti.
Da qui i tafferugli: uno dei due è stato bloccato dalle forze dell’ordine e sottratto all’inferocita reazione dei più esagitati tra gli antifascisti, che poi si sono scontrati con le stesse forze dell’ordine. Sono volate parole grosse, ma pure sputi, l’asta di una bandiera e un paio di mortaretti all’indirizzo di Polizia e Guardia di Finanza, venuti a contatto con i una parte dei manifestanti, uno dei quali è rimasto lievemente ferito.
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