Viterbo,aggressione all'Ardita San Paolo, condannati 4 militanti di Casa Pound
Nella giornata di venerdì 24 luglio sono arrivate le condanne, in primo grado, contro un gruppo di militanti dell'associazione di promozione sociale Casa Pound, per i giudici responsabili dell'agguato a colpi di spranga contro i giocatori ed i sostenitori dell'Ardita San Paolo, squadra militante in terza categoria, dell'omonimo quartiere della capitale, nota per la sua natura antifascista.
Il sito Viterbo oggi ci racconta la giornata in tribunale mentre Viterbo news intervista l'avvocato Remigio Sicilia che commenta le condanne inflitte ai suoi assisti. Articoli che pubblichiamo nella loro interezza.
Condannati quattro neofascisti viterbesi
TIVOLI (ROMA) - Quattro anni di reclusione a Ervin Di Maulo, tre anni a Diego Gaglini, candidato sindaco di Viterbo per CasaPound alle ultime elezioni comunali. La stessa pena è stata inflitta a Jacopo Magnani ed Edoardo Fanti. Questa la sentenza emessa ieri dal tribunale di Tivoli a carico dei quattro neofascisti viterbesi accusati di aver partecipato, il 16 novembre 2014, al raid squadrista al campo sportivo di Magliano Romano, nel quale furono feriti alcuni tifosi dell’Ardita San Paolo, una squadra di calcio di Terza Categoria, ritenuta di sinistra e vicina ai centri sociali.
I quattro imputati, accusati di lesioni personali gravi, porto illegale di armi e di oggetti atti a offendere, sono stati giudicati con il rito abbreviato “secco”, cioè con la rinuncia da parte della difesa di ulteriori atti istruttori. Le condanne sono state comunque inferiori da quelle richieste dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Tivoli Gabriele Iuzzolino: 5 anni e 8 mesi per Di Maulo, 3 anni e 8 mesi per Gaglini, Magnani e Fanti.
Per gli stessi reati sono indagati Giovanni Lupidi, Leonardo Ercolani, Federico Miralli, Alessio Reinkardt e Roberto Spolverini. Tutti militanti di CasaPound, che saranno processati con il rito ordinario.
Il gruppetto di neofascisti fu bloccato dai carabinieri di Civita Castellana il pomeriggio del 16 novembre 2014, mentre, secondo l’accusa, stavano tornando da Magliano Romano, dove alcune ore prima, armati di spranghe e bastoni, a volto coperto, avevano assaltato i tifosi dell’Ardita San Paolo, squadra ritenuta di sinistra e vicina ai centri sociali, impegnata contro la Virtus Magliano. Sette i supporter feriti, un paio dei quali in modo serio. La gara fu sospesa.
Nelle auto in cui viaggiavano, i giovani, tutti militanti di CasaPound, i carabinieri trovarono caschi, mazze, spranghe e altri oggetti contundenti.
Il 19 novembre, il gip Franca Marinelli, firmò un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Gaglini, Di Maulo e Fanti. Magnani fu sottoposto agli arresti domiciliari e tutti gli altri furono applicate misure più lievi o rimessi in libertà. Il tribunale di Tivoli, dove gli atti furono trasmessi per competenza territoriale, confermò i provvedimenti del gip di Viterbo.
Ieri la sentenza di condanna. Le motivazioni saranno depositate novanta giorni.
''Una sentenza con tante incongruenze''
L'avvocato Remigio Sicilia commenta le condanne a
carico dei suoi assistiti
Amareggiato per le sentenze emesse dal tribunale di Tivoli, che ha condannato
quattro anni di reclusione a Ervin Di Maulo, a tre anni il candidato sindaco di
Casa Pound alle ultime comunali Diego Gaglini e sempre a tre anni Jacopo Magnani
ed Edoardo Fanti.
Remigio Sicilia, avvocato difensore del gruppo accusato di aver partecipato
lo scorso 16 novembre al raid contro i tifosi dell'Ardita San Paolo al campo
sportivo di Magliano Romano, commenta così le condanne inflitte ai suoi
assistiti.
''Il giudice - commenta l'avvocato Sicilia - si è riservato il termine più
ampio per la motivazione, 90 giorni, per una vicenda che per l'accusa appariva
semplice e lineare. Il tutto dopo ben tre integrazioni istruttorie, nonostante
si trattasse di un giudizio immediato affrontato dalla difesa nelle forme
dell'abbreviato secco. Novanta giorni, se poi gli saranno sufficienti, per
chiarire al di là di ogni ragionevole dubbio le molte incongruenze ed eccezioni
sollevate dalle difese''.
Il riferimento è all'impossibilità, secondo la difesa, di individuare i
soggetti fermati come responsabili dell'aggressione in quanto a bordo delle auto
erano presenti nove persone e un solo passamontagna, quando invece i tifosi
feriti parlavano di un gruppo completamente irriconoscibile.
L'altro punto su cui il legale aveva sollevato dubbi sono gli accertamenti
per l'individuazione del Dna sui bastoni e le ricerche svolte sui tabulati
telefonici nei momenti a ridosso del raid, accertamenti che non hanno portato ad
alcun risultato, positivo o negativo che sia.
Ora Sicilia attende le motivazioni, che arriveranno entro novanta giorni, per
avere un quadro completo della situazione. I quattro imputati, accusati di
lesioni personali gravi, porto illegale di armi e di oggetti atti a offendere,
sono stati giudicati con il rito abbreviato ''secco'', con la rinuncia da parte
della difesa di ulteriori atti istruttori. Le condanne sono state comunque
inferiori da quelle richieste dal pubblico ministero della Procura della
Repubblica di Tivoli Gabriele Iuzzolino: 5 anni e 8 mesi per Di Maulo, 3 anni e
8 mesi per Gaglini, Magnani e Fanti.
Per gli stessi reati sono indagati Giovanni Lupidi, Leonardo Ercolani,
Federico Miralli, Alessio Reinkardt e Roberto Spolverini. Tutti militanti di
CasaPound, che saranno processati con il rito ordinario. Il gruppo era stato
bloccato dai carabinieri di Civita Castellana al ritorno, secondo l'accusa,
dalla spedizione punitiva nella quale erano rimasti feriti sette tifosi
dell'Ardita, un paio dei quali in maniera seria.
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