Romafaschifo dà dei pezzi di merda a CasaPound: condannato Tonelli per diffamazione
(...) Su Degrado Esquilino, a seguito di una campagna di affissioni abusive di Casa Pound particolarmente virulenta, un lettore ha pubblicato un articolo in cui si era arrabbiato un po' troppo. Nulla di clamoroso e nulla di diretto particolarmente a qualche individuo specifico, ma il cittadino apostrofò l'organizzazione di Via Napoleone III con frasi un poco sopra le righe (per intenderci l'offesa più grave era, se non ricordiamo male, “pezzi di me**a”).
Casa Pound, come si fa in questi casi, avrebbe potuto scrivere al blog chiedendo la rimozione di contenuti considerati diffamatori e in un istante si sarebbe provveduto. O avrebbe semplicemente potuto ignorare quello che era un semplice sfogo di un cittadino, come ce ne sono a migliaia in giro per la rete e i social network. Ma evidentemente attaccare la nostra piattaforma era cosa che aveva una logica e un valore peculiare. La strategia infatti fu diversa: una bella denuncia per diffamazione a mezzo stampa alla persona di Massimiliano Tonelli il quale, lungi dall'essere il proprietario, l'editore, men che meno il direttore del blog, è semplicemente tra i tanti attivisti e cittadini impegnati nella piattaforma quello che più di altri appare in dibattiti e interviste pubbliche mettendoci, quando indispensabile, la faccia. Banalmente uno dei fondatori della piattaforma, una delle persone che se ne occupa insieme a tante altre. Massimiliano Tonelli aveva scritto quell'articolo? No. Aveva firmato quell'articolo? No. Aveva materialmente inserito quell'articolo pur non firmandolo? Neppure. Ha rivendicato quell'articolo? Neanche, anzi ha ammesso in sede di dibattimento che i contenuti erano fin troppo forti, dissociandosene. Ha omesso il controllo? Assolutamente no: il blog è aperto ai contributi di tutti e non è una testata registrata, non esiste qualcuno titolato a controllare e responsabile per questo.
Ciononostante GIP ha ritenuto di rinviare a giudizio e il Giudice ha ritenuto di condannare. La condanna penale non corrisponde a mesi o anni di reclusione, come pur richiesto dal Pubblico Ministero, bensì in una multa molto contenuta (1000 euro), in un risarcimento a Casa Pound che nel frattempo si era costituita parte civile (5000 euro) e nel pagamento delle spese processuali dell'una e dell'altra parte (per un totale di 3500 euro o giù di lì). Uno scherzo da 10mila euro in totale.
dal blog: Roma Fa Schifo
Casa Pound, come si fa in questi casi, avrebbe potuto scrivere al blog chiedendo la rimozione di contenuti considerati diffamatori e in un istante si sarebbe provveduto. O avrebbe semplicemente potuto ignorare quello che era un semplice sfogo di un cittadino, come ce ne sono a migliaia in giro per la rete e i social network. Ma evidentemente attaccare la nostra piattaforma era cosa che aveva una logica e un valore peculiare. La strategia infatti fu diversa: una bella denuncia per diffamazione a mezzo stampa alla persona di Massimiliano Tonelli il quale, lungi dall'essere il proprietario, l'editore, men che meno il direttore del blog, è semplicemente tra i tanti attivisti e cittadini impegnati nella piattaforma quello che più di altri appare in dibattiti e interviste pubbliche mettendoci, quando indispensabile, la faccia. Banalmente uno dei fondatori della piattaforma, una delle persone che se ne occupa insieme a tante altre. Massimiliano Tonelli aveva scritto quell'articolo? No. Aveva firmato quell'articolo? No. Aveva materialmente inserito quell'articolo pur non firmandolo? Neppure. Ha rivendicato quell'articolo? Neanche, anzi ha ammesso in sede di dibattimento che i contenuti erano fin troppo forti, dissociandosene. Ha omesso il controllo? Assolutamente no: il blog è aperto ai contributi di tutti e non è una testata registrata, non esiste qualcuno titolato a controllare e responsabile per questo.
Ciononostante GIP ha ritenuto di rinviare a giudizio e il Giudice ha ritenuto di condannare. La condanna penale non corrisponde a mesi o anni di reclusione, come pur richiesto dal Pubblico Ministero, bensì in una multa molto contenuta (1000 euro), in un risarcimento a Casa Pound che nel frattempo si era costituita parte civile (5000 euro) e nel pagamento delle spese processuali dell'una e dell'altra parte (per un totale di 3500 euro o giù di lì). Uno scherzo da 10mila euro in totale.
dal blog: Roma Fa Schifo
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