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Un team di accademici studia i fascisti del terzo millennio: crisi e partecipazione politica in CasaPound

Sarà presentato domani a Roma FASCISTI DI UN ALTRO MILLENNIO? CRISI E PARTECIPAZIONE IN CASAPOUND ITALIA, un volume con i materiali della ricerca condotta due anni fa da un team di ricercatori italiani, Matteo Albanese, Giorgia Bulli, Pietro Castelli Gattinara e Caterina Froio, che si sono arricchiti di esperienze di docenza in altri paesi dalla Gran Bretagna alla Francia al Portogallo, e hanno messo assieme competenze di scienze politiche, storia contemporanea, scienze della comunicazione per analizzare quello che ritengono un fenomeno unico della storia repubblicana, che definiscono una sorta di "fascismo à la carte". Al dibattito parteciperanno con gli autori due giornalisti grandi esperti di fascisterie, il greco Dimitri Deliolanes e l'italiano Guido Caldiron. L'appuntamneto è per domani 16 giugno alle ore 17 alla Casa delle Culture, via di San Crisogono, 45, Roma. 

Case occupate, sale concerti, “spazi non conformi”: luoghi dove far politica, volontariato e praticare il “fascismo sociale” all’insegna di un’ibridazione simbolica che vede coesistere Mussolini e Che Guevara, Ezra Pound e Rino Gaetano, Julius Evola, Hugo Chavez e Corto Maltese. Ma anche palestre dove esercitare arti marziali e sport estremi, una forte pulsione identitaria e una esplicita propensione per la violenza politica e la trasgressione delle regole. CasaPound è principalmente un luogo di auto-riconoscimento subculturale fatto di pub, letture selezionate, fight club e musica rock, dove definirsi ‘Fascisti del Terzo Millennio’ è un modo per marcare la propria diversità rispetto ad un’estrema destra partitica percepita come autoreferenziale e stantia. È così che si presenta CasaPound Italia all’interno e all’esterno del proprio universo sociale e valoriale.
Attraverso un’attenta opera di comunicazione politica e ‘branding’ ideologico, e attraverso strategie di mobilitazione spesso ai limiti della legalità, CasaPound legge l’attuale crisi economica, politica e di partecipazione attraverso forme di attivismo deliberatamente alternative rispetto alla mobilitazione politica tradizionale della propria area. L’offerta politica di CasaPound mira a rivitalizzare specifiche categorie ideologiche ispirate dal fascismo storico attraverso una retorica movimentista e azionista cui non è estraneo l’uso della violenza, al fine di far breccia tra le generazioni dei più giovani e le categorie sociali più colpite dalla crisi economica.
Questo volume analizza i percorsi di militanza, l’attivismo politico e le forme di mobilitazione di CasaPound Italia, ricostruendone le radici ideologiche e gli orizzonti valoriali, approfondendo il progetto identitario subculturale e discutendone le strategie politiche a livello nazionale ed europeo. Un lavoro attento nato da una ricerca di quasi due anni, fatta di interviste, conversazioni, partecipazione a riti collettivi e manifestazioni politiche a Roma, Napoli, Firenze, Verona e Torino, e che pertanto costituisce un contributo rilevante alla comprensione della natura politica dei nuovi fenomeni di coinvolgimento al tempo della crisi. Grazie all’analisi dei contenuti dell’archivio on line, delle pubblicazioni interne e dei “riferimenti ideologici” dell’organizzazione, il volume analizza i percorsi di militanza, l’attivismo politico e le forme di mobilitazione di CasaPound Italia, ricostruendone le radici ideologiche e gli orizzonti valoriali, approfondendone il progetto identitario subculturale e discutendone le strategie politiche a livello nazionale ed europeo.
Dal volume emerge chiara la preoccupazione per la rapidissima crescita di Casa Pound, movimento “giovane” che si propone soprattutto come aggregatore di un bisogno di appartenenza che non trova risposte altrove; un gruppo capace in pochi anni di costruire una propria simbologia facilmente riconoscibile e riproducibile dai mezzi di comunicazione di massa; un’operazione di ‘branding’ politico che ha garantito a CasaPound un profilo unico nel campo dell’estrema destra, e una visibilità e agibilità politica senza precedenti nell’Italia repubblicana. Anche grazie alla collaborazione strategica con attori quali la Lega Nord in Italia, e Alba Dorata e il Bloc Identitaire in Europa, CasaPound è oggi un fenomeno che mira ad occupare gli spazi politici svuotati dalla crisi economica e sociale, riempiendoli del senso di un’ideologia semplificata, un neo-fascismo attentamente edulcorato che gli autori definiscono à la carte.


3 commenti:

  1. Buongiorno Ugo, seguo spesso il suo blog e volevo farle notare due eventi che, a mio parere, hanno una grande rilevanza dal punto di vista politico. Premetto che non rappresento né sono iscritto ad alcun "movimento" fascista italiano, anche se sono chiaramente un simpatizzante. Quasi sicuramente ne è già a conoscenza, ma ho deciso di scriverlo visto che non ho visto comparire nulla a riguardo sul suo blog (magari per lei non sono avvenimenti così rilevanti).
    1. La candidatura di un ragazzo di colore (tale Paolo Diop) di origine senegalese nella lista di Sovranità per le amministrative. C'è un bell'articolo a riguardo
    2. L'elezione di due consiglieri comunali da parte di CPI, uno a Bolzano e l'altro a Lamezia Terme.
    ;) saluti!

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    1. Grazie, identitario.
      Del notevole successo bolzanino e delle successive vicissitudini del suo protagonista mi sono abbondantemente occupato, viceversa ho "bucato" il risultato, altrettanto notevole, di Mimmo Gianturco, storico leader calabrese della comunità di CasaPound, per banalissime ragioni di affanno personale (non mentale...)

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  2. Grazie a te (ho usato il "lei" per educazione, ora ritorno a un più pratico "tu"), non ero mai intervenuto qui nei commenti e non l'ho fatto ora per rompere le scatole. Volevo solo sapere cosa ne pensavi, in particolare sulla candidatura di Paolo Diop (a Macerata, lista sovranità), che ha causato parecchi dissidi (ad opera dei soliti leoni da tastiera) sui social network.

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