Tutti gli affari di Mafia capitale nell'ordinanza di custodia. Così Odevaine si mette al soldo della Cascina per gli immigrati
Luca ODEVAINE, analogamente a quanto già emerso
con riferimento ai rapporti con il gruppo imprenditoriale facente capo a BUZZI
e a COLTELLACCI, aveva instaurato rapporti di natura corruttiva con esponenti
del gruppo imprenditoriale “LA CASCINA”, mettendo a disposizione di tale gruppo il suo ruolo istituzionale di
appartenente al Tavolo di Coordinamento
Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione
internazionale, nonché il suo ruolo di componente delle tre commissioni di
gara per l’aggiudicazione dei servizi di
gestione del C.A.R.A. di Mineo, ricevendo in cambio la promessa di una
retribuzione fissa mensile determinata in una prima fase in € 10.000,00 ed
elevata a € 20.000,00 dopo
l’aggiudicazione della gara del 7 aprile 2014.
I contenuti degli accordi corruttivi sono dimostrati
in maniera incontrovertibile da una pluralità di intercettazioni ambientali,
che hanno consentito da un lato di registrare incontri diretti tra ODEVAINE e
gli esponenti del gruppo LA CASCINA, nel corso dei quali sono stati concordati
i dettagli dell’accordo corruttivo, la consegna di somme di denaro in
esecuzione degli accordi, la alterazione delle gare in corso per favorire il
gruppo LA CASCINA, e dall’altro di acquisire la narrazione che del contenuto di
tali accordi fa lo stesso ODEVAINE a diversi suoi interlocutori.
L'ordinanza di custodia per la seconda ondata di Mafia capitale (che è qui pubblicata integralmente) dedica ben due capitoli ai rapporti stretti da Luca Odevaine, esponente di spicco del Pd romano, già stretto collaboratore di Melandri, Veltroni e Zingaretti, con la Cascina, colosso del terzo settore, cuore imprenditoriale di Comunione e liberazione sull'affare immigrati. E così, definitivamente, Mafia Capitale si rivela un'associazione a delinquere nazista, con i suoi tre colori: il Nero, il bianco, il rosso...
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