Manifesto selvaggio a Napoli, polemica al vetriolo tra il verde Borrelli e il camerata Nonno
(g.p) Ancora non sono chiuse le liste per le elezioni regionali ma c'è già chi pensa ai manifesti elettorali, che almeno a Napoli, vengono affissi ovunque. Il primo candidato ad inondare Napoli di manifesti è stato Marco Nonno, leader della componente di destra sociale di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, vice presidente del consiglio comunale di Napoli. Il manifesto che i cittadini napoletani possono ammirare quasi ovunque riporta il seguente slogan : “ in regione Campania più destra sociale, Il domani appartiene a noi”. Diverse segnalazioni di affissioni selvaggi di questo manifesto sono arrivate anche a Gianni Simeoli, conduttore del programma radiofonico “La Radiazza” che ha pensato bene di chiamare in diretta, nel corso del programma radiofonico, il consigliere Marco Nonno.
Gianni Simeoli ha dato vita ad una telefonata scherzosa ed amichevole, riuscendo ad ottenere pubbliche scuse circa l’accaduto. Il consigliere Nonno ha affermato che non era colpa sua, che aveva dato i manifesti da affiggere a giovani ragazzi per consentire loro di guadagnare onesta una 50 euro invece che spendere gli stessi soldi per i famosi 6x3 arricchendo le solite multinazionali. Il consigliere Nonno accetta di buon grado le critiche che gli sono state mosse da Gianni Simeoli, meno quelle del giornalista Francesco Emilio Borrelli segretario regionale della Federazione dei Verdi ed esponente di primo piano del centro sinistra napoletano. Ne segue un vivace battibecco tra i due che continua anche sui social network.
IL CAMERATA NONNO CHE OFFENDE LA MEMORIA DI MIO PADRE IN DIRETTA RADIO. UNA RIFLESSIONE SU COSA E' QUESTA DESTRA A NAPOLI
Ci ho pensato a lungo prima di raccontarvi quello che è successo stamattina e lo faccio a freddo e con serenità. Durante un collegamento con LA RADIAZZA - PAGINA UFFICIALE Gianni Simioli1 ha chiamato il vice presidente del Consiglio Comunale di Napoli Marco Nonno che in questi giorni ha coperto Napoli di manifesti abusivi elettorali (è candidato alla Regione Campania con Stefano Caldoro) dal titolo emblematico: "A NOI!" La telefonata era scherzosa e amichevole. Gianni gli chiedeva di scusarsi per l'accaduto e lui aveva iniziato bene affermando che non era colpa sua e che comunque non avrebbe più attaccato manifesti illegalmente. Nonno però ad un certo punto tira in ballo me non per il mio operato da giornalista, da uomo politico o da opinionista ma per mio padre (che purtroppo è scomparso l'11 febbraio 2014). Il camerata (come ama definirsi) accusa mio padre di essere un abusivista e di conseguenza fa capire che si tratta di un delinquente come d'altronde il figlio (cioè io). Premetto che la storia del padre abusivo si riferisce ad una singolo episodio e cioè quando 10 anni fa fece un ampliamento non autorizzato della sua casa a Ischia di 40mq. Io non vivevo con lui,non ero al corrente di ciò e quando lo seppi dopo un litigio furibondo feci abbattere tutto. Perchè allora tirarla in ballo? Io una idea me la sono fatta. Penso che Nonno non avendo dossier o motivi particolari per potermi delegittimare ha scelto il personale. Questi camerati napoletani e italiani come Laboccetta, Mussolini, Gasparri, La Russa, ecc. sono fatti così. Inoltre credo che lui abbia un conto aperto con gli ambientalisti napoletani. Infatti grazie ad alcuni ascoltatori preoccupati per la mia incolumità ho scoperto che è il fratello Ernesto Nonno condannato a 14 anni di carcere perchè nel 1978 uccise assieme ad altri il giovane ecologista ventenne Claudio Miccoli che si occupava di ambientalismo ed era consigliere regionale del WWF campano. 20 anni soltanto una vita davanti a sé. E invece no. Attorno alle 20 di quel 30 settembre 1978 andò incontro alla morte. In piazza Sannazaro un gruppo di neofascisti assaliva come erano soliti fare durante i cosiddetti ‘anni di Piombo’ con mazze e bastoni dei militanti comunisti. Claudio Miccoli si avvicinò al massacro che stava avvenendo cercando in qualche modo di placare gli animi ma non ci fu nulla da fare . Un colpo gli arrivò con violenza alla testa. In particolare secondo l'accusa Ernesto Nonno infierì sul corpo di Miccoli caduto a terra esanime fracassandogli il cranio.[non è esatto: Miccoli partecipò a una controcarica, il secondo scontro fu di fronte alla chiesa di Piedigrotta, a un centinaio di metri dal primo pestaggio ed ebbe la peggio, ndb]
Marco Nonno a sua volta è stato condannato dal Tribunale del capoluogo campano a otto anni e mezzo di reclusione al termine del processo per le proteste e gli incidenti nel quartiere di Pianura nel gennaio del 2008, quando si parlava di riaprire la discarica. Nonno è riconosciuto colpevole del reato di devastazione ed è stato condannato anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, al risarcimento delle parti civili e al pagamento delle spese legali.
Non avrei mai utilizzato la storia di questa famiglia se il consigliere Nonno non avesse tentato di infangare quella di mio padre e quindi la mia. Io posso andare a testa alta di essere stato il figlio di Antonio Borrelli che sarà ricordato per le sue opere di scultore, orafo, progettista e per le sue capacità di maestro all'Accademia di Belle Arti dove gli allievi lo amavano. Non so se Marco Nonno sarà ricordato da qualcuno ma so per certo che per me rappresenta la destra peggiore, violenta, ipocrita e cattiva con la quale non ho mai legato e che ho sempre ritenuto deleteria per la nostra terra!
In questi giorni - ha risposto - Marco Nonno - stiamo assistendo ad un'accanimento mediatico contro il consigliere-Vice Presidente del consiglio comunale di Napoli (nonché consigliere comunale più eletto dal suffragio universale napoletano con 4000 preferenze) , espressione di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale .
Attacchi, illazioni e calunnie dovute ad un legame continuo tra camorra , politica corrotta ed incapaci che hanno paura di un vento d'innovazio...ne di chi con il suo consenso popolare minaccia di rompere e di smascherare i colpevoli del disastro di questa regione ...'Lo ripeterò all'infinito ...SONO CONDANNATO PER AVER IMPEDITO ALLA CAMORRA DI APRIRE LA DISCARICA ... e se dovessi essere condannato definitivamente andrò anche in galera per aver evitato un'altra sofferenza ad un territorio Napoletano.'
Ma in tutta la questione Pianura resta un dato preoccupante.
Mentre gli artefici dell'intero scandalo dei rifiuti sono tutti assolti e ad oggi non c'è un solo condannato nonostante la terra dei fuochi, dei 12 milioni di balle di spazzatura, nonostante i miliardi di euro sperperati ... l'unico condannato è un uomo che ruppe il legame indissolubile tra Discariche-Camorra-Politica ... Questo deve far riflettere tanto, questa arroganza del sapere e dello spergiuro è parte integrante di quel sistema che ha inginocchiato ed inquinato le nostre terre, trasformando il degrado in business!
Tutto questo mentre un certo #Bassolino sostiene a spada tratta #DeLuca ... Tutto questo mentre ritorna sulla scena politica l'orribile scenario amministrativo di chi è stanno condannato per aver lucrato sui cittadini campani ... Ma che a differenza di Nonno, anziché impedire la realizzazione di discariche, ne incentivava la costruzione!
Gianni Simeoli ha dato vita ad una telefonata scherzosa ed amichevole, riuscendo ad ottenere pubbliche scuse circa l’accaduto. Il consigliere Nonno ha affermato che non era colpa sua, che aveva dato i manifesti da affiggere a giovani ragazzi per consentire loro di guadagnare onesta una 50 euro invece che spendere gli stessi soldi per i famosi 6x3 arricchendo le solite multinazionali. Il consigliere Nonno accetta di buon grado le critiche che gli sono state mosse da Gianni Simeoli, meno quelle del giornalista Francesco Emilio Borrelli segretario regionale della Federazione dei Verdi ed esponente di primo piano del centro sinistra napoletano. Ne segue un vivace battibecco tra i due che continua anche sui social network.
IL CAMERATA NONNO CHE OFFENDE LA MEMORIA DI MIO PADRE IN DIRETTA RADIO. UNA RIFLESSIONE SU COSA E' QUESTA DESTRA A NAPOLI
Ci ho pensato a lungo prima di raccontarvi quello che è successo stamattina e lo faccio a freddo e con serenità. Durante un collegamento con LA RADIAZZA - PAGINA UFFICIALE Gianni Simioli1 ha chiamato il vice presidente del Consiglio Comunale di Napoli Marco Nonno che in questi giorni ha coperto Napoli di manifesti abusivi elettorali (è candidato alla Regione Campania con Stefano Caldoro) dal titolo emblematico: "A NOI!" La telefonata era scherzosa e amichevole. Gianni gli chiedeva di scusarsi per l'accaduto e lui aveva iniziato bene affermando che non era colpa sua e che comunque non avrebbe più attaccato manifesti illegalmente. Nonno però ad un certo punto tira in ballo me non per il mio operato da giornalista, da uomo politico o da opinionista ma per mio padre (che purtroppo è scomparso l'11 febbraio 2014). Il camerata (come ama definirsi) accusa mio padre di essere un abusivista e di conseguenza fa capire che si tratta di un delinquente come d'altronde il figlio (cioè io). Premetto che la storia del padre abusivo si riferisce ad una singolo episodio e cioè quando 10 anni fa fece un ampliamento non autorizzato della sua casa a Ischia di 40mq. Io non vivevo con lui,non ero al corrente di ciò e quando lo seppi dopo un litigio furibondo feci abbattere tutto. Perchè allora tirarla in ballo? Io una idea me la sono fatta. Penso che Nonno non avendo dossier o motivi particolari per potermi delegittimare ha scelto il personale. Questi camerati napoletani e italiani come Laboccetta, Mussolini, Gasparri, La Russa, ecc. sono fatti così. Inoltre credo che lui abbia un conto aperto con gli ambientalisti napoletani. Infatti grazie ad alcuni ascoltatori preoccupati per la mia incolumità ho scoperto che è il fratello Ernesto Nonno condannato a 14 anni di carcere perchè nel 1978 uccise assieme ad altri il giovane ecologista ventenne Claudio Miccoli che si occupava di ambientalismo ed era consigliere regionale del WWF campano. 20 anni soltanto una vita davanti a sé. E invece no. Attorno alle 20 di quel 30 settembre 1978 andò incontro alla morte. In piazza Sannazaro un gruppo di neofascisti assaliva come erano soliti fare durante i cosiddetti ‘anni di Piombo’ con mazze e bastoni dei militanti comunisti. Claudio Miccoli si avvicinò al massacro che stava avvenendo cercando in qualche modo di placare gli animi ma non ci fu nulla da fare . Un colpo gli arrivò con violenza alla testa. In particolare secondo l'accusa Ernesto Nonno infierì sul corpo di Miccoli caduto a terra esanime fracassandogli il cranio.[non è esatto: Miccoli partecipò a una controcarica, il secondo scontro fu di fronte alla chiesa di Piedigrotta, a un centinaio di metri dal primo pestaggio ed ebbe la peggio, ndb]
Marco Nonno a sua volta è stato condannato dal Tribunale del capoluogo campano a otto anni e mezzo di reclusione al termine del processo per le proteste e gli incidenti nel quartiere di Pianura nel gennaio del 2008, quando si parlava di riaprire la discarica. Nonno è riconosciuto colpevole del reato di devastazione ed è stato condannato anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, al risarcimento delle parti civili e al pagamento delle spese legali.
Non avrei mai utilizzato la storia di questa famiglia se il consigliere Nonno non avesse tentato di infangare quella di mio padre e quindi la mia. Io posso andare a testa alta di essere stato il figlio di Antonio Borrelli che sarà ricordato per le sue opere di scultore, orafo, progettista e per le sue capacità di maestro all'Accademia di Belle Arti dove gli allievi lo amavano. Non so se Marco Nonno sarà ricordato da qualcuno ma so per certo che per me rappresenta la destra peggiore, violenta, ipocrita e cattiva con la quale non ho mai legato e che ho sempre ritenuto deleteria per la nostra terra!
In questi giorni - ha risposto - Marco Nonno - stiamo assistendo ad un'accanimento mediatico contro il consigliere-Vice Presidente del consiglio comunale di Napoli (nonché consigliere comunale più eletto dal suffragio universale napoletano con 4000 preferenze) , espressione di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale .
Attacchi, illazioni e calunnie dovute ad un legame continuo tra camorra , politica corrotta ed incapaci che hanno paura di un vento d'innovazio...ne di chi con il suo consenso popolare minaccia di rompere e di smascherare i colpevoli del disastro di questa regione ...'Lo ripeterò all'infinito ...SONO CONDANNATO PER AVER IMPEDITO ALLA CAMORRA DI APRIRE LA DISCARICA ... e se dovessi essere condannato definitivamente andrò anche in galera per aver evitato un'altra sofferenza ad un territorio Napoletano.'
Ma in tutta la questione Pianura resta un dato preoccupante.
Mentre gli artefici dell'intero scandalo dei rifiuti sono tutti assolti e ad oggi non c'è un solo condannato nonostante la terra dei fuochi, dei 12 milioni di balle di spazzatura, nonostante i miliardi di euro sperperati ... l'unico condannato è un uomo che ruppe il legame indissolubile tra Discariche-Camorra-Politica ... Questo deve far riflettere tanto, questa arroganza del sapere e dello spergiuro è parte integrante di quel sistema che ha inginocchiato ed inquinato le nostre terre, trasformando il degrado in business!
Tutto questo mentre un certo #Bassolino sostiene a spada tratta #DeLuca ... Tutto questo mentre ritorna sulla scena politica l'orribile scenario amministrativo di chi è stanno condannato per aver lucrato sui cittadini campani ... Ma che a differenza di Nonno, anziché impedire la realizzazione di discariche, ne incentivava la costruzione!
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