La mamma di Ciro, la figlia del senatore: le ragioni politiche di uno striscione vergognoso
“Con tutto il rispetto per la memoria di Ciro. Vedete…. sono queste le cose che mi fanno venire il voltastomaco. Un libro per lucrare sulla morte del figlio. Indefinibile. Che gente”.
Cosi il quotidiano online Vesuvio Live, il 31 marzo scorso.
"Se oggi lo Stato può procedere come un rullo compressore riducendo ancora di più la libertà di movimento dei gruppi, può dire grazie a Daniele De Santis, alla rete di coperture che gli sta parando il culo e alla sue succursali sparse per l’Italia. Sì, pure a Napoli, dove c’è qualcuno che mentre millanta il suo sostegno alla maglia e alla città, si mette la mano sul cuore e canta «che schiava di Roma iddio la creò». Io no, resto figlio di Partenope, la greca, mai schiava di nessuno. Nemmeno dei vostri pupari romani".
Così Rosario dello Iacovo per Identità Insorgenti, il blog della comunità sudista che, per pura ironia della storia, ruota intorno alla vulcanica personalità di Lucilla Parlato...
No, Rosario, ti sbagli, non c'entra Mameli ma un altro poeta, un americano a Roma. Perché la morte di Ciro matura sicuramente in un contesto di scontro tra ultras ma ben presto si carica di significato politico. Perché Daniele De Santis è un ultrà "nero", perché Ciro e la sua famiglia sono compagni e questa contrapposizione politica innerverà tutta la vicenda, caricandola di ulteriori elementi di tensione.
E così Emanuela che non è solo figlia d'arte ma una dirigente politica a tutto tondo può tranquillamente anticipare lo slogan della curva giallorossonera. Perché, per lei, "la Patria è dove si combatte per l'idea" ...
PS: io resto dell'idea che le mamme non si mettono in mezzo.
Nessun commento: