Prescrizione del processo per le parodie "naziste" nella birreria del Varesotto. Tra gli assolti Lattuada e Graziani
Assoluzione per prescrizione. Se la sono cavata così, dopo sette anni e mezzo, le 22 persone che il 23 aprile del 2007 presero parte ad una festa dal forte sapore neonazista, intonando canti e sfoggiando simboli inequivocabili, per celebrare l’anniversario della nascita di Adolf Hitler (che in realtà ricorre il 20 di aprile). Quella notte tra le mura di un locale sulle rive del Lago di Varese andò in scena più di una serata tra camerati. Dopo qualche pinta di birra, braccia tese, canti nazisti e cori osceni a profusione. “Solo qualche canzone tra amici” si difenderanno poi i protagonisti del nazi-party, ma i ritornelli riportati nei verbali di polizia raccontano qualcosa di diverso.
“Vieni, non piangere, il forno ti aspetta” cantavano in dedica ad Anna Frank e, sempre infangando la memoria della ragazzina ebrea diventata simbolo della Shoah: “Cerco nel ghetto tutto l’anno e all’improvviso eccola qua” (sulle note di Azzurro di Adriano Celentano). Le carte dell’inchiesta hanno riportato anche altre canzoni storpiate: La stella gialla sui negozi ebrei sulle note de La canzone del sole di Lucio Battisti o “Negri du du du…in cerca di guai” scimmiottando il popolare brano Donne di Zucchero, non prima di aver inneggiato ad Erich Priebke.
Scene che vennero registrate dalle cimici e dalle telecamere nascoste piazzate dalla Digos di Varese. Quella sera gli uomini della questura raccolsero un ricco dossier che portò alla formulazione dell’accusa di “incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi etnici e razziali” e, al termine delle indagini, i 22 partecipanti vennero rinviati a giudizio davanti al tribunale di Varese. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Luca Petrucci, il reato venne consumato all’interno di una birreria di Buguggiate dove, tra gli altri, c’erano anche Checco Lattuada, consigliere comunale a Busto Arsizio e Rainaldo Graziani, figlio del fondatore di Ordine Nuovo Clemente Graziani.
A traghettare il processo fino alle secche della prescrizione una serie di intoppi e di lungaggini dovuti ad errori, rinvii ed eccezioni. Vano il tentativo di opposizione del pm. Di quell’episodio restano così solo le ombre. Le stesse ombre nere che insistentemente si allungano sulla provincia di Varese, culla di movimenti di ultradestra, più o meno raffinati, più o meno organizzati che qui spesso trovano terreno fertile per far crescere le proprie idee e reclutare nuovi adepti.
Alessandro Madron
Il Fatto Quotidiano
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Della vicenda dei "nazisti dell'Illinois" ho avuto occasione di occuparmi nella seconda edizione di "Fascisteria". Non a caso la prima presentazione fu proprio organizzata a Busto Arstizio, con Chicco Lattuada e Rainaldo Graziani. Qui la presentazione dell'evento, da parte di Varese News:
“Vieni, non piangere, il forno ti aspetta” cantavano in dedica ad Anna Frank e, sempre infangando la memoria della ragazzina ebrea diventata simbolo della Shoah: “Cerco nel ghetto tutto l’anno e all’improvviso eccola qua” (sulle note di Azzurro di Adriano Celentano). Le carte dell’inchiesta hanno riportato anche altre canzoni storpiate: La stella gialla sui negozi ebrei sulle note de La canzone del sole di Lucio Battisti o “Negri du du du…in cerca di guai” scimmiottando il popolare brano Donne di Zucchero, non prima di aver inneggiato ad Erich Priebke.
Scene che vennero registrate dalle cimici e dalle telecamere nascoste piazzate dalla Digos di Varese. Quella sera gli uomini della questura raccolsero un ricco dossier che portò alla formulazione dell’accusa di “incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi etnici e razziali” e, al termine delle indagini, i 22 partecipanti vennero rinviati a giudizio davanti al tribunale di Varese. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Luca Petrucci, il reato venne consumato all’interno di una birreria di Buguggiate dove, tra gli altri, c’erano anche Checco Lattuada, consigliere comunale a Busto Arsizio e Rainaldo Graziani, figlio del fondatore di Ordine Nuovo Clemente Graziani.
A traghettare il processo fino alle secche della prescrizione una serie di intoppi e di lungaggini dovuti ad errori, rinvii ed eccezioni. Vano il tentativo di opposizione del pm. Di quell’episodio restano così solo le ombre. Le stesse ombre nere che insistentemente si allungano sulla provincia di Varese, culla di movimenti di ultradestra, più o meno raffinati, più o meno organizzati che qui spesso trovano terreno fertile per far crescere le proprie idee e reclutare nuovi adepti.
Alessandro Madron
Il Fatto Quotidiano
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Della vicenda dei "nazisti dell'Illinois" ho avuto occasione di occuparmi nella seconda edizione di "Fascisteria". Non a caso la prima presentazione fu proprio organizzata a Busto Arstizio, con Chicco Lattuada e Rainaldo Graziani. Qui la presentazione dell'evento, da parte di Varese News:
Aria di dibattiti scottanti al Museo del Tessile di Busto Arsizio. Sabato 23 febbraio alle ore 17.00, presso la sala conferenze, (accesso da via Volta o via Galvani) , si terrà un incontro pubblico dal titolo "Processo alle idee". Interverranno Ugo Maria Tassinari , politologo e autore del libro "FASCISTERIA. Storie, mitografia e personaggi della destra radicale in Italia" edito da Sperling & Kupfer edizioni alla sua seconda edizione riveduta e aggiornata, e Francesco Lattuada , consigliere comunale eletto per AN a Busto Arsizio. Modererà l'incontro Rainaldo Graziani del centro studi Translineam.
A seguito delle recenti cronache cittadine, riportate con fervore dai quotidiani localisempre pronti a cavalcare l'onda di presunti misteri e accostamenti quanto mai inadeguati e innoportuni", scrivono gli organizzatori, si è deciso di invitare a Busto Arsizio Tassinari. Stralci del suo libro, si sottolinea, la settimana precedente all'invito avevano già acceso in città "una polemica che ha investito politici e realtà locali".
Al centro delle polemiche sono infatti dal settembre scorso Lattuada e Comunità Giovanile, nell'occhio del ciclone da quando il consigliere fu coinvolto in un'inchiesta della magistratura varesina sul neonazismo, con tanto di perquisizione, senza particolare esito, presso la sede dell'associazione, rimasta estranea peraltro ad ogni addebito. L'inchiesta aveva fatto seguito ad alcuni inquietanti episodi di cronaca che avevano colpito proprio Lattuada, comel'incendio del Biergarten Centro del Lago di Buguggiate, allora da lui gestito e teatro fra l'altro di una rimpatriata a sfondo neonazista finita poi anche sui quotidiani nazionali, e quello di una baita in Valsesia riconducibile alla coop Rivendell, presieduta da Lattuada. Questi fatti di cronaca erano stati poi attributi dagli inquirenti della Procura varesina a due persone arrestate in ottobre, chiudendo il cerchio di questa brutta storia, a quanto pare dovuta a rivalità personali. Ciò non ha tuttavia tacitato le polemiche .La riunione tornerà ovviamente su quelli che gli organizzatori bollano come "presunti fatti di neo-nazismo che hanno coinvolto la città da settembre in avanti (con i suoi retroscena di incendi e minacce) seguiti passo passo dal Dott. Tassinari, seppur a distanza, e da lui evidenziati nel suo libro all'interno del capitolo denominato I nazisti dell'Illinois e i vigilanti stagionati, che sicuramente riserverà sorprese inaspettate e curiose soprattutto per chi, fino ad oggi si è accontentato di verità di comodo". Un motivo in più per ascoltare con interesse l'autore.
Al centro delle polemiche sono infatti dal settembre scorso Lattuada e Comunità Giovanile, nell'occhio del ciclone da quando il consigliere fu coinvolto in un'inchiesta della magistratura varesina sul neonazismo, con tanto di perquisizione, senza particolare esito, presso la sede dell'associazione, rimasta estranea peraltro ad ogni addebito. L'inchiesta aveva fatto seguito ad alcuni inquietanti episodi di cronaca che avevano colpito proprio Lattuada, comel'incendio del Biergarten Centro del Lago di Buguggiate, allora da lui gestito e teatro fra l'altro di una rimpatriata a sfondo neonazista finita poi anche sui quotidiani nazionali, e quello di una baita in Valsesia riconducibile alla coop Rivendell, presieduta da Lattuada. Questi fatti di cronaca erano stati poi attributi dagli inquirenti della Procura varesina a due persone arrestate in ottobre, chiudendo il cerchio di questa brutta storia, a quanto pare dovuta a rivalità personali. Ciò non ha tuttavia tacitato le polemiche .La riunione tornerà ovviamente su quelli che gli organizzatori bollano come "presunti fatti di neo-nazismo che hanno coinvolto la città da settembre in avanti (con i suoi retroscena di incendi e minacce) seguiti passo passo dal Dott. Tassinari, seppur a distanza, e da lui evidenziati nel suo libro all'interno del capitolo denominato I nazisti dell'Illinois e i vigilanti stagionati, che sicuramente riserverà sorprese inaspettate e curiose soprattutto per chi, fino ad oggi si è accontentato di verità di comodo". Un motivo in più per ascoltare con interesse l'autore.
L'idea degli organizzatori dell'incontro non vuole dunque essere solo quella di presentare il testo di Tassinari, "pur meritevole di attenzione e pregevole nel suo insieme", ma di interloquire con l'autore ed esponenti politici locali su "tematiche non affrontate con il dovuto riguardo oppure affrontate in maniera dozzinale e superficiale fino ad oggi, soprattutto in ambito cittadino". I relatori discuteranno, secondo il prorpio giudizio personale, sul periodo che si va ad aprire che, secondo taluni, si configurerebbe come °la fine degli estremismi". "È vero che possiamo celebrare il funerale dell'estrema destra e dell'estrema sinistra?" ci si chiede, assistendi allo scioglimento di An (ma non certo di altre e ben più "estreme" sigle) da una parte e del tramonto della falce e martello nella simbologia di sinistra. Si apre dunque davvero una nuova stagione?
Tassinari, Lattuada ed esponenti di partito verranno inoltre interpellati circa quale debba essere, secondo la propria opinione, il ruolo della metapolitica all'interno di questi nuovi scenari, e come e dove si debba (se proprio si deve) collocare nel nuovo sistema bi-polare. A tale "metapolitica" si richiama proprio Comunità Giovanile, da anni impegnata a perseguire "una linea culturale innovativa e da sempre affrancata dagli schemi usuali politici. Nè di destra nè di sinistra, che ha rotto gli schemi e saltato gli steccati ben prima di queste nuove prospettive", salvo essere costantemente associata alla destra radicale dagli osservatori di sinistra, segno che se gli opposti estremismi appaiono agli sgoccioli, restano le ferite da essi prodotti.
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