Mafia Capitale: negli affari londinesi di Carminati spuntano i nomi di due vecchi latitanti dei Nar
Carlo Bonini sta facendo un grande lavoro di divulgazione dei materiali investigativi di Mafia Capitale. Oggi ricostruisce un retroscena inquietante sulla rivolta di Tor Sapienza, rilanciando la denuncia della titolare del centro attaccato nella rivolta, che lancia sospetti sul ruolo di Buzzi e della sua filiera. E di ieri invece un pezzo sugli "affari londinesi" di Carminati, in cui spuntano i nomi di due "vecchi" latitanti dei Nar:
Meno immateriale è il progetto cui lavorano il pratico Massimo Carminati e suo figlio Andrea. E di cui — ancora una volta — è ambasciatore Fabrizio Testa. Qui la scena cambia. Si trasferisce a Londra, nel perimetro stretto degli “expat” neri. Una dozzina almeno di latitanti dell’eversione neofascista che nella City sono arrivati negli anni Ottanta inseguiti dai mandati di cattura della magistratura italiana e nella City hanno trovato la loro palingenesi (Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova, su tutti). Nel 2013 «Testa e Carminati viaggiano ripetutamente a Londra», si legge in un’informativa del settembre di quell’anno del Ros dei Carabinieri. Perché è qui che «il figlio di Massimo Carminati, Andrea, ha acquistato una casa a Notthing Hill». Ma soprattutto perché è qui che il Guercio lavora a «importanti investimenti immobiliari». Si appoggia a tale Antonio Esposito, amministratore unico della Finadvice Srl, rappresentante della società inglese Gifin Uk Limited e un pedigree da manager che vanta procedimenti per associazione a delinquere, riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. E fa sponda anche con Vittorio Spadavecchia, antico camerata dei Nar, con 26 anni di galera sul groppone da scontare [un Walter's boys, il gruppo di fuoco 'personale' di Sordi, condannato per la partecipazione alla sparatoria alla delegazione Olp in cui fu ucciso un agente di polizia], e Stefano Tiraboschi, altro ex terrorista nero [amico del cuore di Cristiano Fioravanti, coinvolto nel trasporto delle bombe a mano trafugate in caserma da Valerio Fioravanti].
I contatti sono documentati da numerose intercettazioni telefoniche sulle utenze cellulari di Fabrizio Testa. «Quassù va tutto bene, ho cominciato a lavorare su tutto quanto, un abbraccio, ciccio», rassicura Massimo Carminati che lo chiama dall’Italia. Mentre è con Andrea, il figlio del Guercio, che entra nel dettaglio. «Il mio lavoro effettivo — spiega Carminati jr a Testa — è l’attività di investimento con tutti gli altri… con tutte le altre persone che stiamo là… che andremo a fare un’altra società… una Llc, mi pare, o Lld, non mi ricordo come si chiama la loro srl… e intanto iniziamo a fare questo tipo di operazioni. Spero che con gennaio abbiamo concluso le prime cose… abbiamo iniziato». Testa lo interrompe: «Insomma, vai sull’immobiliare?». «Sì sì».
Meno immateriale è il progetto cui lavorano il pratico Massimo Carminati e suo figlio Andrea. E di cui — ancora una volta — è ambasciatore Fabrizio Testa. Qui la scena cambia. Si trasferisce a Londra, nel perimetro stretto degli “expat” neri. Una dozzina almeno di latitanti dell’eversione neofascista che nella City sono arrivati negli anni Ottanta inseguiti dai mandati di cattura della magistratura italiana e nella City hanno trovato la loro palingenesi (Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova, su tutti). Nel 2013 «Testa e Carminati viaggiano ripetutamente a Londra», si legge in un’informativa del settembre di quell’anno del Ros dei Carabinieri. Perché è qui che «il figlio di Massimo Carminati, Andrea, ha acquistato una casa a Notthing Hill». Ma soprattutto perché è qui che il Guercio lavora a «importanti investimenti immobiliari». Si appoggia a tale Antonio Esposito, amministratore unico della Finadvice Srl, rappresentante della società inglese Gifin Uk Limited e un pedigree da manager che vanta procedimenti per associazione a delinquere, riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. E fa sponda anche con Vittorio Spadavecchia, antico camerata dei Nar, con 26 anni di galera sul groppone da scontare [un Walter's boys, il gruppo di fuoco 'personale' di Sordi, condannato per la partecipazione alla sparatoria alla delegazione Olp in cui fu ucciso un agente di polizia], e Stefano Tiraboschi, altro ex terrorista nero [amico del cuore di Cristiano Fioravanti, coinvolto nel trasporto delle bombe a mano trafugate in caserma da Valerio Fioravanti].
I contatti sono documentati da numerose intercettazioni telefoniche sulle utenze cellulari di Fabrizio Testa. «Quassù va tutto bene, ho cominciato a lavorare su tutto quanto, un abbraccio, ciccio», rassicura Massimo Carminati che lo chiama dall’Italia. Mentre è con Andrea, il figlio del Guercio, che entra nel dettaglio. «Il mio lavoro effettivo — spiega Carminati jr a Testa — è l’attività di investimento con tutti gli altri… con tutte le altre persone che stiamo là… che andremo a fare un’altra società… una Llc, mi pare, o Lld, non mi ricordo come si chiama la loro srl… e intanto iniziamo a fare questo tipo di operazioni. Spero che con gennaio abbiamo concluso le prime cose… abbiamo iniziato». Testa lo interrompe: «Insomma, vai sull’immobiliare?». «Sì sì».
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