Aquila nera/7. Manni tra virtuale e realtà: la presenza alle iniziative di area e i rapporti con Confederatio
Gli interrogatori degli arrestati nel blitz contro "Aquila nera" confermano la totale sprovvedutezza dei soggetti coinvolti nel progetto eversivo. Valga per tutti la linea difensiva adottata dal "basista" della rapina di armi, così raccontata dal Messaggero
«Tutta colpa di Facebook, aderivo alle idee del gruppo, applaudivo e apprezzavo i commenti, ma non mi sono mai reso conto della pericolosità del gruppo, è stata una mia dabbenaggine». Si è difeso così invece Emanuele Pandolfina, uno degli arrestati nel blitz contro i neofascisti di Avanguardia Ordinovista. Come ha riferito il legale di Pandolfina, Antonio De Blasio «il mio assistito non si è reso conto fino in fondo di cosa stava accadendo, non è un violento, anzi ha anche detto di avere cura degli animali e di accogliere gatti per strada - ha proseguito De Blasio - al giudice ha detto che se avesse letto l'ordinanza e le intercettazioni mai e poi mai sarebbe entrato nel gruppo». Pandolfina entra però nell'inchiesta come possibile basista per un furto di armi a un collezionista, ma il legale ha raccontato che «c'era questa ipotesi, ma lui non sapeva assolutamente che cosa ci avrebbero dovuto fare e non se l'è neanche chiesto: io lo conosco bene, ha piccoli precedenti, ma non ha mai fatto atti di violenza». Al termine dell'udienza l'avvocato De Blasio ha chiesto per il suo assistito la trasformazione degli arresti in carcere ai domiciliari.Ma la sensazione che ci sia un continuo rimbalzo tra delirio e realtà è ancor più forte e diffusa. A cominciare dal fatto che dei dichiarati fascisti pongano alla base del loro progetto una aggiornata "strategia della tensione", e cioè un innalzamento del livello di scontro per favorire poi lo sfondamento elettorale (sic). E non si rendono conto che tutto l'ambiente oggi nega la stessa esistenza di una pratica fascista della "strategia della tensione", ritenendola una costruzione a posteriori per criminalizzare il movimento nazionalrivoluzionario degli anni Sessanta e Settanta.
Così come il "cerchio magico" di Manni non si limita ad agire sul terreno virtuale del "noto social network" ma interlocuiva anche con piccole realtà militanti. E qui la cosa si fa interessante perché ai deliri dei soggetti si aggiungono anche le approssimazioni degli investigatori che non hanno una precisa mappatura dell'area. Valga per esempio la ricostruzione storica dei rapporti con Confederatio:
Manni ha sicuramente partecipato a un incontro avvenuto
in Fara Filiorum Petri (CH) l’11 novembre 2012,
dal titolo “NAZIONALISMO D’ASSALTO UNA
REALTA’ EUROPEA. In quella circostanza è
stato ritratto in compagnia di numerose persone fra cui La Valle
Franco. Egli conosceva benissimo il LA VALLE e il MONTINARO, ma tutti
e tre all’incontro presso l’abitazione della Katia DE RITIS
nell’autunno del 2014 hanno fatto finta di non conoscersi.
Il MANNI, consapevole di conoscerli e sapendo che il LA
VALLE lo ha portato al gruppo la DE RITIS, e non volendo far
comprendere a tutti che in realtà quell’incontro era da tempo
predeterminato si è prestato al gioco. Le cose sono andate così:
sono stati chiesti i documenti di identità al fine di far insinuare
il dubbio che il LA VALLE non si fidasse di loro, si è parlato
genericamente di attentati e da lì emerge che MANNI, partecipe a
pieno titolo di CONFEDERATIO ha giocato anch’egli sul doppio
strumento del proselitismo: volto pubblico del proprio pensiero;
controllo delle persone che si avvicinano; verifica della loro
disponibilità con partecipazioni a riunioni più serie. Si parla
dell’ideazione di vari reati e tutti di particolare violenza) fino
al punto di condurli nelle mani di una vera e propria organizzazione
criminale quale quella di CONFEDERATIO che ha accoliti in tutta
Italia e ha intenzione (come emerge dalla conversazioni in atti) di
mettere in atto azioni i rivolta al Governo in tutta Italia.
Esaminiamo
allora i collegamenti tra “CONFEDERATIO” (LA VALLE Franco -
MONTANARO Franco - DI SANTO Roberto) e MANNI Stefano.
Già all’inizio del 2011 il R.O.S. era venuto
conoscenza della costituzione di un nuovo soggetto politico,
gravitante nella destra radicale italiana, denominato Confederatio
(Confederazione delle Comunità di Popolo) al quale aderirono: “Linea
Ovest”, “Socialismo
Nazionale”, “Nuovo
Ordine Nazionale”, “Honorum
Cursus”, “Fronte
Nazionale Bolscevico”, “Italia
Rinnovabile”. Il 20 settembre dello stesso
anno il Fronte Nazionale-Bolscevico
è fuoriuscito da “Confederatio”
a causa di dissensi inerenti la linea del movimento.
Il
nuovo soggetto politico ha attivato le seguenti iniziative:
- Il 28 ottobre 2010 in Mola di Bari, presso la sede del Movimento “Mola Tricolore”, è stato organizzato un incontro/dibattito dal tema: “1 Marzo 1968 Valle Giulia un’occasione perduta”. All’incontro ha partecipato Mario MERLINO, autore del libro “E venne Giulia”. Nello stesso contesto veniva anche ricordata la figura di Antonio FIORE, deceduto nel luglio del 2010;
- Il 29 ottobre 2010 in Bari, presso la libreria “La Terra di Thule”, è stato organizzato un incontro/dibattito al quale ha partecipato oltre al già citato Mario MERLINO, anche Gabriele ADINOLFI, fondatore del movimento politico “CasaPound Italia”.
[E' di tutta evidenza che si tratta di due iniziative riconducibili all'area avanguardista, realtà in forte conflitto con il leader barese di Confederatio. Ovviamente Adinolfi non è il fondatore di CasaPound, ndb]
Nell’ambito della regione Abruzzo, in data 11 novembre
2012, “CONFEDERATIO – Confederazione
Comunità del Popolo”, ha organizzato un
Forum dal tema “NAZIONALISMO D’ASSALTO UNA
REALTÀ EUROPEA”, con concentrazione nei
pressi dell’uscita autostradale A/14 Pescara Sud - Francavilla.
L’evento, svoltosi a Fara Filiorum Petri (CH), presso
l’Albergo-ristorante “Sant’Eufemia”, è stato organizzato da
Confederatio di
Perugia, con la partecipazione di soggetti provenienti da Pescara,
Chieti, Bari e Perugia.
All’evento risultano aver partecipato:
omissis (umt)
Presso l’albergo tra il 10 e l’11 novembre 2012,
hanno pernottato i sotto indicati organizzatori del Forum:
omissis (umt))
Risultano aver partecipato alla manifestazione:
omissis (umt)
Il 12 aprile 2013, poi, la Questura di Chieti ha appreso
di una riunione fra appartenenti ad una imprecisata formazione
politica di estrema destra, da tenersi a Grosseto, preparatoria di
possibili atti dimostrativi eclatanti o attentati da attuarsi nelle
città di Roma e Milano.
Tale riunione sarebbe stata promossa anche mediante
riferimenti dissimulati circolati nell’ambito di un profilo
facebook, “Capitan America”.
Successivamente la Questura di Chieti ha riferito che la
riunione a Grosseto sarebbe stata annullata per motivi organizzativi,
ma si sarebbero già svolti analoghi incontri (in particolare il 10
aprile 2013 in provincia di Pescara) o potrebbero essere stati
realizzati in altre città.
Una certa assonanza con le circostanze appena sopra
riportate, è emersa in alcune situazioni e dichiarazioni collegate
all’attività politica del leader del sodalizio “CONFEDERATIO
– Confederazione Comunità di Popolo”,
Enrico Claudio MODOLA.
Il sodalizio, promosso nel 2010 da MODOLA, esponente del circuito
internazionale “Linea Ovest”, è articolato in alcuni presidi sul
territorio nazionale e svolge un’intensa attività sul web. Nella
strategia di proselitismo di “CONFEDERATIO”
il social network assume centralità. Il sodalizio è stato
assorbito, in seguito, dalla formazione “Unione per Socialismo
Nazionale” dell’esponente d’area lombardo Maurizio CANOSCI, ex
appartenente al Fronte Nazionale di Adriano TILGHER e sodale di
MODOLA
[Canosci non è lombardo ma aretino e la partecipazione dell'Usn al cartello di Confederatio dura sei mesi: dal gennaio al luglio 2011, come raccontato da Fascinazione in tempo reale:."A far data 11 luglio 2011 u.s. il Centro Studi Socialismo Nazionale ha deciso – comunicandolo doverosamente agli interlocutori – di non essere disponibile a rimanere al tavolo del laboratorio politico denominato “confederatio” secondo criteri dirigisti che si vorrebbero imporre in una nuova formulazione. Andremo quindi avanti nel nostro lavoro di formazione politico-culturale che ci contraddistingue ormai dal 2005 senza mai perdere di vista la ricerca di sinergie comunitarie, identitarie e di lotta al sistema liberalcapitalista, atlantico, usurocratico ma verificando di volta in volta la validità tattica degli eventi che ci verranno proposti e non perdendo mai di vista l’unica finalità strategica a cui miriamo nella LINEA RETTA della continuità ideale alle radici nazionalrivoluzionarie"].
MODOLA, molto attivo sui social network, si è
evidenziato per gli orientamenti radicali e le affermazioni incitanti
alla violenza, suggerendo, in occasione di riunioni, di “disintegrare
la struttura nazionale” e richiedendo
sul proprio blog, ai militanti d’area “se
sono pronti a fomentare sistematicamente disobbedienza di massa,
ribellione popolare vera, passando con
tutta probabilità attraverso lo stadio del sangue”.
Per quanto riguarda il territorio abruzzese, nell’ottobre del 2011,
nel corso di una riunione di “Confederatio”, svoltasi presso
l’albergo ristorante “Eden” di Fara Filiorum (CH), sarebbe
emersa l’intenzione di utilizzare il territorio abruzzese quale
area di esperimento politico.
Questo il quadro generale di riferimento ideologico e
relativo a soggetti ed iniziative collegate al territorio abruzzese.
Nell’incontro-Forum sopra citato, avvenuto in data 11 novembre
2012, a Fara Filiorum Petri, presso l’Albergo Ristorante
“Sant’Eufemia” vi era la contemporanea presenza, a tale
incontro, di: Franco LA VALLE, Franco MONTANARO, Roberto DI SANTO e
Stefano MANNI. La conoscenza tra i soggetti sopra citati viene
comprovata mediante una foto (in atti, riportata nella richiesta di
applicazione di misura del PM) che li ritrae, insieme ad altre
persone, a bordo di un pick up nero, nel luogo dove si è svolto il
Forum, dove venivano identificati: Stefano MANNI, DI SANTO Roberto,
LA VALLE Franco, LEONELLI Pasquale, GIULIANO Bruno, MONTANARO Franco
e SAVINI Roberto.
Non risulta che Stefano MANNI abbia avuto, dopo
l’incontro avvenuto a Fara Filiorum Petri (CH), altri contatti con
i soggetti sopra citati, fino a quando, in data 18 ottobre 2014,
nell’abitazione di Katia DE RITIS, a Lanciano, durante una riunione
del sodalizio capeggiato dal MANNI, invitati dalla donna, , si è
presentato LA VALLE, accompagnato da Franco MONTANARO. Nessuno dei
tre, MANNI, MONTANARO o LA VALLE, durante la riunione, ha fatto alcun
riferimento alla pregressa conoscenza.
LA VALLE e MONTANARO, di fronte al sodalizio lì
riunito, hanno mostrato di conoscere i progetti eversivi del gruppo
ed hanno proposto, infatti, una collaborazione in azioni
violente da mettere in atto su tutto il
territorio italiano, così come si evince in diversi momenti durante
la conversazione captata nell’abitazione di Katia DE RITIS.
Per quanto riguarda l’azione eversiva da mettere in
atto, LA VALLE ha parlato di “gruppi
divisi in due parti… il solito manifestante che va con la
bandierina dell’Italia al parlamento… però si cerca di portare
la più grande parte possibile là sotto… e il gruppo d’azione…
che dà dei colpi a livello nazionale, da nord a sud” e di colpire
l’Italia, da Milano a Reggio Calabria, con dei gruppi che agiranno
in un orario prestabilito e in un orario stabilito gli si dà un
segno fortissimo… che loro chiaramente sapranno che c’hanno una
banda armata dietro le spalle” .
Inoltre, sempre LA VALLE, ha fatto riferimento alle
azioni violente messe in atto da Roberto DI SANTO, nella zona del
chietino e del pescarese, all’inizio del 2013, affermando di essere
stato lui interrogato, a tal proposito, in quanto “era
uno di noi, scusa stava insieme a me dalla mattina alla sera”
e che nel momento in cui, DI SANTO, dopo la
latitanza, è stato arrestato, LA VALLE ha incontrato il suo gruppo
“noi ci siamo incontrati 7 persone alla
stazione, gli ho detto chi ha parlato muore è cioè Roberto (DI
SANTO ndt) uscirà mo, uscirà è, chi
ha parlato muore perché noi alla fine cioè l’azione non si è
fatta, non è stato fatto niente di eclatante, alla fine voi parlate
per che cosa e se si fa un’azione seria, cioè parti da questo
presupposto quindi, tutto quel gruppo là tutto smantellato è,
quindi rifarti un gruppo, ma non solo su quello anche su diverse cose
capito, perché lui (DI SANTO ndt) era
una persona che da un pezzo di ferro ti riusciva a creare una
pistola, gli mettevi, quello ha le mani d’oro, quello per le rapine
per le casseforti, quello fa tutto quello è un artista, cioè quello
era manodopera proprio per crearti il discorso, lui ha precedenti per
rapina, quello per noi era il discorso dei ladri in casa perché
quello è il genio cioè lui mai preso, mo si è giocato la vita per
due cazzate capito perché il cervello ha sbroccato, ultimamente
beveva, beveva beveva dice io faccio zumpa il Parlamento da solo
(Katia incomp in sottofondo) ha
incominciato a partire bombe di qua bombe di là, bombe , i cd che
davano le bombe alla stazione di Pescara, stazione di Chieti, al
tribunale, tutto controllato il tribunale la sera stessa è saltato,
salta il tribunale chiaramente se permetti qua le bombe ci stanno, e
là hanno smosso tutti tutti tutti, gli elicotteri stavano sopra
hanno proprio, però alla fin fine se eravamo organizzati alla fine
facevamo un discorso politico quanti ne sono dieci, ne ammazziamo 6 e
buonanotte, almeno incominciamo a dare un segno hai capito, però il
segno si deve fare a livello nazionale perché poi non hai fatto
niente capito.”
Questo post è assai lungo. Della figura e della vicenda di Di Santo parleremo in seguito. (7/continua)
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