Tor Sapienza vs. immigrati, il problema non è il Salvini tour ma le periferie che schiumano rabbia
Incappucciati che vandalizzano la sede del PD di Corvetto, a Parma altre contestazioni a Salvini, a Roma nella borgata di Tor Sapienza cortei anti-immigrati con lancio di bombe carta in un Centro di Accoglienza. Non c'è nulla da capire, sono sfaccettature, declinazioni non di una priorità ma di una sola emergenza: l'impoverimento dei ceti medio-bassi del paese e l'inizio di una deriva talvolta spontanea, talvolta progettata.Copio e incollo dallo status di un amico su Facebook che inquadra con eccellente sintesi lo stato dell'arte e offre un'ipotesi interpretativa che io condivido in pieno. Da giorni sto baccagliando su Facebook con amici fascisti che si sono variamente incazzati per un mio status puramente descrittivo dei fatti di Bologna
Bologna centri sociali accettano la sfida di @matteosalvinimi e impediscono la visita al campo rom. Investiti dalla sua auto 2 dimostrantiTutte le evidenze, dal video della "fuga" di Salvini con l'auto accesa che aspetta l'arrivo dei dimostranti alle dichiarazioni della Digos che rimandano al mittente la responsabilità della mancata scorta, non hanno intaccato le ferree certezze dei camerati folgorati dal sole delle Alpi.
Per fortuna la realtà è molto più dinamica e ci chiama di ragionare senza paraocchi su questioni ben più serie di una campagna elettorale per la Regione Emilia Romagna. Il problema, in tutta evidenza, non è il piccolo cabotaggio politico di Salvini, che ha l'esigenza di tenere assieme spinta propulsiva verso la destra identitaria e arroccamento leghista e quindi con la campagna anti-rom dà un colpo al cerchio e uno alla botte.La Lega è da più di vent'anni un imprenditore politico dell'odio ma si è limitata finora a violenze verbali e simboliche. Lo scenario preoccupante è il potenziale intreccio tra la rabbia popolare che monta e tracima nelle periferie degradate e la microconflittualità politica che scimmiotta gli anni Settanta e che può funzionare da benzina sulla brace.
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RispondiEliminahttp://ablocutio.blogspot.com/ Prendo spunto da questo commento sul mio diario per fare una, forse, stupida riflessione: "No, questo non lo posso accettare : non si leva dal mondo un uomo per un insulto o uno sputo Questo bestione doveva modulare la propria forza, le proprie percosse : ora medti in galera", mi hanno detto. Io stavo esprimendo SOLIDARIETA' a Daniele il ragazzo di Torpignattara che ha levato dal mondo un pakistano molesto. E' evidente che fu un incidente, ed e' altrettanto evidente che Daniele non ha alcuna responsabilita di cio che e' successo, almeno non quanto ce l'hanno i boia che lo hanno messo in una simile insofferenza nella sua terra, la sua unica terra dalla quale non a tutti e' dato nemmeno di scappare. Sono di Roma Est, conosco Torpignattara, caratteristica borgata romana fino a ieri; uno zoo oggi. Ecco che gli italiani cominciano a rovinarsi la vita per colpa di capital catto comunisti e immigrati. Ribadisco la mia solidarieta' ad un ragazzo che si e' rovinato la vita, giovanissimo.
RispondiElimina(ci tengo pur essendo contro la societa del meticciato a farvi notare le differenze tra i vari immigrati...e' una distinzione doverosa secondo me, un filippino non sara' mai come un albanese o un tunisino, cani da rieducare, ve lo garantisco io che sono qui) Ieri parlavo con una mia cara amica filippina, poverissima, vive in una casa di bambu' nella vegetazione tropicale, e le dicevo "capisci, arrivano con le barche ogni giorno..haha...quasi con i remi", e lei: "ma come? e li lasciano entrare tutti? cosi?"
Anche alla luce dei recenti fatti di Corcolle (sempre a Roma Est), dove 30 immigrati hanno aggredito un autobus distruggendolo (autista una donna...bella civilta', bell'arricchimento da questi cani), e' oramai evidente che la situazione sta degenerando, sono sempre di piu e sempre piu arrabbiati. I politici sono criminali che oltre tutto, oltre ad averci messo in queste situazioni per loro tornaconto personali, ci prendono in giro discriminano e deridono dandoci dei razzisti; da loro non possiamo aspettarci nulla dunque. La mia riflessione e' che e' evidente quanto sia giunta l'ora (o comunque stia giungendo) di passare a metodi drastici di difesa del paese, ma come questo sia impossibile all'interno delle regole sociali. Chi vorrebbe trovarsi nella situazione di Daniele? Ed infatti quello avvenuto al ragazzo fu un incidente, ma questi incidenti potrebbero per cosi dire diventare progetto. Se questo progetto e' inattuabile all'interno delle regole sociali si deve arrivare ad un punto di anarchia, ad un punto di caos sociale. Il problema dunque che si dovrebbe ora porre sarebbe questo: come giungere a quel punto? ? ?
Andres Marzio M o l i s e
Le migrazioni sono protagoniste della nostra era. Immensi e fertili territori perdono demografia, mentre bande di violenti imperversano depredando chi rimane. Quale risorsa collettiva può nelle migrazioni? Quale per i singoli? Il lavoro minorile e i “bambini soldato” sono fenomeni indotti dall’abbandono territoriale degli adulti. Perché la filantropia occidentale tollera la fuga dalle responsabilità civili, quando avvengono tra i “poveri”? Perché "amare il nemico" si rivela il fallimento più eclatante del cristianesimo? I progetti economici possono riuscire dove le demografie sono costantemente instabili? Interrogativi che cercano risposte in un pianeta dove le negligenze umane guadagnano ineluttabilmente la punizione. http://www.amazon.it/MIGRAZIONI-RISCOSSA-SINGOLI-ROVINA-FRONTIERE-ebook/dp/B00CH0UTD4/ref=sr_1_6?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1422828083&sr=1-6&keywords=ulisse+di+bartolomei
RispondiEliminaIl mio testo aggiornato sulle migrazioni lo trovate qui
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