La Questura conferma la smentita del Blocco studentesco: non è stato assediato il campo Rom
“Stamattina non è stato impedito a nessuno di uscire dal campo nomadi di via Cesare Lombroso. La ricostruzione fornita dalla cooperativa Eureka di quanto accaduto alla manifestazione del Blocco Studentesco davanti agli istituti Tacito e Domizia Lucilla, a Roma, è del tutto priva di fondamento”.
Lo spiega Fabio Di Martino, responsabile nazionale del Blocco Studentesco, commentando le dichiarazioni degli esponenti della cooperativa, secondo i quali sarebbe stato impedito a tutte le persone del campo di uscire, compreso ai bambini che dovevano recarsi a scuola.
“La manifestazione – spiega Di Martino – si è svolta davanti agli istituti, non davanti al campo rom che sfortunatamente, per miope scelta non nostra né degli studenti, dista qualche centinaio di metri. Non abbiamo bloccato l’uscita del campo né tanto meno messo a repentaglio la sicurezza di chicchessia. È semplicemente folle che ora, senza alcun riscontro, le cooperative che gestiscono in modo così "brillante" l’integrazione nel quartiere, seguite da una giunta la cui azione nelle periferie si è resa "palpabile" nelle scorse settimane, arrivino ad accusarci del tutto gratuitamente di voler conculcare addirittura il diritto allo studio sancito dalla Costituzione.
Evidentemente – conclude il responsabile del Blocco - per costoro lanciare sassi contro gli studenti fuori dall'istituto, come hanno fatto nei giorni scorsi alcuni membri dl campo, è una prassi legittima e costituzionale, mentre una manifestazione studentesca con 500 ragazzi che protestano davanti al loro istituto è fuorilegge, nonostante il diritto di manifestare sia garantito da quella stessa Carta che questi personaggi dicono di voler difendere”.
Il sit-in di questa mattina a "non ha creato pericolo o intralcio al traffico cittadino nè tantomeno ha impedito agli studenti di accedere all'interno delle aule. Anche le attività all'interno del campo nomadi sono proseguite regolarmente e non risulta che sia stato impedito il passaggio di alcuni bambini rom che stavano andando a scuola", secondo una nota la Questura di Roma.
Lo spiega Fabio Di Martino, responsabile nazionale del Blocco Studentesco, commentando le dichiarazioni degli esponenti della cooperativa, secondo i quali sarebbe stato impedito a tutte le persone del campo di uscire, compreso ai bambini che dovevano recarsi a scuola.
“La manifestazione – spiega Di Martino – si è svolta davanti agli istituti, non davanti al campo rom che sfortunatamente, per miope scelta non nostra né degli studenti, dista qualche centinaio di metri. Non abbiamo bloccato l’uscita del campo né tanto meno messo a repentaglio la sicurezza di chicchessia. È semplicemente folle che ora, senza alcun riscontro, le cooperative che gestiscono in modo così "brillante" l’integrazione nel quartiere, seguite da una giunta la cui azione nelle periferie si è resa "palpabile" nelle scorse settimane, arrivino ad accusarci del tutto gratuitamente di voler conculcare addirittura il diritto allo studio sancito dalla Costituzione.
Evidentemente – conclude il responsabile del Blocco - per costoro lanciare sassi contro gli studenti fuori dall'istituto, come hanno fatto nei giorni scorsi alcuni membri dl campo, è una prassi legittima e costituzionale, mentre una manifestazione studentesca con 500 ragazzi che protestano davanti al loro istituto è fuorilegge, nonostante il diritto di manifestare sia garantito da quella stessa Carta che questi personaggi dicono di voler difendere”.
Il sit-in di questa mattina a "non ha creato pericolo o intralcio al traffico cittadino nè tantomeno ha impedito agli studenti di accedere all'interno delle aule. Anche le attività all'interno del campo nomadi sono proseguite regolarmente e non risulta che sia stato impedito il passaggio di alcuni bambini rom che stavano andando a scuola", secondo una nota la Questura di Roma.
"Questa mattina intorno alle ore 8 in via Sebastiano Vinci, all'altezza dell'intersezione stradale che conduce all'entrata degli istituti scolastici 'Cartesio, Tacito e Stendhal' circa 200 studenti si sono radunati in un sit-in spontaneo, non preavvisato, a poche centinaia di metri del campo nomadi di via Cesare Lombroso. La manifestazione di protesta, orientata contro le presunte aggressioni e violenze perpetrate dai nomadi ai danni delle scuole e degli studenti, svoltasi anche con gli interventi oratori di personaggi esterni agli istituti, riconducibili comunque al Blocco studentesco è terminata intorno alle ore 9, dopo l'accensione di alcuni fumogeni e lo srotolamento di diverse bandiere con il tricolore".
Fonti: Ufficio stampa Blocco studentesco, Askanews
Infatti hanno bloccato l'intera strada, mica solo l'uscita dal campo rom ... ma pure l'unico accesso da Torrevecchia al S.Maria della Pietà dove ci stanno gli uffici amministrativi del Municipio 14 e gli ambulatori della Asl ... nonchè tutto il traffico della zona all'ora di punta del primo mattino .... direi che è peggio, non meglio ... soprattutto perchè poi sono corsi dietro alle panzane del Messaggero di Caltagirone ... per nulla interessato, come palazzinaro, all'area verde del S. Maria della Pietà, ai margini della quale c'è pure da oltre 30 anni il campo rom .... campo che anche secondo me andrebbe spostato da lì, quando fu creato era aperta campagna e il manicomio era ancora manicomio e non ospitava uffici amministrativi ed ambulatori ... ma non certo per consegnare l'area a Caltagirone ed alle sue speculazioni ...
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