Contro il progetto lepenista di Salvini manovra a tenaglia del duo Totò (Toti-Tosi)
L'iniziativa politica di Matteo Salvini per dare vita a una destra identitaria e sovranista continua a disegnare l'agenda politica della destra radicale, con numerose componenti che hanno avviato una riflessione sul modello del Front National. In questa direzione va il convegno del Foro753 a Roma, che mette intorno a tavolo tre esponenti di rilievo di Alleanza nazionale che si sono distribuiti tra i tre partiti di centrodestra per discutere dell'onda lunga dell'euroscetticismo: i capigruppo alla Regione Lazio Luca Gramazio di Forza Italia, Pietro Di Paolo di Nuovo Centro Destra, Fabio Righini di Fratelli d’Italia. L'appuntamento è per giovedì 6 novembre 2014 alle ore 21.30 presso lo spazio libero Foro753, dove è in programma un incontro con l’eurodeputato del Front National Nicolas Bay sul tema “Hanno ucciso il sogno europeo?” moderato da Marco Veloccia del Foro753, analizzeranno gli elementi che hanno portato una grande porzione della popolazione a definirsi “euroscettica”.
"L’incontro - segnala Barbadillo.it - sarà incentrato su alcune criticità come l’immigrazione, l’attacco alla famiglia, la crisi economica, ma produrrà anche ampie riflessioni sul futuro del centro destra italiano, sempre più alla ricerca di una identità ed una nuova centralità. Foro753 offre dunque il proprio spazio e le proprie idee per rilanciare un pensiero condiviso sul futuro dell’Europa, dell’Italia e del territorio, ripartendo dallo slancio del Front National che sta scuotendo più di una coscienza in temi di immigrazione, famiglia, Europa".
Contro l'ipotesi lepenista, con significativa coincidenza, scendono in campo il delfino in carica di Berlusconi e il leader della Lega di governo, confermando l'esistenza di una doppia linea della Lega sulle prospettive strategiche del centrodestra. Lo segnala Libero quotidiano:
Toti: "Salvini, fai la fine di Fini e Monti" - "Con la sua linea politica lepenista si prende qualche voto a destra ma si abbandona il centro moderato e non si costruisce un programma alternativo a Renzi che possa avere la fiducia degli italiani", lo avverte Toti intervistato dal Giornale. "Il baricentro - prosegue l'ex direttore di Studio Aperto - non può che ruotare intorno a Forza Italia che rappresenta, per numeri e storia, il fulcro dell'alleanza". Ogni tentativo di mettere in un angolo Berlusconi, sottolinea, è destinato a fallire così come è successo ai due grandi "sfidanti" dell'egemonia berlusconiana nel centrodestra negli ultimi quattro anni, prima Gianfranco Fini e poi Mario Monti. "Hanno finito per fare un danno a loro stessi - conclude Toti -, al Paese e agli elettori che credevano di rappresentare". Toti rappresenta, in maniera garbata, il malumore di Forza Italia, i cui esponenti già martedì si lamentavano: "Ma dove vuole andare Salvini?". Voci da Arcore riferiscono di un Berlusconi amareggiato: "Da Matteo non mi aspettavo questo colpo basso".
Tosi: "Con il lepenismo non si vince" - Critiche forse più sorprendenti arrivano però proprio da un esponente di spicco dello stesso partito di Salvini, ossia Flavio Tosi. Intervistato da Repubblica, il sindaco di Verona si allinea con le posizioni di Toti: "Non dobbiamo fare l'errore di regalare il centro al capo del Pd, da sola la destra non basta e non vince. Ed è assurdo porre veti contro qualcuno". Per questo, alle regionali della primavera del 2015 in Veneto, Tosi assicura che non verranno esclusi gli esponenti di Forza Italia, mossa in apparente controtendenza coi proclami del segretario federale. Insomma, trascinare il centrodestra su posizioni oltranziste e lepeniste secondo Tosi è "il modo migliore per far vincere Renzi a mani basse". E quando gli chiedono della svolta "nazionale" di Salvini, Tosi si fa polemico: "Quando parlavo io di Itlaia, mi davano dell'eretico, da Bossi in giù. Adesso in Lega dicono tutti prima gli italiani... Va bene così, dai". Ma su un punto il sindaco è tranchant: "L'uscita dall'euro è impossibile". Cosa dirà Salvini?
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