La manifestazione della Lega contro gli immigrati: la polizia blocca i dimostranti antifascisti 3a edizione
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Il corteo antirazzista promosso dai centri sociali è stato bloccato da un cordone di forze dell'ordine, schierato per impedire ai partecipanti di raggiungere piazza Duomo, dove è in corso la manifestazione della Lega Nord. Da molti minuti i manifestanti, che si trovano tra piazza Santo Stefano e via Larga, stanno parlando con funzionari della Digos per decidere cosa fare. Gli organizzatori della marcia antirazzista hanno inoltre contestato il fatto che in piazza Santo Stefano (luogo di arrivo del corteo secondo quanto deciso nei giorni scorsi) sono presenti troppe auto parcheggiate che rendono quindi impossibile non solo l'ingresso a tutti ma anche un eventuale momento conclusivo della manifestazione. Striscione anti-Lega, da un balcone affacciato su piazza del Duomo a Milano, mentre nella parte opposta sono iniziati gli interventi dal palco. «Milano ha accolto sempre tutti, anche i leghisti», hanno scritto due persone che si sono affacciate proprio di fianco alla Galleria applaudendo ironicamente i manifestanti, mentre facevano il loro ingresso in piazza i militanti di Casa Pound: dalla piazza sono partiti fischi e insulti all'indirizzo dei due, che poi hanno ritirato lo striscione. Centomila in piazza contro gli immigrati. Alla vigilia del raduno leghista (sabato pomeriggio il corteo muoverà da Porta Venezia per concludersi con un comizio in piazza Duomo) Matteo Salvini conferma quel che aveva già detto qualche settimana fa: «A Milano ci saranno numeri che la Lega non raggiunge da tempo, crediamo sia possibile raggiungere i centomila partecipanti. E ci saranno tanti non leghisti». Alla manifestazione intitolata 'Stop invasione' hanno aderito in modo convinto gli spezzoni più oltranzisti della destra xenofoba, da Casa Pound a Forza Nuova. A conferma della sterzata che Salvini ha impresso al suo movimento, che in Europa ha i sui principali alleati negli ultrazionalisti francesi del Front national di Marine Le Pen.
Così Repubblica.it sulla manifestazione milanese di oggi. Pronta la smentita di Forza Nuova, che terrà i suoi raduni per il primo anniversario di Mare nostrum in cinque città da Bergamo a Palermo, passando per Ancona, Bologna e Napoli. Resta però forte il segno di un asse politico tra la nuova Lega di Matteo Salvini e la destra radicale che, al di là della modestia dei propri numeri elettorali, porta un contributo di militanza e di idee forza al nascituro Front national italiano, progetto più volte tentato (basti pensare all'esperienza di quello di Tilgher) e puntualmente fallito non solo per l'irriducibile rissosità interna di tanta parte della fascisteria italiana. Oltre a CasaPound, infatti, a sostenere l'ambizioso tentativo di Salvini di trasformare la Lega in partito nazionale con un programma lepenista (di seconda generazione: epurato cioè dei più evidenti legami con la tradizione neofascista), ci sono il laboratorio di Patriae, il gruppo, prevalentemente veneto, di Progetto nazionale che ruota intorno alla leadership di Pietro Puschiavo ma anche una cifra di circoli locali e di piccole comunità che già scaldano i motori. Di questa attenzione è buon esempio l'articolo aficionados di Rinascita:
E’ evidente. La manifestazione leghista di sabato 18 ottobre a Milano è destinata a segnare una svolta per il popolo italiano. L’alt all’invasione, all’immigrazione selvaggia è un passo fondamentale per la riconquista della sovranità e per la rinascita culturale ed identitaria del nostro popolo. Ed è destinata a imprimere una svolta decisiva alla politica nazionale, ingabbiata, incarcerata dalle sbarre costruite dal partito unico destra-centro-sinistra.La Padania difende le presenze scomode dai mal di pancia antifascisti che ciclicamente attraversano la base leghista ma mette le mani avanti: ci saranno solo simboli del Carroccio in piazza:
Costituita la Lega dei Popoli, dato carattere di continuità alla collaborazione europea (vedi la partecipazione leghista alle "internazionali identitarie") e cuciti rapporti con la Russia di Putin, Salvini si è conquistato di diritto lo scettro indiscusso di condottiero di questo nuovo e auspicato fronte, così come la Lega Nord ha ottenuto di diritto la palma di forza politica di riferimento, come certifica la partecipazione di molti gruppi extra leghisti al corteo. Questo ha suscitato perplessità circa la presenza di sigle "scomode", ma è dovere di chiunque voglia portare avanti un progetto politico serio aprirlo a tutti coloro che vogliono sostenerlo così da massimizzarne la potenza d'urto. Avanzare pregiudizi o campanilismi è errato, se non si vuol cadere nella trappola del "divide et impera".A scendere in campo contro il raduno non solo l'antifascisteria milanese, chiamata a raccolta da Anpi e Cgil, ma anche il gup milanese che con impressionante puntualità manda a giudizio Bossi, i figli, il tesoriere Belsito. Ma la Lega di Salvini è oltre ...
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