Freda: auspichiamo l'evento della disintegrazione degli stati nazionali, sarebbe una gran cosa
Intervista a Franco G. Freda a cura di Karel Veliky, in occasione dell’uscita dell’edizione boema della Disintegrazione del sistema
Osserva ancora gli avvenimenti politici nel mondo? Che cosa direbbe della situazione in Ucraina, Siria, lo Stato Islamico (Isis)?
È mia impressione che l’unico uomo politico europeo decente sia Putin. Tutto quello che è una proiezione della ‘politica’ USA non è di mio gusto.
Esistono ancora in Italia o generalmente in Europa organizzazioni o iniziative che si meritino la sua attenzione? Qual è la sua opinione di Casa Pound o Les Identitaires? Lei ha qualche speranza in queste iniziative?
Ha usato una parola malefica: speranza (quella lasciata nel vaso di Pandora?). Io conosco la parola volontà, non la parola speranza. La volontà ha diverse gradazioni e la declinano gli uomini ed essa si coniuga con gli uomini. Se ce ne sono, di uomini, i risultati verranno.
Lei ha avvertito il pericolo dell´immigrazione allogena già alla fine degli anni 80. L’attuale situazione è peggiore. Lei crede che sia cambiato qualcosa? Gli italiani sono ancora “torpidi e inerti” o hanno cominciato a essere scontenti e arrabbiati? (Lei vive nell’Italia del sud: ci sono problemi con l’immigrazione nella regione dove risiede?)
Ma io vivo a Nusquam e lì non ci sono allogeni… Non potrebbero salire fino a Nusquam nemmeno arrampicandosi sull’axis mundi.
Ipotizziamo che alcuni stati nazionali (Francia, Svezia) vadano in pezzi a causa dell’inondazione dei migranti allogeni. Lei pensa che questo possa permettere la nascita degli altri, nuovi stati, incluso per esempio “il vero Stato” che Lei ha schizzato nella “Disintegrazione”?
Non ha nessuna importanza il mio pensiero individuale. Auspichiamo l’evento della disintegrazione degli stati nazionali: già sarebbe gran cosa. Poi vedremo.
Le Edizioni di Ar di oggi sembrano di funzionare come republique des lettres. Il Gruppo di Ar di ieri però aveva gli attributi della “comunità organica”. O no?
Del Gruppo di Ar mi limito a dire che, sì, aveva degli ‘attributi’. Quali siano stati è cosa che riguarda solo i suoi membri…
Ha incontrato Evola di persona? Che impressione le ha dato? C´è qualcosa di cui si penta?
Ho provato per lui reverenza. Forse non del grado che il Maestro meritava.
I testi delle Edizioni di Ar varie volte si riferiscono al modo di vita spartano. Come lo definirebbe vivendo nella società del consumismo?
Appunto, continuerei a definirlo in termini ‘laconici’: spartano.
Conosciamo la sua valutazione della Cina delle guardie rosse, dell’Iran di Komejni o della Libia di Gheddafi. Ha qualche volta valutato anche la Cambogia di Pol Pot o la Corea del Nord?
Sì sì. Pol Pot, il grande selezionatore. Anche se a volte un po’ eccessivo.
Ha qualche messaggio per i Suoi lettori nella Repubblica Ceca (Böhmen)? Sarebbe un grande onore per noi…
Sono lusingato di avere lettori e lettrici nella Repubblica Ceca. Davvero. Ricambio la loro lettura benevola con pensieri di benevolenza e vorrei come mio saluto ricordare che in quanto autore non ho meriti soggettivi e che loro, i lettori boemi, in fondo continuano a leggere, come sosteneva il grande Nietzsche, “libri che hanno già letto”
FONTE: Pagina facebook Amici delle Edizioni di Ar
Ottobre 2014
Osserva ancora gli avvenimenti politici nel mondo? Che cosa direbbe della situazione in Ucraina, Siria, lo Stato Islamico (Isis)?
È mia impressione che l’unico uomo politico europeo decente sia Putin. Tutto quello che è una proiezione della ‘politica’ USA non è di mio gusto.
Esistono ancora in Italia o generalmente in Europa organizzazioni o iniziative che si meritino la sua attenzione? Qual è la sua opinione di Casa Pound o Les Identitaires? Lei ha qualche speranza in queste iniziative?
Ha usato una parola malefica: speranza (quella lasciata nel vaso di Pandora?). Io conosco la parola volontà, non la parola speranza. La volontà ha diverse gradazioni e la declinano gli uomini ed essa si coniuga con gli uomini. Se ce ne sono, di uomini, i risultati verranno.
Lei ha avvertito il pericolo dell´immigrazione allogena già alla fine degli anni 80. L’attuale situazione è peggiore. Lei crede che sia cambiato qualcosa? Gli italiani sono ancora “torpidi e inerti” o hanno cominciato a essere scontenti e arrabbiati? (Lei vive nell’Italia del sud: ci sono problemi con l’immigrazione nella regione dove risiede?)
Ma io vivo a Nusquam e lì non ci sono allogeni… Non potrebbero salire fino a Nusquam nemmeno arrampicandosi sull’axis mundi.
Ipotizziamo che alcuni stati nazionali (Francia, Svezia) vadano in pezzi a causa dell’inondazione dei migranti allogeni. Lei pensa che questo possa permettere la nascita degli altri, nuovi stati, incluso per esempio “il vero Stato” che Lei ha schizzato nella “Disintegrazione”?
Non ha nessuna importanza il mio pensiero individuale. Auspichiamo l’evento della disintegrazione degli stati nazionali: già sarebbe gran cosa. Poi vedremo.
Le Edizioni di Ar di oggi sembrano di funzionare come republique des lettres. Il Gruppo di Ar di ieri però aveva gli attributi della “comunità organica”. O no?
Del Gruppo di Ar mi limito a dire che, sì, aveva degli ‘attributi’. Quali siano stati è cosa che riguarda solo i suoi membri…
Ha incontrato Evola di persona? Che impressione le ha dato? C´è qualcosa di cui si penta?
Ho provato per lui reverenza. Forse non del grado che il Maestro meritava.
I testi delle Edizioni di Ar varie volte si riferiscono al modo di vita spartano. Come lo definirebbe vivendo nella società del consumismo?
Appunto, continuerei a definirlo in termini ‘laconici’: spartano.
Conosciamo la sua valutazione della Cina delle guardie rosse, dell’Iran di Komejni o della Libia di Gheddafi. Ha qualche volta valutato anche la Cambogia di Pol Pot o la Corea del Nord?
Sì sì. Pol Pot, il grande selezionatore. Anche se a volte un po’ eccessivo.
Ha qualche messaggio per i Suoi lettori nella Repubblica Ceca (Böhmen)? Sarebbe un grande onore per noi…
Sono lusingato di avere lettori e lettrici nella Repubblica Ceca. Davvero. Ricambio la loro lettura benevola con pensieri di benevolenza e vorrei come mio saluto ricordare che in quanto autore non ho meriti soggettivi e che loro, i lettori boemi, in fondo continuano a leggere, come sosteneva il grande Nietzsche, “libri che hanno già letto”
FONTE: Pagina facebook Amici delle Edizioni di Ar
Ottobre 2014
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