Giuseppe Parente: Stefano Delle Chiaie, 60 anni di battaglie
Ieri era il compleanno di Stefano Delle Chiaie. Ho chiesto perciò a Giuseppe Parente, intenso collaboratore di Fascinazione, di raccontarci il suo rapporto per il Comandante. Per chi non lo conosce ricordo che prima di dedicarsi al giornalismo, Giuseppe, è nato mentre Delle Chiaie viveva e operava in America Latina, ha a lungo militato nella destra radicale e appartiene proprio a quella generazione cresciuta sulle macerie degli anni '80 ... Il suo è, in tutta evidenza, un pezzo partigiano. ...
Ho conosciuto personalmente il militante nazional rivoluzionario Stefano Delle Chiaie, il 7 dicembre del 2012, quando ho partecipato, in qualità di attento spettatore, alla presentazione napoletana de l’Aquila ed il Condor. Alcuni mesi prima, nel luglio del 2012, avevo comprato il suo libro alla libreria Feltrinelli, dove giaceva nascosto seppellito da altri volumi.
Nel corso della mia militanza politica, avevo sempre sentito parlare di Stefano Delle Chiaie definito dai “compagni” come il classico fascista guardia bianca del regime, dai “camerati” come organico con il Viminale oppure mercenario al soldo dei peggiori regimi reazionari.
Queste accuse, lanciate nei suoi confronti, mi hanno indotto, prima a comprare il libro, poi a partecipare alla presentazione napoletana de l’Aquila ed il Condor. Il libro, di cui consiglio una attenta lettura, uscito nel mese di maggio del 2012, rappresenta una narrazione, fatta dalla viva voce di Stefano Delle Chiaie, supportata dal copioso archivio documentale da lui raccolta, sia per fini storici che per fini di difesa nelle aule di giustizia, attraverso la quale il lettore ha un punto di vista privilegiato, anche in considerazione del fatto che ancora oggi esiste una conventio ad excludendum nei confronti di Delle Chiaie, in quanto in Italia non si può accettare la presenza di forze rivoluzionarie diverse da quelle della sinistra.
Stefano Delle Chiaie, grazie al libro l’Aquila ed il condor ci narra la sua vita avventurosa di militante politico rivoluzionario che ha attraversato quasi 60 anni di storia repubblicana cercando di costruire un modello diverso che non fosse quello di uno Stato per la gran parte del tempo, asservito agli Stati Uniti, che ha vissuto da protagonista i periodi bui e violenti, della contestazione prima, degli opposti estremismi poi.
E’ indubbio invece che la sua figura vada ricondotta ad uno scenario internazionale, che è a lui più consono, avendo operato per 17 anni in 3 diversi continenti, “sporcandosi” le mani in attività di controguerriglia e di consulenza con i regimi e movimenti anti comunisti di diversa natura, sempre mantenendo il rispetto e l’assoluta fedeltà dei suoi militanti che in lui riconoscevano la leadership di un capo dallo stile di vita rigoroso e spartano e dalla dedizione totale alla causa rivoluzionaria.
Ho partecipato, in qualità di relatore e di intervistatore, ad alcune presentazioni de l’Aquila ed il Condor, ed il leader di Avanguardia Nazionale ha risposta, con la massima onestà intellettuale alle mie domande, anche a quelle “scomode”, come quella sulla strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. Stefano mi precisò che il giorno stesso della strage i militanti di Avanguardia Nazionale iniziarono loro indagini sull’accadimento, in quanto convinti e consapevoli di dover combattere contro un atto vile, estraneo alla loro concezione della politica. Specificandomi che il 13 dicembre dello stesso anno, nel corso di una riunione, diede precisi compiti ai singoli militanti, per difendere il buon nome di Avanguardia Nazionale, organizzazione politica senza padroni e senza padrini, per questo chiamata in causa con responsabilità in stragi come quella di Piazza Fontana e di Bologna o sul presunto golpe bianco di Edgardo Sogno.
Nel corso delle presentazioni, ho cercato con Stefano di aprire una finestra sull’attuale periodo storico, caratterizzato da una crisi economica e di valori fortissima, proiettandola sul futuro, e da grande leader politico, proiettato in avanti, nonostante i 78 anni, ha stimolato le giovani generazioni ad ingaggiare buone e giuste battaglie di prospettive contro questo mondo governato dai banchieri.
Anche per questo, tanti auguri Stefano, per mille e mille anni di buona battaglia.
Giuseppe Parente
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(umt) Fin qui Giuseppe. All'Aquila e il Condor ho anch'io dedicato più di un pezzo, avendo partecipato a più di una presentazione. Qui potete leggere le prime riflessioni sulle polemiche subito innestate dalla pubblicazione. Qui invece racconto della presentazione di Anzio, in cui Delle Chiaie si sofferma con particolare attenzione sulle vicende del golpe Borghese.
Io, Stefano, l'Aquila e il Condor
Festeggia oggi 78 anni il casertano Stefano Delle Chiaie, il leader più noto della destra radicale italiana. Una figura politica davvero controversa, come nessuna altra. Per decenni liquidato, sia dai camerati che dai compagni, come il provocatore, l’infiltrato per eccellenza. Da qualche anno, terminati con assoluzioni tutti i processi più pesanti che lo vedono accusato di essere il grande stratega della stagione delle stragi, una saggistica non di parte e non prevenuta nei suoi confronti ha cominciato a restituirne un’immagine più equilibrata.Ho conosciuto personalmente il militante nazional rivoluzionario Stefano Delle Chiaie, il 7 dicembre del 2012, quando ho partecipato, in qualità di attento spettatore, alla presentazione napoletana de l’Aquila ed il Condor. Alcuni mesi prima, nel luglio del 2012, avevo comprato il suo libro alla libreria Feltrinelli, dove giaceva nascosto seppellito da altri volumi.
Nel corso della mia militanza politica, avevo sempre sentito parlare di Stefano Delle Chiaie definito dai “compagni” come il classico fascista guardia bianca del regime, dai “camerati” come organico con il Viminale oppure mercenario al soldo dei peggiori regimi reazionari.
Queste accuse, lanciate nei suoi confronti, mi hanno indotto, prima a comprare il libro, poi a partecipare alla presentazione napoletana de l’Aquila ed il Condor. Il libro, di cui consiglio una attenta lettura, uscito nel mese di maggio del 2012, rappresenta una narrazione, fatta dalla viva voce di Stefano Delle Chiaie, supportata dal copioso archivio documentale da lui raccolta, sia per fini storici che per fini di difesa nelle aule di giustizia, attraverso la quale il lettore ha un punto di vista privilegiato, anche in considerazione del fatto che ancora oggi esiste una conventio ad excludendum nei confronti di Delle Chiaie, in quanto in Italia non si può accettare la presenza di forze rivoluzionarie diverse da quelle della sinistra.
Stefano Delle Chiaie, grazie al libro l’Aquila ed il condor ci narra la sua vita avventurosa di militante politico rivoluzionario che ha attraversato quasi 60 anni di storia repubblicana cercando di costruire un modello diverso che non fosse quello di uno Stato per la gran parte del tempo, asservito agli Stati Uniti, che ha vissuto da protagonista i periodi bui e violenti, della contestazione prima, degli opposti estremismi poi.
E’ indubbio invece che la sua figura vada ricondotta ad uno scenario internazionale, che è a lui più consono, avendo operato per 17 anni in 3 diversi continenti, “sporcandosi” le mani in attività di controguerriglia e di consulenza con i regimi e movimenti anti comunisti di diversa natura, sempre mantenendo il rispetto e l’assoluta fedeltà dei suoi militanti che in lui riconoscevano la leadership di un capo dallo stile di vita rigoroso e spartano e dalla dedizione totale alla causa rivoluzionaria.
Ho partecipato, in qualità di relatore e di intervistatore, ad alcune presentazioni de l’Aquila ed il Condor, ed il leader di Avanguardia Nazionale ha risposta, con la massima onestà intellettuale alle mie domande, anche a quelle “scomode”, come quella sulla strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. Stefano mi precisò che il giorno stesso della strage i militanti di Avanguardia Nazionale iniziarono loro indagini sull’accadimento, in quanto convinti e consapevoli di dover combattere contro un atto vile, estraneo alla loro concezione della politica. Specificandomi che il 13 dicembre dello stesso anno, nel corso di una riunione, diede precisi compiti ai singoli militanti, per difendere il buon nome di Avanguardia Nazionale, organizzazione politica senza padroni e senza padrini, per questo chiamata in causa con responsabilità in stragi come quella di Piazza Fontana e di Bologna o sul presunto golpe bianco di Edgardo Sogno.
Nel corso delle presentazioni, ho cercato con Stefano di aprire una finestra sull’attuale periodo storico, caratterizzato da una crisi economica e di valori fortissima, proiettandola sul futuro, e da grande leader politico, proiettato in avanti, nonostante i 78 anni, ha stimolato le giovani generazioni ad ingaggiare buone e giuste battaglie di prospettive contro questo mondo governato dai banchieri.
Anche per questo, tanti auguri Stefano, per mille e mille anni di buona battaglia.
Giuseppe Parente
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(umt) Fin qui Giuseppe. All'Aquila e il Condor ho anch'io dedicato più di un pezzo, avendo partecipato a più di una presentazione. Qui potete leggere le prime riflessioni sulle polemiche subito innestate dalla pubblicazione. Qui invece racconto della presentazione di Anzio, in cui Delle Chiaie si sofferma con particolare attenzione sulle vicende del golpe Borghese.
Dalla sentenza-ordinanza sull'eversione neofascista di Guido Salvini del 1998 (http://www.scribd.com/doc/79469031/SENTENZA-ORDINANZA-di-Guido-Salvini-del-1995-sull-eversione-stragista-degli-anni-70):
RispondiElimina"Nel capitolo intitolato "IL DRAGO E L'ARCANGELO" di un successivo documento redatto da Vincenzo Vinciguerra nel giugno 1993, egli scioglieva la riserva anche in merito all'identità dell'autore della confidenza sull'utilizzo dei timers e in merito all'organizzazione cui erano riconducibili gli attentatidell'ottobre 1972. Accennando infatti alla corresponsabilità di Avanguardia Nazionale, insieme al gruppo veneto di Ordine Nuovo, nell'operazione del 12.12.1969, Vincenzo Vinciguerra indicava in questo secondo documento(pag.174) in Stefano DELLE CHIAIE colui che, a Madrid nel 1976, gli aveva confidato l'utilizzo di quei timers anche per gli attentati ai treni dell'ottobre 1972 e indicava quindi in Avanguardia Nazionale, come sin dalle prime indagini si era sospettato, l'organizzazione responsabile anche di tale seconda serie di attentati. Oltre a Stefano Delle Chiaie un altro militante sempre appartenente ad A.N. aveva poi confermato a Vinciguerra, durante un incontro a Roma nella primavera del 1979, che i timers usati per gli attentati ai treni nell'ottobre 1972 provenivano dallo stesso lotto di quelli utilizzati il 12.12.1969 e che la reazione di un altrocamerata, Maurizio Giorgi, il quale a aveva smentito con sospetta veemenza allo stesso Vinciguerra la confidenza di Stefano Delle Chiaie era dovuta al fatto che tale particolare avrebbe dovuto rimanere assolutamente segreto. Il militante incontrato a Roma aveva comunque chiesto a Vinciguerra di non porgli domande in merito alle modalità con cui i timers erano entrati nella disponibilità di A.N. ...".
dalla medesima fonte del commento precedente:
RispondiElimina"Stefano Delle Chiaie, con informazione di garanzia ed invito a comparire emesso in data 9.12.1993 da questo Ufficio, è stato formalmente indiziato dell'organizzazione, nella sua veste di dirigente e responsabile di Avanguardia Nazionale, della serie di attentati avvenuti in danno dei convogli ferroviari diretti a Reggio Calabria (capi da 16/a a 21 di rubrica). Invitato a comparire per il giorno 17.12.1993, egli ha preferito non presentarsi. Alla luce degli elementi emersi, si impone nei suoi confronti una dichiarazione di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, essendo ormai per tale ragione estinti i reati di danneggiamento aggravato, lesioni personali e detenzione e porto di esplosivi, prospettabili in relazione a tali attentati".