Header Ads


Una gran folla ai funerali di Roberto Scocco. E il grido del presente rompe il silenzio della piazza

(umt) Si sono svolti nel pomeriggio, con la partecipazione di centinaia di persone, attonite e commosse, i funerali di Roberto Scocco, che si è tolto la vita all'inizio dell'anno. All'uscita della bara - coperta da fiori bianchi e rossi - dalla chiesa, per tre volte è risuonato il grido, ripetuto da decine di militanti che hanno con lui condiviso diversi pezzi di storia e di vita: "Camerata Roberto Scocco, presente", rompendo il silenzio che aveva segnato la cerimonia religiosa.  
Del ruolo giocato da Scocco nella trasmissione della memoria militante e nella promozione di iniziative artistiche offre testimonianza il leader regionale di Forza Nuova, Marco Gladi.
Penso a te e mi riaffiorano alla memoria i tuoi racconti militanti, il primo vero concerto di musica alternativa italiana che organizzasti in quel lontano 1972, a soli 15 anni, in un cinema di Torre san Patrizio nelle Marche.
Narravi dei Campi Hobbit e cantavi le tue canzoni: “La vendetta della Civetta”, “Contadino”, “Ungheria Martire”, “Una Vita Piatta”, “Senza Fine”…
Ricordo nei tuoi racconti i dettagli goliardici delle tournée, come quella siciliana, quando eri la seconda chitarra di Massimino e alla stazione ferroviaria baciaste a “tradimento” due suore.
Ricordo il tuo impegno politico ai servigi di un’Idea, l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana, l’importantissimo archivio storico che con tanta cura creasti e le commemorazioni degli eccidi partigiani che tutti avrebbero voluto eliminare dalla memoria storica e che tu puntualmente, anno dopo anno, t’impegnavi ad organizzare affinché quei crimini non finissero nel dimenticatoio.
Ricordo anche la tua passione nel gestire Il Castello di Caldarola con la sua magia medioevale che grazie al tuo lavoro risplendeva in questi tempi moderni contro i quali combattevi.
Ricordo quelle tue parole che trascrivo fedelmente:
“Anche se avessi fatto errori non rinnego niente anzi sono fiero di aver partecipato ad un epoca mentre i soliti stavano a guardare. Il mio strumento di lotta era la chitarra e nessuno mi ha mai impedito di cantare anche in piazze di fuoco come Milano e Bologna. Ricordo quei tempi... per lo meno, giusta o sbagliata la parte, ho vissuto con intensità come del resto ho sempre fatto nella mia vita.”
Caro camerata, la tua assenza lascerà sicuramente un vuoto nella nostra comunità, ma sappi che per me, per noi, sarai sempre e comunque PRESENTE!

Nessun commento:

Powered by Blogger.