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Blitz contro CasaPound, gli ultras invocano la libertà per Tarantino. Scarcerato Marchionne

(umt) Emmanuela Florino, la leader napoletana di CasaPound, oggi agli arresti domiciliari per un'operazione giudiziaria dai profili assai discutibili [il gip ha disposto la scarcerazione di Marchionne: la pistola per cui era accusato di porto d'armi era un giocattolo, per altro sequestrato nella perquisizione] aveva dubbi sull'opportunità di sviluppare rapporti con gli ultras: li riteneva irriducibili alla disciplina di organizzazione. Eppure i "ragazzi della curva" non si sono sottratti al dovere della solidarietà e così l'altro giorno, nelle due curve dell'Olimpico (nella foto quello dei tifosi bianconeri) sono spuntati striscioni che invocano la scarcerazione del "comandante" Tarantino, il "capo militare" protagonista della scissione che ha diviso la comunità napoletana oggi sotto accusa per banda armata. Uno decisamente tosto, Tarantino (che tra l'altro è tifoso del Napoli anche se non frequenta lo stadio): a dar fede alle intercettazioni o meglio alle trascrizioni fatte (e a volte alle sintesi operate dai carabinieri), durante una rissa all'università, prima di finire in ospedale con una ferita alla testa da 25 punti di sutura, avrebbe accoltellato ben quattro avversari (al pronto soccorso però andarono a farsi medicare in tre...). 
A leggere con attenzione il lungo provvedimento cautelare (oltre 400 pagine, per tre quarti testi di intercettazioni) è evidente che il gip si è limitato a prendere atto dei materiali prodotti dagli investigatori, senza neanche correggere i grotteschi errori materiali. E se può essere comprensibile -sebbene la frase sia insensata - che il "Cuib Giulio" si trasformi in "qui Giulio" francamente fa ridere che la sede di Forza nuova a Napoli, ben nota alla Digos, sia collocata in un'inesistente via Ledena, quando in realtà si tratta di viale Elena (a voler essere precisini, la strada da una trentina d'anni si chiama viale Gramsci ma i camerati si rifiutano di nominare il grande perseguitato del fascismo...). Certo, desta qualche preoccupazione in più che si riscrivano anche i fatti contro le evidenze. Così, ad esempio, Antonio Torre, il recentemente scomparso leader della destra radicale, diventa il capo di Casapound a Napoli nel 2001: un'epoca cioè in cui lui era vicesegretario nazionale di Forza nuova e via Napoleone III, 8 giaceva ancora in stato d'abbandono.
[segnalazione di Giuseppe Parente]

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