Scontri di Lanciano: condannato solo al risarcimento danni il compagno arrestato
"Questa mattina si è tenuta la sentenza per gli scontri di Lanciano del 5 marzo 2011. Condannato al solo risarcimento danni l'unico antifascista arrestato, mentre sono decaduti tutti gli altri capi d'imputazione. 70 contro 5, un ferito ed il sottoscritto che, SENZA FARSI REFERTARE, si beccò una bella coltellata, lacero-contusioni al capo ed un trauma toracico dovuto ad esplosione. Come sempre, la legge è uguale per tutti ma per 'alcuni' è un po' più uguale. ANTIFASCISTA: LA LEGGE TI ASSOLVE, LA PIAZZA NO".
(umt) Sulla sua bacheca di Facebook mette in rete (sociale) la sua rabbia per la mitissima sentenza Marco Forconi, il leader abruzzese di Forza nuova. Di quegli scontri ci occupammo con attenzione: perché un compagno dell'arrestato ritenne di dover porgere le sue scuse ai feriti: Ti scrivo questa lettera a titolo esclusivamente personale, perché ci tenevo a precisare alcune questioni che esulano dall'aspetto legale della situazione. Questioni d'onore, direste voi, questione di dignità, dico io, ma il succo non cambia. Per la cronaca, io sono quello che stamattina, davanti al tribunale, indossava il berretto azzurro e il giubbotto grigio; abbiamo incrociato lo sguardo un paio di volte, ma io non ce l'ho fatta a reggere il peso dei tuoi occhi. Ma la mia non era paura: erano l'umiliazione e la delusione che si arrendevano davanti alla tua rabbia, una rabbia che, paradossalmente, per quanto diversi possiamo essere, in quel momento sentivo quasi mia. Umiliazione e delusione per aver fatto la figura da infame e vigliacco al cospetto dei miei nemici, dei miei avversari, di tutti i fascisti d'Italia, ed anche davanti all'opinione di tutti i miei compaesani. Perché è vero, 20 persone che ne aggrediscono 2 in quel modo meritano esattamente quelle definizioni, quella rabbia.
Chissà cosa pensa ora, dopo questa sentenza, il compagno teatino.
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