Marco Affatigato ricorda i giorni della militanza con Claudio Pera, dal Msi alla clandestinità
(umt) E' stata esposta stamattina all'obitorio di Lucca per l'omaggio di rito la salma di Claudio Pera, l'ordinovista lucchese scomparso ieri. I funerali si svolgeranno domani alle 10.30 nella chiesa di San Concordio a Lucca. Marco Affatigato, che con Pera condivise la militanza clandestina, la latitanza al fianco di Tuti e la galera, invita gli amici a partecipare al lutto inviando una corona di fiori con la scritta "Onore al camerata". Lui personalmente gli ha dedicato un ricordo molto enfatico - in cui ritorna il punto di vista del militante nazionalrivoluzionario, del soldato politico che era stato prima di essere assoldato dai servizi segreti - e ne ha sollecitato la pubblicazione. Cosa che faccio con piacere, perché così posso togliermi un dubbio: a quale Campo Hobbit Affatigato ha partecipato? Dal 1977 al 1980 non era latitante all'estero prima a Londra, al seguito di Clemente Graziani e poi a Nizza, a lavorare per lo Sdece?
di Marco Affatigato
Questa mattina sono stato raggiunto da una telefonata: “Marco….è morto Claudio “.
Se ne è andato così…in punt di piedi …da militante …come lo è sempre stato….è morto senza dire e chiedere niente se non il rispetto del suo essere, del suo ruolo di “guerriero contro lo stato partitocratico” e solo così poteva morire … con un colpo inferto dalla sorte.
Claudio è ora a passeggiare con tanti altri camerati nei Campi Elisi, di Lucca e non. Non li citerò non perché non lo meritino ma poiché ognuno di noi li ricorda nel proprio intimo. Sono stati forse troppi, morti prematuramente.
Ricordare lui , come ogni altro camerata che ci apre il passaggio è ricordare la loro eterna memoria.
Il mondo nazional-rivoluzionario, ma non solo, tutta la Destra – quella con la D maiuscola - lucchese porta un lutto grave che pesa come un macigno, in questi tempi d’uomini piccoli. La sua assenza fisica assumerà il senso angoscioso della privazione, del “venir meno”, della sottrazione.
Da questa mattina siamo, tutti noi, più poveri.
Nel ricordare Claudio, militante della Giovane Italia prima e del Fronte della Gioventù poi e nella clandestinità con il Movimento Politico Ordine Nuovo, posso ricordare l’ottimo organizzatore e preparatore di comizi, affissioni e raccolte firme per il “partito” vedo il “militante” che si dà senza chiedere né ricevere niente. Dovremo, noi tutti prenderlo ad esempio. Nel ricordare Claudio , il militante nazional-rivoluzionario vedo colui che ha agito consapevole di “attaccare” e “difendersi” dallo stato partitocratico scegliendo di aderire alla “lotta in clandestinità” con il Movimento Politico Ordine Nuovo; vedo il Camerata che ha vigilato in silenzio sulla mia libertà e quella di tanti altri camerati; vedo il Camerata che non ha rinnegato la propria Fede né le proprie azioni davanti ai giudici inquirenti, come invece tanti hanno fatto (come se fossero quattro amici al bar a parlar di “rivoluzione” ); vedo il Camerata che ha agito da “militante” e da “militare”; vedo il Camerata con il quale ho condiviso la gioia dei Campi Hobbit come il dolore degli scontri in piazza; il Camerata con il quale ho condiviso il pane dei campeggi e quello delle carceri italiane.
E quando arriverà il suo momento, quel tipo, davanti a lui si inginocchierà per chiedere l’accesso ai Campi Elisi.
Claudio conosceva il clamore della piazza ed il silenzio della cella… e lo insegnava… senza esaltazione… con la naturalezza di chi ha vissuto il proprio destino non nascondendosi, senza fuggirlo e contrastarlo, ma fondendosi ad esso.
Adesso dovremo cercare di fare di questa perdita, di questo dolore un’ulteriore puntello della corazza e di divenire quindi, proporzionalmente, più forti. Claudio era archetipo d’un tempo. Per molti di noi un mito con la sua 126… mito che solo Claudio non riconosceva e che, con la naturalezza di chi ha tanto vissuto, sapeva diminuire e sorriderci.
Claudio è ora memoria. Memoria di soldato politico!
Personalmente Claudio non sarò presente alle tue esequie. Non per mancanza di volontà ma perché lontano chilometri chilometri. Per ben due volte da soldato politico mi hai “sostenuto” e permesso di esistere in libertà..la terza non hai potuto, ma so che l’avresti fatto, senza esitare come sempre hai fatto. Sai comunque che il mio cuore ti è accanto.
In alto i cuori , camerati . In alto per lui.
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