Il ritorno di Silvio, il mantra di Gianni e le diverse opinioni degli ex, tra cultura fascista e vecchio cuore missino
(umt) La dedica del cavalcaferrovia Ostiense, nell'11° Municipio, alla memoria di Settimia Spizzichino, "vittima della persecuzione nazista 1921-2000" è stata l'occasione, lunedì scorso, per il sindaco di Roma di iniziare bene la settimana, recitando in un contesto adeguato il suo personalissimo mantra: «La vera realtà di Roma - ha detto Gianni Alemanno - non è quella dell'antisemitismo e dell'offesa ma quella dei viaggi della memoria, della notte della Cabalà ed è questa la realtà che dobbiamo diffondere per isolare chi fa il gesto demente di definirsi fascista».
Giudizio che non è condiviso neanche dai suoi stretti sodali. Tra questi il mio amico Antonio Tisci, impegnato un una sua personalissima campagna contro la ridiscesa in campo di Berlusconi. Il leader lucano della componente alemanniana del Pdl, ancora ieri sera non esitava a dare sostanza alla sua passione politica che gli fa disprezzare il servilismo sciocco di tanti ex missini argomentando così: "La mia cultura è fascista. Io sono cresciuto leggendo Gentile, Marinetti, D'Annunzio, Mussolini, Rauti etc... Detesto la dittatura ma la dittatura è una forma di governo non un'ideologia. La mia identità politica mi consente di essere di destra, di centro e anche di sinistra. Una cosa sola non mi consente di essere: uno schiavo!"
Un altro (ex) pupillo di Alemanno, invece festeggia il ritorno in scena di Berlusconi: "Che bello vedere Silvio che umilia gli ex frontini, gli ex missini, gli ex An... Che goduria. Meno male che Silvio c'è! Il Cavaliere li mortifica, noi gli tireremo secchi di merda!". Ma lui nella schiera degli ex giustamente non si colloca: perché sotto la corazza stradaiola del Movimento sociale europeo da lui animato batte sempre il grande, indistruttibile, vecchio cuore nero dell'attivista missino, quello del "ah, io p'o' segretario me facesse accidere". Figurati per il Capo ...
Che Alemanno voglia dimostrare il completo tradimento dei suoi ideali di pochissimi anni fa, lo sappiamo (e ci fa schifo), ma che rappresenti Roma come la città dei viaggi della menzogna e delle notti della cabalà (cioè di altre menzogne)è un'offesa per l'intelligenza degli italiani, fascisti o antifascisti.
RispondiEliminaEd i popoli, prima o poi, delle menzogne ( e dei falsari) si liberano...
Da un articolo di Rinascita.eu, mica di Repubblica ....
RispondiElimina" .... Ora il Cavaliere, deciso a non ritirarsi nell’eremo di Arcore, anche per usufruire dell’immunità parlamentare che lo tutelerebbe in parte dalle attenzioni dei giudici, e con le elezioni alle porte, ha deciso di anticipare i tempi e ha fatto sapere che l’abolizione dell’Imu sarà il suo cavallo di battaglia.
Una vera cialtronata se solo si pensa che il PdL, come il PD, è stato più o meno compatto nell’approvare tutti i decreti di Monti, sui quali è stato regolarmente posto il voto di fiducia. E tra questi pure quello contenente l’introduzione dell’Imu.
Sorge spontanea l’obiezione: ma non ci poteva pensare prima votando contro una tassa che rappresenta una autentica porcata con la quale si vogliono punire gli italiani di avere investito nel mattone e non già nei titoli delle varie Fiat, Mediobanca e salotti vari?
Ora il 76enne Berlusconi spera di fare il bis del 1994, del 2001 e del 2008, puntando a cavalcare non più le olgettine ma il risentimento e la nuova povertà dell’ex ceto medio in via di proletarizzazione e dei piccoli imprenditori per i quali l’Imu sui capannoni pesa molto sul bilancio d’esercizio.
Ma è una illusione perché è evidente la sua incapacità di mantenere gli impegni presi e a realizzare un minimo quella rivoluzione antiburocratica di cui si era fatto alfiere. Oggi come nel 1994 pesano i debiti delle sue società con le banche che hanno favorito la sua sostituzione con Monti ed anche buona parte dei suoi scudieri sta guardandosi intorno, in cerca di una sistemazione prima di abbandonarlo. E i suoi ex elettori non sono più disposti a farsi abbindolare..... "