AN si divide in tre, no in quattro. La Lega pure. E Berlusconi moltiplica i candidati premier
(umt) Dei complicati movimenti nell'area postmissina del Pdl offre una sintesi colorita e intrigante Giuliano Castellino, uno che è stato molto più veloce a scendere dal Titanic:
1. la destra protagonista di Gasparri e La Russa che dà vita al Centrodestra nazionale
2. Matteoli che resta con Berlusconi
3. Alemanno che punta al centro (in realtà c'è anche Augello e si va a ricomporre una frattura storica del mondo giovanile tardomissino: vedi il manifesto dell'appuntamento di domenica, con alcune sigle note e altre che rispuntano da remote curve dello spazio tempo come Europa e Civiltà che rievoca il gruppo tradizionalista di Loris Facchinetti, da tempo ascoltato consigliere del sindaco di Roma)
4. Meloni e (forse) Crosetto che danno vita a un nuovo soggetto politico.
Del resto la confusione regna sovrana - e non parliamo del tiraemolla di Berlusconi sulla sua candidatura - nell'intero centrodestra. Ne è un altro esempio il gustoso siparietto in corso nella Lega, con Maroni che condiziona la ricomposizione al pensionamento di Silvio e Bossi che ventila una disponibilità a promuovere una lista leghista di supporto a Berlusconi presidente. Che è, a ben vedere, un perfetto rovesciamento dello scenario del 1995, quando Bossi promuove il ribaltone e Maroni, già allora reduce dal Viminale e leader della Lega "ministeriale" resta legato al carro del premier defenestrato, in nome della fedeltà all'alleanza elettorale.
Certo che se sono vere le voci che girano nei palazzi romani... Il FdG con Monti; il MSI e AG tutti insieme, ma staccati dalla nuova FI, per Berlusconi Premier...Di diverso avvviso Roberto Jonghi Lavarini che individua addirittura quattro soggetti in uscita dagli ex An:
Che dire? MENO MALE CHE SILVIO C'E'!
Gli altri TUTTI indegni...
Se andrà così sarò curioso di sentire i "sociali" come giustificheranno ITALIA POPOLARE per Monti; i gabbiani l'appoggio al Cavaliere dopo il NO alle primarie; gli altri del perché rompere il PDL per continuare a portare Berlusconi...
Altro che fiaccole, fiamme e fiaccolette... qui siamo alle ceneri!
Un fuoco spento a secchiate di merda!
Fine ingloriosa...
1. la destra protagonista di Gasparri e La Russa che dà vita al Centrodestra nazionale
2. Matteoli che resta con Berlusconi
3. Alemanno che punta al centro (in realtà c'è anche Augello e si va a ricomporre una frattura storica del mondo giovanile tardomissino: vedi il manifesto dell'appuntamento di domenica, con alcune sigle note e altre che rispuntano da remote curve dello spazio tempo come Europa e Civiltà che rievoca il gruppo tradizionalista di Loris Facchinetti, da tempo ascoltato consigliere del sindaco di Roma)
4. Meloni e (forse) Crosetto che danno vita a un nuovo soggetto politico.
Del resto la confusione regna sovrana - e non parliamo del tiraemolla di Berlusconi sulla sua candidatura - nell'intero centrodestra. Ne è un altro esempio il gustoso siparietto in corso nella Lega, con Maroni che condiziona la ricomposizione al pensionamento di Silvio e Bossi che ventila una disponibilità a promuovere una lista leghista di supporto a Berlusconi presidente. Che è, a ben vedere, un perfetto rovesciamento dello scenario del 1995, quando Bossi promuove il ribaltone e Maroni, già allora reduce dal Viminale e leader della Lega "ministeriale" resta legato al carro del premier defenestrato, in nome della fedeltà all'alleanza elettorale.
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