Abbatangelo con Delle Chiaie: noi fascisti accusati ingiustamente di stragi
di Giuseppe Parente
Nella sala convegni dell’Hotel Europa, al corso Meridionale, a Napoli, si è svolta regolarmente la presentazione del libro di Stefano Delle Chiaie l’Aquila ed il Condor, edito da Sperling & Kupfer.
La presentazione del libro del leader di Avanguardia Nazionale è stato organizzato dall’associazione politico culturale Fronte di Insorgenza Nazionale ed ha visto sul banco dei relatori, oltre all’autore Stefano delle Chiaie, il dottor Giovanni Papa, già consigliere comunale di Napoli, il coautore Massimiliano Griner e l’onorevole Massimo Abbatangelo storico leader della destra missina napoletana.
Il dottore Papa dopo aver saluto i presenti all’evento, ha ricordato come il libro l’Aquila ed il Condor rappresenti l’autobiografia del militante politico Stefano Delle Chiaie, il cui nome ha segnato 30 anni di battaglie politiche in Italia, in Spagna, in Sudamerica.
Il libro, continua Papa, rappresenta una nuova luce su alcuni episodi più discussi dei cosiddetti “anni di piombo” in Italia e sull’attività del militante politico Delle Chiaie, accusato dei peggiori crimini e ricercato dalla polizie di mezzo mondo.
Massimo Griner sceneggiatore,autore televisivo e storico nonché coautore del libro ci ricorda come il nome di Stefano Delle Chiaie sia stato associato ai più gravi episodi della strategia della tensione come la strage di Piazza Fontana e quella della stazione di Bologna ed a quello stesso nome sono attribuiti rapporti non limpidi con apparati deviati dello Stato.
Ora,dopo una lunga attesa, afferma Griner, in forma esclusiva, grazie al libro l’Aquila ed il Condor, Stefano Delle Chiaie racconta per la prima volta la sua versione dei fatti.
Il libro uscito nel mese di maggio del 2012, è una narrazione in prima persona fatta dalla viva voce di Stefano Delle Chiaie supportata dal copioso archivio documentale da lui raccolto sia per fini storici che per fini di difesa nelle aule di giustizia, attraverso la quale il lettore ha un punto di vista privilegiato, anche in considerazione del fatto che ancora oggi esiste una conventio ad excludendum nei confronti di Delle Chiaie, in quanto in Italia ancora oggi non si può accettare la presenza di forze rivoluzionarie diverse da quelle della sinistra.
L’onorevole Massimo Abbatangelo, storico leader della destra missina napoletana, entusiasta dell’evento culturale organizzato dal Fronte di Insorgenza Nazionale, si è soffermato sulla attuale situazione politica italiana, affermando la cronica assenza di un minimo comune denominatore, per cui si assiste ad un proliferare di gruppi e gruppetti, con tanti segretari nazionali di sé stessi.
Massimo Abbatangelo, dopo tante battaglie politiche nelle file del Movimento Sociale Italiano, tanti anni di carcere, si sente stanco ma desideroso di continuare a combattere la sua battaglia, in considerazione del fatto che tutto si sarebbe aspettato nella sua vita tranne che in Italia si sarebbe giunti allo schiavismo, grazie anche l’avvento del governo tecnico Monti espressione dei poteri forti.
L’onorevole Abbatangelo ha ricordato i tanti operai ed i tanti impiegati buttati dalla sera alla mattina in mezzo alla strada, uomini e donne di 45-50 anni troppo giovani per poter ricevere la pensione ma troppo vecchi per essere considerati una valida forza lavoro, ed ha parlato ai giovani presenti in sala, che grazie a contratti di collaborazione occasionale,grazie a contratti a part time, vengono sfruttati nelle aziende italiane per 400-500 euro al mese a fronte di 8 ore di lavoro giornaliero anche in considerazione che il contratto a tempo indeterminato nell’attuale mondo del lavoro non esiste più.
Leggendo con la massima attenzione il libro l’Aquila ed il Condor Massimo Abbatangelo ha notato una netta similitudine tra la sua storia politica e quella di Stefano Delle Chiaie, marchiati a fuoco con l’infamia di essere stragisti dalla magistratura e da una stampa acerrima nemica della destra e della cosiddetta estrema destra, precisando che accetta al massimo la definizione di squadrista, in quanto ha fatto e ricevuto male ma non accetta la definizione di stragista, ricordando come anche Stefano era nel mirino della magistratura e del potere politico di allora, era un pericoloso sovversivo che andava fermato ammazzandolo o accusandolo, con una infame calunnia, di strage.
Stefano Delle Chiaie ha espresso viva soddisfazione nell’essere ritornato nella sua Napoli per la presentazione del libro l’Aquila ed il Condor, ricordando ai presenti le sue origini napoletane, la sua infanzia trascorsa nei mesi estivi a via Generale Orsini, abitazione di familiari del padre ed a Via Caracciolo, nella casa di parenti della madre, ed avrebbe voluto vedere alcuni dei vecchi camerati napoletani di Avanguardia Nazionale che però non erano presenti all’incontro.
Stefano Delle Chiaie grazie al libro l’Aquila ed il Condor ci narra la sua vita avventurosa di militante politico rivoluzionario, che ha attraversato quasi sessant’anni di storia repubblicana cercando di costruire un modello diverso che non fosse quello di uno Stato per la gran parte del tempo asservito agli Stati Uniti e che ha vissuto da protagonista i periodi duri e violenti della contestazione prima, degli opposti estremismi poi.
Il libro, continua Delle Chiaie,vuole anche replicare alle accuse lanciate nei confronti di Avanguardia Nazionale di stragismo che venivano non solo dalla sinistra ma anche dalla area politica che avrebbe dovuto essere a noi più vicini che più volte ci ha definito amici del Ministero degli Interni, amici dei servizi segreti, precisando come in occasione del 12 dicembre del 1969 giorno della strage di Piazza Fontana i militanti di Avanguardia Nazionale iniziarono le indagini sulla strage, che fin dal primo momento,li apparse come un atto vile ed estraneo alla loro concezione della politica.
Il 13 dicembre ricorda Delle Chiaie, ci fu una riunione nel corso della quale furono attribuiti compiti ai singoli militanti di AN.
Bisogna colpire Avanguardia Nazionale perché nel panorama politico italiano di allora, precisa Delle Chiaie, era una organizzazione politica senza padroni e senza padrini ed era una variabili impazzita, per questo siamo stati chiamati in causa con responsabilità in stragi come quelle di Piazza Fontana e della stazione di Bologna o sul presunto golpe bianco.
Ad onor del vero, Stefano Delle Chiaie, ha subito ben sedici processi, dai quali è uscito sempre assolto riportando due condanne solo per la costituzione e la rifondazione di Avanguardia nazionale.
Stefano Delle Chiaie, che sta promuovendo il libro in tutta Italia, ha infine voluto aprire una finestra sull’attuale periodo storico, proiettandolo nel futuro, denunciando una carenza di motivazione nelle giovani generazioni, che dinnanzi ad un mondo governato dai banchieri, non riescono ad ingaggiare buone e giuste battaglie politiche di prospettiva.
Stefano Delle Chiaie? No, grazie.
RispondiElimina"Intelligence - servizi e segreti" (la fiction-spottone di Canale 5 sui servizi)? No, grazie.
Massimiliano Griner (biografo di Delle Chiaie e sceneggiatore di "Intelligence")? No, grazie.