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E' morto Rauti, un protagonista ancora inviso agli antifascisti ma anche ai fascisti duri e puri

(umt) Apprendo della morte di Pino Rauti da più fonti praticamente in contemporanea. Su Fb c'è l'invito esplicito di Ciro Pellegrino a scriverci su: scorro la discussione che gronda di insulti per il personaggio. L'odio livoroso nei confronti dei morti mi disgusta ma c'è dell'ironia nel fatto che questo rigurgito antifascista sia destinato a una persona che dai fascisti "duri e puri" era considerato un servo degli americani (a partire dalla sua figura un ex militante rautiano, Vincenzo Vinciguerra, ha coniato la categoria di "neofascisti atlantici di servizi", poi rilanciata dalla rivista 'Avanguardia', che è cosa diversa dallo storico gruppo di Delle Chiaie, e fu fondata più di vent'anni fa da un rautiano trapanese, Leonardo Fonte) e un infame (un commando dei Nar progetta la sua esecuzione e solo l'intercessione di uno dei leader carismatici della galassia guerrigliera nera fa stornare il bersaglio). Al pensiero e alle opere di Pino Rauti - dai cenacoli evoliani ai Far, da Ordine nuovo alle Mani rosse sulla forze armate, dalla strategia della tensione alle imputazioni per le stragi di Milano e di Brescia, dal rientro nel Msi all'ascesa al vertice alla rapida caduta, dalla fondazione all'espulsione dalla Fiamma) Fascinazione dedica uno speciale in cui utilizzerò in prevalenza materiali editi (con qualche breve intro di contestualizzazione e messa a punto).

6 commenti:

  1. .....Su Pino Rauti il mio giudizio e' duplice, perche' duplice e' il personaggio. C'e' il Pino Rauti che fonda il centro studi Ordine Nuovo e poi dentro il MSI fonda le componenti nazionalpopolari ( e peroniste...) come Linea futura nel 1977 e Andare oltre a meta' anni ottanta e c'e' pure il Rauti che si oppone al turbocapitalismo egocentrico e calvinista di stampo berlusconiano e forzista ( ma forse pegiore era quello alleanzino....!). Ma c'e' pure il Rauti che conosce e si lega ai vari Giannettini e D'amato e c'era il Rauti che a partire dal 1998-1999 fino agli ultimissimi anni vede in Berlusconi (sic!!) un personaggio nuovo che rompe gli schemi politici e partitici tradizionali. Peccato che la ex Forza Italia era fatta in massima parte da vecchi socialisti e democristiani (spesso inquisiti, se non gia' pluricondannati.!!..).
    Un duplice leader e un duplice Rauti e sorvolo per pieta' sulle capacita' di gestione poltica, giusto per rispetto che pur si deve ai morti.
    Preferisco allora ricordarmelo cosi': con i suoi discorsi sul capitalismo che uccide l'anima ai Popoli e sul marxismo che crollo' da solo perche' mancante di un vero progetto alternativo di societa'.....preferisco ricordarlo quando rimproverava Rifondazione comunista non tanto di essere comunista e ancora legata ad un vecchio retaggio stalinista, ma quanto nell'invitarla a staccarsi dalla folta schiera di banchieri, massoni e finanzieri mondialisti che di fatto era l'asse portante e centrale del primo governo governo Prodi che si formo' nel 1996 (altro che pericolo comunista, soleva ripetere!).
    Un Rauti innovativo e controcorrente in grado di proporre un'opposizione ben diversa da quella liberalconsevatrice di stampo conservatore del polo di centro-destra. Non perche' "piu' di destra", " di "estrema destra" " piu' estrema", ma in grado di portare dei contributi nuovi, originali. Un Rauti che pero' cambio' appunto qualche anno dopo e non credo per nobili motivi d'ideale. Ma mi fermo qui perche' preferisco comunque ricordarlo in maniera diversa.

    Agostino

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  2. I fascisti, in Italia, non sono stati sconfitti dall'antifascismo che non è mai esistito (è solo propaganda), ma dagli stessi fascisti diventati antifascisti.
    E Rauti ebbe il peggiore dei ruoli, in questa farsa, quella di far finta di non essere passato all'antifascismo, lasciando però che i fascistissimi familiari, Isabella Alessandra e Gianni (Alemanno), lo usassero come alibi.
    Dove non hanno potuto i massacri partigiani, a babbo morto, cioè dopo l'invasione angloamericana, hanno potuto i "tengo famiglia".
    Niente di più antifascista del "tengo famiglia", antitesi del "me ne frego"....

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  3. Condoglianze ad Alemannno e a tutti i suoi sostenitori (compreso Pelizzaro, l'amico di Paradisi).
    Alessio Scipiloti

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  4. Un grazie a Ugo Tassinari per l'inesausto impegno: spero comunque che chi sa, colga l'occasione per parlare delle pratiche esoteriche in vigore presso i circoli di cui anche Rauti ha fatto parte (Figli del Sole e..). Il lato esoterico della politica italiana contemporanea è il più inesplorato dei versanti.

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  5. Forse Pino Rauti non aveva solo due facce ma molte molte di più. Mi spiace averlo conosciuto personalmente e seguito nell'avventura della Fiamma Tricolore, molto meglio sarebbe stato ricordarlo per i suoi scritti e i suoi discorsi. Il grande teorico dell'"andare oltre", l'affascinante intellettuale che ha "stregato" una moltitudine di giovani (ormai "vecchi" anche loro) politicamente ed umanamente ha, purtroppo, fallito. Coscientemente fallito!

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  6. "Però al tempo di Fiuggi si accordò proprio con Fini: lui si portava via tutti gli impresentabili, diciamo così, e Fini se ne andava a imberlusconirsi con Alleanza nazionale. Rauti fondò il Movimento sociale - Fiamma Tricolore con Giorgio Pisanò, epico combattente della Ridotta di Valtellina, e con Tomaso Staiti di Cuddia."
    Mattia Feltri l'ha buttata lì come fosse cosa di dominio pubblico e accertata senza ombra di dubbio. Io ho sempre sospettato dell'esistenza di questo accordo ma che prove abbiamo oltre al comportamento tenuto da Fini e Rauti?

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